Si chiama heat dome, cioè cupola di calore, il fenomeno meteorologico responsabile delle temperature estreme che stanno colpendo l’Europa meridionale e il Nord Africa. Si verifica quando un’area di alta pressione atmosferica staziona su una regione per un periodo prolungato, intrappolando così l’aria calda e secca al suolo.
Il 29 giugno 2025, secondo le immagini diffuse dall’Agenzia spaziale europea (ESA), la cupola si trovava in Europa occidentale e si stava spostando verso est, attirando così ulteriore aria calda dal Nord Africa e accrescendo le temperature estreme in tutta l’area. Gli impatti del caldo torrido e dell’alta pressione colpiscono soprattutto Spagna, Francia, Italia, Grecia, Cipro e Algeria, con conseguenze sulla sfera economica, oltre che della salute pubblica.
“Non è più una questione di se avremo un'ondata di calore, ma di quante ne vivremo quest'anno e quanto dureranno”, ha dichiarato a Politico Marisol Yglesias Gonzalez, responsabile tecnica per l’adattamento al cambiamento climatico e la salute presso la sede di Bonn (Germania) dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
A causa della crisi climatica, infatti, le ondate di calore diventano sempre più frequenti e intense anche per i paesi meno abituati alle estati torride, come la Francia, che di fronte all’allarme caldo ha chiuso per precauzione non solo la Torre Eiffel ma anche una centrale di energia nucleare.
Caldo record nella penisola iberica
Le temperature record fanno sentire i propri effetti su tutta l’Europa meridionale. In particolare, nella penisola iberica la temperatura ha raggiunto il record di 46°C a Huelva, nel sud della Spagna, e di ben 46,6°C a Mora, in Portogallo. In questa regione, è massima anche l’allerta incendi. Da domenica 29 giugno, brucia infatti la zona forestale di Castelo Braco, nell’entroterra portoghese.
Contemporaneamente, si è verificato sulle spiagge portoghesi un altro fenomeno estremo, quello della cosiddetta nube a rotolo, o roll cloud. Di forma allungata e orizzontale, la nube si forma a causa dello scontro tra la massa di aria fredda oceanica con quella di aria calda proveniente dalla superficie. Un’ulteriore testimonianza della complessità dei fenomeni che possono derivare dalle temperature eccessive.
L’ondata di calore in Francia
In Francia, le temperature massime previste per questa settimana, dal 1° al 6 luglio, oscillano tra i 38 e i 40°C. L’ondata di calore ha raggiunto un’estensione geografica senza precedenti, con ben 16 dei 96 dipartimenti metropolitani, che comprendono anche Parigi, in allerta rossa (il livello più alto) da martedì 1° luglio 2025 fino a mercoledì 2. In altri 68 dipartimenti, invece, è in vigore l’allerta arancione.
Per fronteggiare questa emergenza, è stata disposta la chiusura di più di 1.350 scuole pubbliche, oltre a restrizioni su trasporti e su altri eventi all’aperto. Limitati anche gli accessi alla Torre Eiffel, che chiude eccezionalmente l’accesso alla sommità. Inoltre, il governo aveva emanato a fine maggio un decreto, entrato in vigore il 1° luglio, volto a tutelare chi lavora, soprattutto all’aperto. Le nuove regole si rivolgono ai datori di lavoro indicando come comportarsi in occasione delle ondate di calore, prevedendo obblighi di fornire acqua e limitare o spostare l’attività in determinati orari.
Caldo in Italia, le prime vittime e le tutele per chi lavora
Il caldo torrido colpisce anche la penisola italiana, con temperature che superano i 35°C in molte regioni e che iniziano a fare le prime vittime. Due persone sono infatti morte per un malore mentre si trovavano in spiaggia in due zone diverse della Sardegna, dove le temperature hanno superato i 40°C.
Un decesso anche in Liguria, dove un uomo di 85 anni è morto per scompenso cardiaco mentre si trovava già al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Genova. È di nuovo il caldo la presunta causa di morte di un camionista di 70 anni, trovato senza vita all'interno del suo mezzo fermo in una piazzola di sosta nel tratto dell'A4 Sirmione-Peschiera del Garda (Brescia). E questi sono solo i morti più recenti.
Aumentano anche le città italiane da bollino rosso, ovvero il massimo livello di emergenza, che da venerdì 4 luglio passeranno da 18 a 20, con l’aggiunta di Pescara e Venezia. Tredici regioni hanno inoltre previsto lo stop delle attività lavorative nei settori con esposizione prolungata al sole (come cantieri o campi agricoli) dalle ore 12.30 alle 16, per i giorni in cui dovesse scattare l’etichetta del bollino rosso.
Non tutti i lavoratori, però, hanno le stesse tutele. Solo in alcune regioni, infatti, l’ordinanza è stata estesa anche ai rider, fermando così le consegne in bicicletta e motorino nelle ore più calde della giornata. Per continuare a garantire il servizio di food delivery, il 1° luglio Glovo ha inviato ai propri dipendenti una mail avvertendoli dei rischi del caldo e dando loro un contributo economico per l’acquisto di crema solare, sali minerali e acqua. Una misura percepita più come un incentivo a lavorare per pochi centesimi in più che come un bonus. “Abbiamo ritenuto grave il messaggio implicito di questa comunicazione, che rischia di trasformare un pericolo per la salute in un incentivo economico”, ha commentato a questo proposito NIdiL CGIL, inviando anche una lettera formale a Glovo.
L’impatto del caldo sull’energia
Anche la fornitura di energia elettrica subisce gli effetti delle ondate di calore. L’aumento delle richieste di energia per usare sistemi di raffreddamento come i condizionatori può infatti portare a blackout, come è successo a Bergamo, nel centro di Firenze e anche in alcune zone del milanese.
Questa ondata di calore, inoltre, grava anche sulla produzione di energia elettrica nucleare, che si affida ai fiumi per il raffreddamento. In un comunicato di lunedì 30 giugno, la società Électricité de France (EDF) ha annunciato di aver chiuso il reattore numero 1 della centrale nucleare di Golftech, nel sud-ovest della Francia, nella serata di domenica.
La scelta è stata fatta in vista di un previsto aumento della temperatura della Garonna, il fiume che alimenta la centrale con acqua di raffreddamento. Secondo la normativa, infatti, la centrale può mettere le proprie unità di produzione fuori servizio quando la temperatura media della Garonna a valle supera i 28°C, come era previsto per la giornata di lunedì.
L'ondata di caldo nel resto del mondo
Il caldo record non investe solo l’Europa, ma anche diverse altre regioni dell’emisfero settentrionale. In Cina, le temperature estreme colpiscono soprattutto le province meridionali di Jianghuai e Jiangnan, che secondo il centro meteorologico nazionale cinese potrebbero raggiungere fino a 40°C. Allo stesso tempo, la bassa pressione ha provocato inondazioni nel sud-ovest della Cina, causando morti e l’evacuazione di migliaia di persone.
Anche in Sud Corea le temperature sono oltre la soglia, variando tra i 27 e i 35°C in tutto il paese. In particolare, l’agenzia metereologica coreana ha segnalato temperature torride diurne, notti tropicali e un aumentato rischio per la salute. Per quanto riguarda il Nord America, come l’Europa occidentale anche quest’area è soggetta a una cupola di calore, che ricopre la parte centrale e orientale del paese, facendo slittare le temperature fino agli inusuali 37°C di Manhattan.
In copertina: immagine Envato