Il colosso dell’industria alimentare Nestlé ha abbandonato la Dairy Methane Action Alliance, un'iniziativa globale che punta a ridurre le emissioni di metano nell'allevamento di bovini da latte. Lanciata due anni fa dall’organizzazione statunitense Environmental Defense Fund (EDF), l’alleanza riunisce oggi alcune delle principali multinazionali del settore lattiero-caseario, tra cui Danone, Bel Group, Starbucks e, fino a poco fa, Nestlé.

Il programma era stato inaugurato nel dicembre 2023 in occasione della COP28, il summit internazionale delle Nazioni Unite a Dubai dove per la prima volta è stata siglata la volontà ufficiale di fuoriuscire dai combustibili fossili. Obiettivo dell’alleanza è trovare soluzioni pratiche per contenere le emissioni di metano, uno dei gas serra che contribuiscono maggiormente al riscaldamento globale. Prodotto anche dai bovini durante la digestione, il metano intrappola il calore fino a trenta volte più della CO₂, secondo l’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (EPA), ma il suo impatto è spesso sottovalutato.

A settembre, il logo di Nestlé è scomparso dal sito web dell'iniziativa. L’uscita del colosso svizzero dall’alleanza, effettuata senza fornire motivazioni specifiche, rappresenta non solo un cambiamento importante nelle strategie di sostenibilità dell’azienda, ma anche un elemento critico che rischia di minare l’autorità e l’impatto della Dairy Methane Action Alliance.

Perché Nestlé ha lasciato l’alleanza globale per ridurre le emissioni di metano

Secondo quanto dichiarato sul proprio sito web, Nestlé “rivede regolarmente la propria adesione alle organizzazioni esterne. Nell'ambito di questo processo, abbiamo deciso di interrompere la nostra adesione alla Dairy Methane Action Alliance”. Ma oltre a ciò l’azienda svizzera non ha reso noti ulteriori dettagli sulle motivazioni che l’hanno portata a lasciare l’iniziativa.

Tuttavia, Nestlé aggiunge che apprezza “il lavoro costante dell'alleanza sulla riduzione delle emissioni di metano nell'industria lattiero-casearia” e che “rimane fermamente impegnata a raggiungere gli obiettivi del nostro piano climatico per il settore lattiero-caseario e della nostra Roadmap Net Zero. Queste strategie continuano a guidare i nostri sforzi per ridurre le emissioni di gas serra, compreso il metano, lungo tutta la nostra catena di approvvigionamento. A oggi abbiamo compiuto progressi significativi, riducendo le emissioni del 21% in termini assoluti entro la fine del 2024”.

L'Environmental Defence Fund ha confermato il ritiro di Nestlé dall’iniziativa. “A seguito di una revisione delle sue partnership esterne, Nestlé ha deciso di interrompere la sua adesione alla Dairy Methane Action Alliance. Apprezziamo il costante impegno di Nestlé nell'affrontare il problema delle emissioni del settore lattiero-caseario attraverso il suo Dairy Climate Plan e la Net Zero Roadmap”, ha spiegato in una dichiarazione scritta rilasciata a Materia Rinnovabile Katie Anderson, Senior Director dei settori Business e Food and Forests dell’EDF.

Nel frattempo, l’EDF continua nel suo impegno per la riduzione delle emissioni di metano a livello globale. “Siamo incoraggiati dai continui progressi dei nostri membri”, aggiunge Anderson. “Finora, sette imprese aderenti all'alleanza hanno pubblicato i dati relativi alle emissioni di metano del settore lattiero-caseario, risultando tra le prime aziende al mondo a farlo. Quattro aziende hanno poi pubblicato piani d'azione per ridurre tali emissioni nel tempo. L'alleanza è andata anche oltre i propri membri, pubblicando linee guida open source sul metano e un corso di e-learning gratuito che qualsiasi azienda che si rifornisce di prodotti lattiero-caseari può utilizzare, rendendo possibile un'azione più ampia in tutto il settore lattiero-caseario globale.”

Materia Rinnovabile ha provato a raggiungere Nestlé contattandola tramite e-mail per avere ulteriori informazioni su questa scelta e i suoi motivi, ma non ha ricevuto risposta.

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In copertina: foto Nestlé