Nonostante il rallentamento del fotovoltaico residenziale, il solare continua a guadagnare terreno nel sistema elettrico italiano. Nei primi nove mesi del 2025 sono stati connessi alla rete 4 gigawatt di nuova potenza, un calo del 17% rispetto al medesimo periodo del 2024, ma dovuto soprattutto alla fine del Superbonus. Bene il comparto utility scale che ha visto la connessione di 477 nuovi impianti di grandi dimensioni.
A tracciare il bilancio è l’associazione Italia Solare che, elaborando dati Gaudì-Terna, ha registrato un nuovo record: 41,15 gigawatt di potenza cumulata installata in tutto il paese. Il trend positivo è principalmente merito di cinque regioni: Lombardia, Lazio, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, che insieme coprono oltre il 50% della potenza connessa.
“I dati confermano che il fotovoltaico è ormai una realtà strutturale nel nostro paese, ma anche che siamo in una fase di rallentamento rispetto al picco del biennio precedente, anche se ci aspettiamo una nuova crescita nei prossimi anni grazie al FER-X per il settore Utility Scale”, ha commentato Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare.
Il calo fisiologico del fotovoltaico residenziale
Per evidenziare in modo più chiaro i trend di crescita, Italia solare ha spacchettato per settori le connessioni effettuate da gennaio a settembre: il fotovoltaico residenziale ha subìto il calo maggiore, -27% rispetto al 2024. Mentre la fascia commerciale e industriale (C&I), destinata cioè all'autoconsumo di aziende e industrie, e la “utility scale”, caratterizzata da impianti di grandi dimensioni, si mantengono abbastanza stabili.
“È vero che il fotovoltaico residenziale ha registrato una battuta d’arresto, ma se andiamo a paragonare la potenza relativa a impianti residenziali connessa mensilmente nel 2025 con il 2021 − anno durante il quale non si era ancora registrato l’effetto del Superbonus sulle connessioni residenziali − osserviamo che i megawatt (MW) connessi al mese sono più che raddoppiati”, spiega a Materia Rinnovabile Francesco orecchia, data Analyst di Italia Solare.
Secondo Orecchia la crescita eccezionale in particolare del settore residenziale, ma anche del settore C&I, del triennio 2022-2024 si spiega non solo con le agevolazioni dell’ecobonus per gli impianti fotovoltaici: “Anche la crisi energetica e i prezzi del gas alle stelle hanno influenzato le scelte di piccoli imprenditori e cittadini”.
Come agevolare l’energia solare
La transizione energetica italiana passa sempre più dal fotovoltaico e dalla sua capacità di integrarsi con accumuli, digitalizzazione e comunità energetiche. Dall’ultima bozza della legge di bilancio 2026, pare che venga confermata anche per il prossimo anno la detrazione fiscale del 50% per il residenziale.
Secondo Italia Solare sarebbe utile anche sbloccare misure di sostegno alle batterie di accumulo energetico per imprese e famiglie; semplificare le regole di accesso per le comunità energetiche; rivedere il correttivo del testo unico sulle Rinnovabili FER, e accelerare l’approvazione delle aree idonee regionali e delle aree di accelerazione previste dalla direttiva REDIII.
Un altro elemento che potrebbe favorire la ripresa del settore residenziale è l’implementazione della Direttiva europea Case Green, che dal 2029 obbligherà l'installazione di impianti fotovoltaici sui nuovi edifici residenziali. La direttiva, che stabilisce tra le altre cose un target “emissioni zero” dal 2028 per tutti i nuovi edifici pubblici, non è ancora stata recepita dal governo Meloni.
Le regioni del Nord Italia guidano per numero di impianti e potenza
La collocazione geografica dei 161.962 impianti fotovoltaici connessi nel periodo gennaio-settembre 2025 è ben definita. Per potenza primeggiano Lombardia (532 MW), Lazio (510 MW), Piemonte (365 MW), Veneto (363 MW) ed Emilia-Romagna (348 MW). Mentre per numero di impianti spunta la Sicilia al quinto posto, con oltre 13.000 connessioni.
Dal report emerge la tendenza alla concentrazione delle installazioni nelle aree più industrializzate o con maggiore densità abitativa. “Prevediamo che il residenziale si diffonderà in modo piuttosto omogeneo in tutta Italia, ovvero in base alla densità abitativa che caratterizza le regioni”, conclude Orecchia. “Mentre è probabile che, almeno in una fase iniziale, gli impianti più grandi verranno realizzati maggiormente al Sud, dove osserviamo una produttività tendenzialmente più alta e un maggior numero di autorizzazioni richieste e concesse.”
In copertina: immagine Envato
