Due giorni dopo lo sfarzoso matrimonio tra Jeff Bezos e la presentatrice TV Lauren Sanchez che ha portato alla laguna di Venezia 96 jet privati, alla FfD4 di Siviglia una coalizione di paesi ha dichiarato di voler tassare i voli di prima classe e gli aerei privati, con l’obiettivo di raccogliere fondi per l'azione per il clima e lo sviluppo sostenibile.
Sebbene non ci sia un nesso di causalità tra gli impattanti charter giunti a Venezia e l’annuncio, l’idea di tassare i comportamenti individuali che contribuiscono maggiormente al surriscaldamento globale comincia a prendere forma in diversi paesi, non solo in quelli in via di sviluppo.
Mentre alcune nazioni più ricche, come gli Stati Uniti, indeboliscono il multilateralismo tagliando gli aiuti allo sviluppo, mobilitare fondi per il clima è ancora più urgente. Così un gruppo di paesi, tra cui Francia, Kenya, Barbados, Spagna, Somalia, Benin, Sierra Leone e Antigua e Barbuda, promette di tassare il lusso dell’aviazione commerciale.
“Abbiamo bisogno che coloro che hanno beneficiato della globalizzazione contribuiscano di più ai fondi per il clima”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron a Siviglia. D’accordo anche il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez che ha lodato l’iniziativa verso sistemi fiscali più “progressivi e armonizzati”, in linea con gli obiettivi climatici globali.
Gli aerei di pochi inquinano a danno di molti
Oggi solo l'1% della popolazione mondiale è responsabile di oltre la metà delle emissioni di CO₂ dell'aviazione commerciale. Nel frattempo, i viaggi premium, tra prima classe e voli privati, hanno registrato un forte aumento negli ultimi anni, con un aumento del 46% delle emissioni climalteranti tra il 2019 e il 2023.
Il settore dell’aviazione rappresenta oltre il 2,5% delle emissioni di CO₂ dei trasporti, con un impatto destinato a crescere. Inoltre, il cherosene − carburante preferito da aviazione e trasporto marittimo − rimane generalmente esente da dazi e tasse. Una recente ricerca delle organizzazioni no profit Oxfam e Greenpeace rivela inoltre che in 13 paesi, 3 persone su 4 ritengono che i passeggeri di lusso debbano pagare più tasse a causa del loro impatto sproporzionato sui cambiamenti climatici.
Ma a quanto ammonta il potenziale gettito fiscale? Secondo uno studio del centro di ricerca indipendente nederlandese CE Delft, un'imposta globale sui passeggeri premium potrebbe generare 78 miliardi di euro all'anno. “Tassare chi inquina di più è un principio giusto perché tocca uno temi di disuguaglianza più evidenti”, spiega a Materia Rinnovabile Carlo Tritto, Policy officer di T&E Italy. “I jet privati non dovrebbero essere eliminati ma tassati, per poi investire le entrate fiscali nella decarbonizzazione del settore.”
Il gettito fiscale potenziale e i benefici di una tassa sui jet privati
Tra le altre cose, CE Delft ha valutato l’impatto di quattro regimi fiscali differenti che andrebbero a colpire prodotti o utilizzi degli aerei: imposta sul carburante di tutta l’aviazione; imposta sui biglietti modulari; imposta sui viaggiatori abituali; imposta sul carburante consumato dagli aerei privati. L’analisi ha ipotizzato che, tenendo conto delle differenze geografiche e di aliquote tariffarie, il taglio delle emissioni di CO₂ può variare dal 4 al 10%, generando introiti sostanziali, con un range tra i 62 e gli 84 miliardi di euro all'anno.
Tra le opzioni, la generica imposta generale sul carburante per aerei è la più performante sia in termini di mobilitazione dei finanziamenti per il clima (84 miliardi di euro) che di taglio delle emissioni, con il 10%. Mentre l’imposta sui biglietti aerei risulta leggermente meno efficace, nonostante la sua attuazione da un punto di vista giuridico sia più semplice, quella sul carburante utilizzato dagli aerei privati genererebbe circa sei miliardi di euro di entrate. Inoltre se la sua aliquota venisse moltiplicata per un valore almeno proporzionale al maggiore impatto climatico dei jet privati, ovvero per 10 volte, il potenziale gettito toccherebbe i 41 miliardi.
Secondo un recente studio del think tank International Council on Clean Transportation (ICCT) i jet privati hanno generato fino a 19,5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra (GHG) nel 2023, con un aumento del 25% rispetto all'ultimo decennio.
Il rapporto rileva che i voli in partenza dagli aeroporti statunitensi hanno prodotto due terzi dell’inquinamento da jet privati. Quelli dai 27 paesi membri dell’Unione Europea sono il secondo maggiore responsabile, con il 12% delle emissioni totali.
Gli autori stimano che un'imposta globale di 42 centesimi di euro sui carburanti consumati dai voli privati potrebbe generare fino a 3 miliardi di dollari all'anno a sostegno della decarbonizzazione del settore dell'aviazione.
In copertina: immagine Envato