Un registro del carbonio aperto, trasparente e accessibile a tutti: è questa la visione di OGCR, acronimo di Intergenerational Open Geospatial Carbon Registry, il nuovo progetto finanziato dall’Unione Europea attraverso Horizon Europe, lanciato ufficialmente a Doorwerth, nei Paesi Bassi nel corso di un evento internazionale a fine agosto.

Il progetto riunisce oltre trenta partner tra università, centri di ricerca, piccole imprese e ONG, e si svilupperà tra il 2025 e il 2029 con un obiettivo ambizioso: offrire a tutti i 9,1 milioni di agricoltori e gestori forestali europei strumenti semplici ed economici per misurare e certificare il sequestro di carbonio e i benefici ecosistemici legati alle loro pratiche.

Tra i partner di spicco l’Università di Aberdeen, il GFZ Helmholtz Centre for Geosciences, l’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA), l’Institute for European Environmental Policy (IEEP), la European Agroforestry Federation (EURAF), l’Oeko-Institut e altre realtà scientifiche e imprenditoriali in Europa e Nord America. Il sito ufficiale del progetto, che ha ricevuto un investimento di 11,5 milioni di euro, raccoglierà progressivamente risultati, strumenti e materiali prodotti nei quattro anni di attività.

Dati armonizzati per certificazioni più eque

La grande novità di OGCR sarà la capacità di produrre, per la prima volta, basi di riferimento armonizzate sul carbonio nei suoli a livello di singolo appezzamento agricolo. Questi dati, aggiornabili e integrati dal livello locale fino a quello europeo, costituiranno la base per riconoscere in maniera equa i risultati ottenuti da agricoltori e forestali. Ciò renderà possibile non solo il commercio di crediti di carbonio, ma anche nuove forme di remunerazione legate al Carbon Removals Certification Framework (CRCF), la cornice normativa europea che punta a garantire trasparenza e solidità scientifica al mercato del carbonio.

Attraverso l’integrazione dei dati satellitari del programma Copernicus, delle osservazioni sul campo e dell’uso di intelligenza artificiale, le istituzioni europee disporranno inoltre di inventari più robusti e affidabili, conformi al regolamento LULUCF, fondamentali per orientare politiche legate a clima, biodiversità e sicurezza alimentare.

Innovazione e partecipazione

Per ridurre i costi e aumentare l’accuratezza delle misurazioni, OGCR farà leva su machine learning, telerilevamento ad alta risoluzione e monitoraggio partecipativo. Saranno attivati cinque siti pilota in diversi sistemi agricoli europei, con l’obiettivo di testare sul campo la validità del sistema e dimostrare i benefici economici che ne possono derivare per gli operatori.

Un aspetto cruciale sarà lo sviluppo di un framework di modellazione ibrido, pensato per esplorare gli effetti dei cambiamenti di gestione agricola e forestale all’interno delle politiche della PAC (politica agricola comune) e delle iniziative legate al CRCF. Questo approccio permetterà di valutare scenari futuri in modo più accurato e di fornire strumenti concreti a decisori politici e comunità locali.

Il progetto prevede anche la produzione di linee guida, documenti di policy e protocolli di armonizzazione, strumenti necessari per assicurare coerenza con le normative europee e per facilitare l’adozione del sistema nei diversi stati membri.

“Con OGCR vogliamo contribuire a una transizione giusta, in linea con il Green Deal europeo”, ha dichiarato Ichsani Wheeler, cofondatrice della OpenGeoHub Foundation, ente a capo del consorzio che svilupperà il registro del carbonio. “Ogni persona e ogni territorio contano. Stiamo costruendo le fondamenta per un’economia del carbonio equa e affidabile, che permetta ad agricoltori, forestali e comunità rurali di ottenere reali benefici economici dal loro lavoro.”

Un progetto che mette gli agricoltori al centro

Gli obiettivi di OGCR non si limitano alla creazione di un’infrastruttura tecnologica. Il progetto intende infatti combattere il greenwashing, offrendo un registro del carbonio trasparente e verificabile che restituisca fiducia agli investitori e ai consumatori. Parallelamente, lavorerà alla definizione di metodologie armonizzate per le principali pratiche di “carbon farming”, con procedure comuni per calcolare le incertezze e garantire valutazioni confrontabili in tutta Europa.

Un’attenzione particolare sarà rivolta alle sfide socioeconomiche. Verranno definiti con chiarezza i beni e i servizi derivanti dal sequestro di carbonio in suoli, torbiere e biomassa, per dare agli agricoltori e ai forestali un riconoscimento tangibile del valore che producono. Sul fronte tecnologico, OGCR introdurrà nuovi modelli di simulazione capaci di testare scenari futuri e supportare decisioni politiche più informate.

Al centro di tutto, però, resteranno gli agricoltori e le comunità rurali. Il progetto vuole dimostrare che il carbon farming può diventare una fonte di reddito stabile e sostenibile, capace di generare profitti reali con investimenti contenuti, trasformando le pratiche di gestione del territorio in un’opportunità economica oltre che ambientale.

Infine, l’ambizione di OGCR non si ferma ai confini europei. Il progetto si propone infatti di gettare le basi per un registro geospaziale del carbonio applicabile su scala globale, che possa diventare un modello replicabile anche in altre regioni del mondo.

Con OGCR, l’Europa punta così a dotarsi di uno strumento unico nel suo genere: un registro del carbonio aperto, inclusivo e scientificamente solido, pensato per accompagnare la transizione ecologica del settore agricolo e forestale e per offrire nuove prospettive economiche alle aree rurali del continente.

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In copertina: immagine Envato