L'attentato di questa notte contro Sigfrido Ranucci è l’ennesimo episodio di violenza e intimidazioni contro la stampa, da cui purtroppo nemmeno Materia Rinnovabile è esclusa. Ignoti hanno fatto esplodere un ordigno rudimentale davanti alla sua casa di Pomezia. La coincidenza con l'anniversario dell'assassinio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista di inchiesta uccisa a Malta con un’autobomba otto anni fa è estremamente inquietante.
Serve da parte delle autorità, del pubblico e dell’editoria l’apertura di una fase di distensione e di rinnovato confronto civico, respingendo con forza la radicalizzazione e la violenza del discorso pubblico, ricordando che la stampa e il giornalismo di qualità, come quello che porta avanti questa redazione, è un pilastro fondamentale dello sviluppo sostenibile e della vita civica di una nazione repubblicana e di una civiltà globale. Una distensione che auspichiamo parta proprio dal capo dello stato e dalla presidente del Consiglio, favorendo il dialogo con la stampa e il supporto a essa.
Come dichiarato da Vittorio Di Trapani, presidente della Federazione nazionale stampa italiana, “è un fatto che ci richiama ad anni bui del nostro paese. È necessaria una reazione urgente per individuare autori e mandanti di questo attentato: colpire l'informazione vuol dire colpire le nostre libertà, la nostra democrazia”.
In copertina: foto dal profilo Facebook di Sigfrido Ranucci