Che la natura, e in particolare la biodiversità, sia sempre più minacciata è ormai un fatto noto. Qualche tempo fa l’IPBES, massima autorità scientifica mondiale sulla diversità biologica e servizi ecosistemici, ha evidenziato che circa 1 milione di specie di piante e animali è a rischio estinzione, molte delle quali entro i prossimi decenni.
Per invertire questa tendenza servono iniziative di conservazione, ripristino e tutela degli ecosistemi, che per essere portate avanti in modo efficace hanno bisogno di diverse risorse, tra cui quelle economiche. Un tema complesso, visto che il World Economic Forum stima l’esistenza di un gap di finanziamento di 700 miliardi di dollari per invertire la perdita di biodiversità e proteggere la natura.
Per mobilitare finanziamenti a favore della diversità biologica, Savimbo, Cercarbono ed Ecoregistry hanno rilasciato i primi crediti di biodiversità certificati attraverso la piattaforma di scambio Emsurge. Si tratta dei primi biodiversity credits commerciali verificati da terzi su una piattaforma internazionale di trading di beni ambientali.
Come sottolinea Alex Saer, CEO di Cercarbono, sul sito dell’azienda: “Questa certificazione segna una svolta per il mercato dei crediti di biodiversità. Dimostra che i progetti scientifici e radicati nella comunità possono ottenere vantaggi verificabili in termini di conservazione e fornire agli acquirenti un modo affidabile per investire con integrità nella biodiversità”.
I crediti di biodiversità
Savimbo, un'impresa sociale fondata da e per le popolazioni indigene con lo scopo di disintermediare i mercati climatici a vantaggio di queste comunità, è nata da un’idea di giustizia sociale e amore per la propria terra. L’obiettivo è creare un’economia verde in grado di generare profitto, che possa sostituire e competere con tutte quelle attività antropiche che danneggiano e sfruttano gli ecosistemi locali, come l’estrazione mineraria, il disboscamento e il petrolio.
Il progetto Villagarzón, alla base dei crediti di biodiversità, prende il nome dall’omonima località colombiana, che si trova nel dipartimento di Putumayo, nel Sud-Est dello stato. Si tratta di una zona che ospita un mosaico di specie di flora e fauna, molte delle quali endemiche del luogo e che quindi non si trovano in nessun'altra parte del mondo. L’iniziativa riunisce piccoli agricoltori locali e 70 proprietari terrieri. Molti dei partecipanti e del personale del progetto appartengono alla comunità indigena locale, vere custodi della biodiversità, che spesso incontrano le maggiori difficoltà ad accedere a forme di finanziamento.
“Possiamo radicalmente disintermediare la filiera della conservazione trasformandola in una vendita piuttosto che in una donazione”, afferma Drea Burbank, CEO di Savimbo. “La contabilità legata alla beneficenza è complessa, il denaro a fondo perduto comporta costi elevati, ed è un lavoro importante, ma non è molto efficiente se l’obiettivo è che un abitante locale scacci i bracconieri di rinoceronti con un bastone. È molto meglio pagare direttamente la persona che vive lì, ama i rinoceronti e ha già un bastone!”
La metodologia
Il progetto Villagarzón è un’iniziativa di conservazione con crediti certificati nell'ambito delle azioni di conservazione del Programma di certificazione della biodiversità di Cercarbono, uno standard di certificazione indipendente creato per garantire trasparenza, credibilità e accessibilità ai mercati climatici.
Questi crediti di biodiversità utilizzano l’Indicator Species Biodiversity Methodology (ISBM), uno strumento creato da Savimbo per essere semplice e veloce da implementare. È stato sviluppato insieme alle popolazioni indigene e alle comunità locali e validato e adattato per i mercati globali da centinaia di esperti, integrando aspetti biologici, antropologici, scientifici e di mercato.
La metodologia si basa sulle specie indicatrici, conosciute anche come indicatori biologici. Sono organismi che riflettono le condizioni dell’ambiente in cui vivono e possono essere usati per monitorare lo stato di salute di un ecosistema. Le specie che possono essere individuate solo in un ecosistema in buone condizioni segnalano quindi un ambiente integro e funzionante. Questi indicatori biologici vengono monitorati con strumenti non invasivi, come le fototrappole, permettendo un rilevamento rispettoso della fauna e della flora e facilmente attuabile dalle comunità indigene e locali.
Tutti i crediti sono registrati sulla piattaforma EcoRegistry, un registro sicuro basato su blockchain, specializzato nella gestione di crediti ambientali che garantisce tracciabilità, trasparenza e protezione dal fenomeno del doppio conteggio. I crediti sono ora disponibili per il trading internazionale, anche attraverso Emsurge. “Questo modello unisce l’amore per la natura a opportunità per un futuro migliore”, conclude Fernando Lezama, leader indigeno e cofondatore di Savimbo. “Dimostra che è possibile prendersi cura del pianeta promuovendo al contempo lo sviluppo locale. Villagarzón si pone come esempio di equilibrio tra la foresta e la sua gente.”
In copertina: immagine Envato