Il 20 novembre, mentre i negoziati della COP30 entrano nel vivo nel cuore dell’Amazzonia brasiliana, la piattaforma We Don’t Have Time ha trasmesso in anteprima mondiale Generation Trust, un documentario di 70 minuti che pone una domanda semplice quanto scomoda: cosa accade quando ai giovani si dà fiducia vera, non solo ascolto?
La risposta arriva da cinque ragazzi – da Liberia, Uganda, Pakistan, Bolivia e Colombia – che hanno trasformato idee in azioni concrete grazie a Youth4Climate, l’iniziativa co-guidata dall’Italia e dall’UNDP che in tre anni ha finanziato 150 progetti climatici in 59 paesi con 4 milioni di dollari.
Diretto da Clara Wetzel e Fanny Lindström dello studio What Took You So Long, Generation Trust non è una celebrazione. È un viaggio intimo attraverso dubbi, fatiche e persistenza di chi lavora su energia pulita, agricoltura sostenibile e resilienza comunitaria.
“Seguire questi cinque giovani leader ha cambiato il nostro modo di vedere la crisi climatica”, spiegano le registe. “Non riguarda solo la scienza o le politiche, ma il coraggio, la frustrazione, la speranza e le relazioni che rendono possibile il cambiamento. Ciò che ci ha colpito di più è quanto avessero in comune, pur vivendo in realtà lontanissime. Alla base di tutto c’era la fiducia: in sé stessi, negli altri e nelle organizzazioni che credono in loro.”
Il film – prodotto dall’iniziativa Youth4Climate dell’UNDP in partnership con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica italiano e sostenuto dai fondi 8x1000 dell’Istituto buddista italiano Soka Gakkai – sarà proiettato il 21 novembre anche nella UN Hall virtuale Maloca durante la COP30, prima del rilascio pubblico sul canale YouTube dell’UNDP il 25 novembre.
Da Milano a Belém: quattro anni di azione concreta
Youth4Climate nasce nel 2021 alla pre-COP26 di Milano come promessa di rendere il sostegno ai giovani “tangibile e di lungo termine”, come lo definì all’epoca il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani. Nel maggio 2022 diventa iniziativa strutturata, con segretariato presso l’UNDP Rome Centre. I numeri raccontano un modello che funziona: oltre 3.000 proposte ricevute da più di 120 paesi, 150 progetti finanziati in 59 nazioni per un totale di 4 milioni di dollari. Non retorica: soldi veri – fino a 30.000 dollari per progetto – più mentorship tecnica e networking internazionale.
“Questo film ci ricorda cosa è possibile quando smettiamo di considerare i giovani come leader di domani e iniziamo a fidarci di loro come leader di oggi”, ha dichiarato Agostino Inguscio, coordinatore del Centro UNDP di Roma. Il ministro Pichetto Fratin aggiunge: “L’Italia ha sempre creduto nell’importanza di mettere i giovani al centro dell’azione climatica e ambientale. Attraverso la nostra partnership con UNDP e iniziative come Generation Trust, investiamo nella creatività, nella determinazione e nella leadership dei giovani di tutto il mondo”. Alberto Aprea, presidente dell’Istituto buddista italiano Soka Gakkai, sottolinea poi il valore della fiducia: “Generation Trust mostra con chiarezza che la fiducia è il punto di partenza di ogni cambiamento. Il buddismo insegna che ogni persona racchiude una forza capace di trasformare la realtà, e questo film ne è una testimonianza viva”.
Brasília e oltre: l’agenda verso la COP30
A metà ottobre, 150 giovani leader da tutto il mondo si sono riuniti a Brasília per il Youth4Climate Flagship Event 2025, alle porte della pre-COP30. L’evento ha premiato 50 nuovi progetti con finanziamenti fino a 30.000 dollari ciascuno, portando il totale a 150 iniziative finanziate. La Call for Solutions 2025 ha introdotto nuove aree prioritarie: Climate and Health, Digital for Planet, Climate Peace and Security, accanto a Sustainable Energy, Food and Agriculture e Nature.
Youth4Climate è riconosciuto come flagship initiative dell’UNDP Climate Promise, citato nel comunicato finale del G7 come “esempio virtuoso di cooperazione multilaterale centrata sull’innovazione sociale e sul protagonismo giovanile”. Fa parte del COP30 Action Agenda Activation Group su Education, Capacity-Building and Job Creation. Il Solutions Catalogue: 100 Projects from Ideas to Impact documenta i risultati concreti raggiunti: energia pulita, ripristino di ecosistemi, creazione di posti di lavoro, mescolando tecnologie moderne e saperi indigeni.
L’Italia celebra Youth4Climate come modello di leadership climatica giovanile, e ne può rivendicare a pieno titolo la primogenitura, però, a distanza di due anni dall’approvazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), Legambiente denuncia che il piano “resta ancora solo sulla carta insieme alle 361 misure da adottare su scala nazionale e regionale”. Il rapporto CittàClima 2025 registra 811 eventi meteo estremi negli ultimi 11 anni nei comuni sopra i 50.000 abitanti, dove vive il 31,5% della popolazione italiana. Solo il 39,7% di questi comuni ha adottato un piano di adattamento.
Generation Trust non intende offrire risposte facili. Mostra cinque ragazzi che ogni giorno portano avanti progetti più grandi di loro, con “chiarezza e gentilezza” nonostante tutto, come notano le registe. Youth4Climate dimostra che quando la fiducia si traduce in risorse concrete − denaro, mentorship, networking − i giovani cambiano davvero le cose. Ma è un’eccezione che conferma la regola.
Alla COP30, mentre i governi negoziano su finanza climatica e NDC, il documentario porrà ai delegati quella domanda cruciale: “What becomes possible when youth are truly trusted?”. La risposta è nei 150 progetti da Liberia a Bolivia, nelle 3.000 proposte arrivate da più di 120 paesi, nei 4 milioni di dollari che hanno permesso l’impossibile. Ma è anche nella volontà politica di replicare questo modello su scala sistemica, iniziando dai propri territori. Guardare Generation Trust significa guardare le proprie contraddizioni. La fiducia vera, dopotutto, inizia da casa.
In copertina: un fotogramma da Generation Trust
