Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025 gli italiani dovranno dire addio all’ora legale e accogliere l’ora solare, spostando le lancette indietro di un’ora. Un gesto che segna l’inizio della stagione invernale ma che, secondo la Società italiana di medicina ambientale (SIMA), comporta effetti significativi su energia, salute e ambiente.

Negli ultimi dieci anni, dal 2004 al 2024, l’adozione dell’ora legale ha permesso all’Italia di risparmiare 11,7 miliardi di kilowattora (kWh) di elettricità, equivalenti a circa 2,2 miliardi di euro in bolletta, secondo i dati di Terna. Anche nel 2025, i sette mesi di ora legale hanno garantito un risparmio aggiuntivo di 330 milioni di kWh, pari a 100 milioni di euro. Con il ritorno all’ora solare 2025, questi vantaggi energetici si interrompono, determinando un aumento dei consumi serali di luce e riscaldamento.

Sul fronte ambientale, il mantenimento dell’ora legale tutto l’anno permetterebbe di evitare l’emissione di oltre 160.000-200.000 tonnellate di CO₂ ogni anno, un volume pari a quello assorbito da 2-6 milioni di alberi. La SIMA sottolinea come l’ora solare rappresenti quindi un passo indietro rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Green Deal europeo e dal pacchetto Fit for 55, che mira a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030.

Gli effetti dell’ora solare sulla salute e sulla sicurezza

In concreto, il cambio dell'ora avviene nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, alle 3:00 del mattino, quando le lancette dell’orologio dovranno essere spostate indietro di un’ora, operazione che ormai per molti dispositivi elettronici (come gli smartphone) spesso avviene in automatico. Questo cambio, però, ha un impato non solo ambientale: la SIMA infatti mette in evidenza le conseguenze che il cambio dell’ora ha sulla salute pubblica. “Il passaggio ora legale/ora solare e viceversa determina ripercussioni negative sulla salute umana”, spiega il presidente della SIMA, Alessandro Miani. “Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall’ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore.”

Il ritorno all’ora solare può comportare disturbi del sonno, stanchezza, difficoltà di concentrazione e cali di umore. Secondo uno studio dell’Università di Stoccolma, nella settimana successiva al cambio dell’ora si registra un aumento del 4% degli attacchi cardiaci. I disturbi circadiani influiscono inoltre sulla produttività lavorativa e sul rendimento scolastico, con conseguenze misurabili sull’efficienza economica del paese.

La sicurezza stradale è un altro aspetto critico. Durante l’ora legale, la maggiore luminosità serale riduce fino al 13% gli incidenti che coinvolgono pedoni. Con l’arrivo dell’ora solare, invece, le ore di buio anticipato aumentano il rischio di sinistri stradali e infortuni sul lavoro. Alcuni studi citati dalla SIMA segnalano anche correlazioni tra la riduzione della luce naturale e un incremento temporaneo dei suicidi e dei reati nelle ore serali, quando cala la visibilità.

La petizione per mantenere l’ora legale tutto l’anno

Per contrastare gli effetti negativi dell’ora solare 2025, la SIMA e Consumerismo No Profit hanno avviato una petizione, che ha già raccolto oltre 350.000 firme, per chiedere al governo Meloni “di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno”. Una scelta, spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo, resa possibile da una Direttiva UE del 2019 che concede agli stati membri la facoltà di stabilire il proprio regime orario, purché in coordinamento con i paesi confinanti per non ostacolare scambi commerciali e mobilità transfrontaliera.

Il dibattito sull’ora solare 2025 diventa così un tema cruciale per l’Italia: non solo una questione di fuso orario, ma una decisione strategica che intreccia risparmio energetico, salute pubblica e sostenibilità ambientale. Mantenere l’ora legale tutto l’anno significherebbe risparmiare milioni di euro, ridurre le emissioni e migliorare la qualità della vita. In un paese che punta alla transizione ecologica, ogni ora di luce in più può fare la differenza.

 

In copertina: immagine Envato