Il settore privato italiano si prepara a giocare un ruolo decisivo nella transizione digitale, orientandola verso modelli di sviluppo che integrano profitto, sostenibilità ambientale e valore sociale. È questo il messaggio centrale del position paper La transizione digitale a supporto della sostenibilità del business: rischi e opportunità, promosso da UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) e realizzato con il contributo di quarantasette imprese aderenti all’iniziativa delle Nazioni Unite.

Presentato a Milano durante l’ultimo Salone della CSR e dell’innovazione sociale, il documento evidenzia come la digitalizzazione possa diventare una leva concreta per rendere le imprese più efficienti, competitive e sostenibili, a condizione che venga gestita in modo consapevole ed etico.

Italia digitale, tra ritardi e potenzialità

Nonostante i progressi, l’Italia mostra ancora ritardi significativi nella digitalizzazione. Secondo la United Nations E-Government Survey 2024, il paese è al 51° posto nel mondo per sviluppo digitale nella pubblica amministrazione. Anche lo State of the Digital Decade Report 2025 della Commissione europea conferma il divario: solo il 45,8% degli italiani possiede competenze digitali di base, contro una media UE del 55,6%.

Le PMI italiane, che rappresentano la spina dorsale dell’economia, hanno raggiunto un livello base di intensità digitale nel 70,2% dei casi, ma solo l’8,2% utilizza l’intelligenza artificiale. Eppure, non mancano segnali positivi: la copertura in fibra FTTP è salita al 70,7%, e l’Italia mostra una leadership nei semiconduttori e nelle tecnologie quantistiche, settori chiave per la competitività futura.

Digitale e sostenibilità, un binomio strategico

Il position paper di UNGCN Italia sottolinea che la transizione digitale è un potente motore per integrare la sostenibilità nei modelli aziendali, ma solo se gestita con una visione etica e strategica. La tecnologia, spiegano gli autori, deve restare un mezzo al servizio del benessere collettivo e dell’ambiente.

Le imprese che adottano soluzioni digitali in modo responsabile possono ottenere vantaggi concreti: maggiore efficienza operativa, riduzione dei costi, ottimizzazione delle risorse e processi produttivi più green. Allo stesso tempo, la digitalizzazione favorisce una relazione più diretta con clienti e stakeholder, migliorando trasparenza e fiducia.

Tuttavia, la sfida è bilanciare innovazione e inclusione. Senza un impegno sulla formazione e sulla diffusione delle competenze, il rischio è quello di creare nuove disuguaglianze digitali, anziché ridurle.

Le PMI al centro della transizione

Per le piccole e medie imprese italiane, la trasformazione digitale rappresenta una grande opportunità ma anche una sfida complessa. Secondo UNGCN Italia, è necessario sostenere le PMI non solo con strumenti economici e incentivi, ma anche attraverso percorsi formativi e un cambiamento culturale che favorisca una visione sostenibile e competitiva del mercato.

Le imprese devono poter contare su partnership pubblico-private e su politiche di accompagnamento che rendano accessibili le tecnologie digitali. In questa prospettiva, la digitalizzazione diventa un elemento chiave per rafforzare la resilienza del tessuto produttivo italiano e per allinearlo agli obiettivi europei di sostenibilità.

Intelligenza artificiale tra rischi e opportunità

L’intelligenza artificiale è oggi la tecnologia che meglio rappresenta il dualismo tra rischio e opportunità. Può contribuire all’ottimizzazione della supply chain, alla riduzione degli sprechi e allo sviluppo di servizi sostenibili, ma comporta anche potenziali criticità: bias algoritmici, uso improprio dei dati, impatti sull’occupazione e aumento del consumo energetico legato ai data center.

Per evitare questi rischi, il documento invita le imprese a adottare un approccio strutturato e responsabile all’AI, ispirandosi all’AI Act europeo. Ciò significa definire regole chiare di governance, promuovere la formazione continua e valutare gli impatti ambientali e sociali delle nuove tecnologie. Solo così l’intelligenza artificiale potrà diventare uno strumento realmente abilitante per la sostenibilità.

“Guidare l’innovazione con responsabilità”

“La transizione digitale è una delle grandi trasformazioni del nostro tempo e ci impone una riflessione profonda su come guidare l’innovazione affinché sia al servizio della sostenibilità”, ha dichiarato Filippo Bettini, presidente di UNGCN Italia. “In un contesto di forte instabilità, è essenziale che le imprese mantengano salda la propria visione strategica. Digitalizzazione, intelligenza artificiale e nuovi modelli tecnologici devono diventare strumenti concreti per generare impatti positivi, in tutte le dimensioni ESG. Per farlo è necessario un approccio sistemico, che affronti i rischi e valorizzi le opportunità. La dimensione digitale impatta trasversalmente l’organizzazione aziendale, richiedendo una governance integrata, investimenti in formazione e una rinnovata attenzione ai soggetti più vulnerabili. Le aziende italiane stanno mostrando un forte dinamismo, ma l’integrazione piena delle tecnologie digitali richiede uno sforzo comune, coordinato, e una cultura dell’innovazione realmente capillare e inclusiva.”

Anche Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia, evidenzia come “il nostro position paper nasce per offrire a imprese e decisori una chiave di lettura sulla transizione digitale intesa come leva per rafforzare la sostenibilità del business. Tra le priorità individuate vi è la necessità di tradurre l’AI Act europeo in linee guida operative, capaci di supportare le aziende nell’adozione etica e trasparente dell’intelligenza artificiale. A tutto questo si aggiungono rischi trasversali che non possono essere ignorati: il divario digitale, le fragilità generazionali e la carenza di competenze adeguate. Affrontarli richiede un impegno condiviso tra imprese e istituzioni, con un investimento deciso nella formazione interna e in politiche di supporto capaci di accompagnare tutte le categorie di lavoratori in questo cambiamento.”

La transizione digitale è una sfida cruciale per la competitività del paese, ma anche un’occasione per costruire un modello di sviluppo più giusto e sostenibile. Le imprese italiane possono guidare questo cambiamento, coniugando innovazione tecnologica e responsabilità sociale.

Solo un approccio sistemico − fondato su formazione, governance etica e collaborazione pubblico-privata − potrà garantire che la digitalizzazione sia davvero al servizio di una sostenibilità integrata, capace di generare valore economico e sociale per tutti.

 

In copertina: foto di UNGCN Italia