Giovedì 4 settembre le più importanti associazioni di riciclatori di plastica europei hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, chiedendo interventi immediati a sostegno della filiera della plastica, minacciata da una grave crisi di competitività.

L’appello, firmato da 28 organizzazioni europee e nazionali, propone 6 raccomandazioni strategiche per rafforzare la resilienza della supply chain di tutti gli attori della filiera, così da garantire competitività e sostenibilità economica a uno dei settori chiavi della transizione circolare europea.

“Non c’è più tempo da perdere, le richieste del settore non possono più essere ignorate”, ha dichiarato Walter Regis, presidente di Assorimap, l’associazione che rappresenta i riciclatori e rigeneratori di materie plastiche italiani. “Tutti gli stati membri devono poter agire coesi per garantire all’Europa di perseguire gli obiettivi di green economy e non mettere a rischio l’intero tessuto industriale.”

Il settore della plastica in crisi

Come già riportato da Materia Rinnovabile, l’industria del riciclo sta attraversando una fase di stallo economico, con volumi da gestire in espansione e marginalità in diminuzione. È così anche per il settore delle plastiche, dove al calo della produzione di polimeri (-8,3% nel 2023) corrisponde una lenta crescita nella capacità di riciclo e un’impennata di chiusure di impianti eccellenti in tutta Europa. Inoltre, secondo le associazioni di riciclo, le imminenti restrizioni all'esportazione di rifiuti di plastica verso paesi terzi richiedono un solido mercato interno per la plastica riciclata.

A differenza di altri materiali come alluminio, vetro e carta, le materie plastiche vergini sono a oggi più convenienti di quelle riciclate. Mancano economie di scala che consentano di abbassare i costi, soprattutto energetici, che hanno a lungo tormentato la filiera. Sotto questo punto di vista i riciclatori sostengono che attività come il riciclo, la colorazione e la conversione di polimeri dovrebbero accedere ad alcuni pacchetti di aiuti erogati dall'UE, tra cui Net-Zero Industry Act, Clean Industrial State Aid Framework, Industrial Decarbonisation Accelerator Act e Climate, Environment, and Energy Aid Guidelines.

Alla ricerca della competitività perduta

Ciò che le organizzazioni lamentano è anche la competizione, secondo loro sleale, con l’import di plastiche riciclate low cost da paesi extra UE. Una delle raccomandazioni contenute nella lettera esplicita quindi la necessità di proteggere le plastiche Made in Europe, adottando regole più armonizzate tra paesi europei, più vigilanza di mercato alle dogane, e strumenti di tracciabilità digitali. Tutto per garantire standard qualitativi elevati.

Viene così proposta l’introduzione di codici doganali separati per materie prime fossili e non fossili (bio-based, riciclate, carbon-captured), un quadro armonizzato per la verifica e la certificazioni di terza parte per l’import dall’estero e un maggiore monitoraggio delle dichiarazioni sul contenuto riciclato.

“Serve anche potenziare gli incentivi mirati alle infrastrutture per la raccolta e la selezione dei rifiuti, aumentare gli investimenti nel riciclo europeo attraverso la Green VAT− una proposta di esenzione dell’IVA per prodotti sostenibili − o bonus EPR”, si legge nella lettera.

La filiera della plastica è a un bivio

Gli incentivi richiesti possono anche scaturire da norme legislative, come il tanto acclamato obbligo di contenuto riciclato, che ricalcherebbe il modello delle bottiglie di plastica monouso con almeno il 25% di plastica riciclata, in vigore dal 2025. Per realizzare la circolarità su larga scala servirebbe anche un supporto mirato all’innovazione tecnologica, un contesto normativo che riduca i rischi di investimento.

L’appello si conclude con un aut aut. L’industria della plastica affronta un momento decisivo: o si rafforza la filiera puntando sugli investimenti, l’armonizzazione delle regole e la concorrenza leale, oppure si rischia di veder sfumare la visione di un’economia circolare europea della plastica.

 

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In copertina: immagine Envato