Gli effetti del cambiamento climatico iniziano a manifestarsi: temperature record già a gennaio, siccità e desertificazione in aumento, mari sempre più caldi. La sfida è complessa, ma soprattutto non è monolitica. Tocca infatti vari settori, non solo quello scientifico, ma anche l’ambito filosofico, comunicativo e politico. Di conseguenza, non può esistere una sola soluzione a questo problema globale.

Ed è per questo motivo che Antonello Pasini, fisico climatologo del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) e docente di fisica del clima all’Università Roma Tre, propone un saggio che analizza gli impatti del riscaldamento globale articolandoli in diverse sfide, in un testo che fonde rigore scientifico e capacità comunicativa.

Il libro, pubblicato da Codice Edizioni ad aprile 2025, si intitola La sfida climatica. Dalla scienza alla politica: ragioni per il cambiamento. Una guida utile per affrontare con più consapevolezza le attuali trasformazioni ambientali e sociali, e che mostra la portata trasversale della crisi climatica.

Perché il cambiamento climatico è una sfida a tutti i livelli

Studiare il cambiamento climatico richiede solide conoscenze scientifiche: Pasini presenta quindi, nel primo capitolo, una breve panoramica di questo fenomeno. Il suo linguaggio è preciso e rigoroso, ma accessibile anche a chi non ha una formazione scientifica. L’obiettivo è infatti comunicare che la sfida scientifica è reale e va affrontata proponendo soluzioni che tengano in conto delle tante possibili variabili del clima.

Tuttavia, la crisi climatica è anche una sfida conoscitiva, perché richiede nuovi metodi per studiarla, e quindi tocca pure l’aspetto filosofico. Pasini invita a guardare il mondo in modo diverso, non più come se gli esseri umani fossero i padroni del pianeta, ma come nodi in una complessa rete di relazioni ambientali.

Un’altra tematica affrontata nel libro riguarda il modo in cui i media raccontano la crisi climatica: anche in questo caso esiste una sfida per il mondo della comunicazione, che deve dare informazioni accurate in un universo fatto di algoritmi preferenziali, fake news e complottismo. Pasini illustra i problemi della comunicazione scientifico-climatica e propone quindi alcune possibili soluzioni, che invitano a sperimentare linguaggi diversi per contrastare la disinformazione.

La sfida politica

L’ultima sfida è quella politica, un aspetto fondamentale perché sono i rappresentanti di stati e istituzioni ad avere potere decisionale sulle scelte che riguardano il cambiamento climatico. Inoltre, secondo Pasini, spesso la politica – soprattutto a livello nazionale – fatica a dare ascolto a scienziati e scienziate, a cui si rivolge solo in casi emergenziali (come alluvioni o terremoti) mentre tende a tralasciare la prevenzione sul lungo termine.

Pasini scrive infatti che “i politici che hanno responsabilità di governo, a qualsiasi livello territoriale, sono in genere spinti a adottare misure i cui risultati si vedano in questo arco di tempo, una dote di risultati concreti da poter presentare per essere eventualmente rieletti. Non tutti hanno la statura del grande statista che ha una visione più ampia nel tempo, e questo per affrontare efficacemente i problemi climatici è un problema. Ecco perché andrebbero affiancati da chi (gli scienziati del clima) invece tale visione ce l’ha, se non altro per deformazione professionale.”

Agire per il cambiamento

Il percorso di questo libro si conclude con un invito all’azione. Basandosi su una conoscenza profonda dei processi che riguardano il cambiamento climatico, non solo a livello scientifico ma anche filosofico, comunicativo e politico, è infatti possibile orientare l’agire verso un cambiamento concreto.

Come? Secondo Pasini, la “parola d’ordine” deve essere “gestire l’inevitabile (con l’adattamento) ed evitare l’ingestibile (con la mitigazione).” Di fronte a molte trasformazioni del clima, infatti, servono azioni incisive, come quelle proposte dal climatologo in questo libro, sia a livello individuale, sia collettivo.

“In generale, per ottenere una conversione energetica ed ecologica che ci porti a contenere il cambiamento climatico non credo che possiamo affidarci ciecamente solo alla tecnologia”, scrive Pasini. “Occorre il cambiamento di un modello di sviluppo che ora è basato sulla crescita infinita. E questo comporta un mutamento non solo di paradigma economico (di cui il passaggio alla cosiddetta economia circolare è solo un aspetto), ma anche di abitudini e stili di vita, con lo scopo finale di vivere meglio”.

 

In copertina: un dettaglio della copertina del libro di Antonello Pasini La sfida climatica