Il corretto riciclo della componente organica ricopre un ruolo di primo piano per una raccolta differenziata sempre più efficace e circolare. Per rendere questa filiera ancora più virtuosa, durante l’edizione 2025 di Ecomondo il Consorzio italiano compostatori (CIC) e Legambiente hanno firmato un protocollo d’intesa che mira a potenziare il riciclo della frazione organica.
Questo accordo rappresenta un passo significativo perché rafforza le sinergie tra associazioni, imprese e istituzioni per promuovere un’economia sempre più circolare in Italia, paese leader del riciclo in Europa.
Che cosa prevede il protocollo d’intesa tra CIC e Legambiente
Con quest’alleanza, CIC e Legambiente si impegnano a collaborare nella realizzazione di studi, campagne di informazione, progetti territoriali e momenti di confronto pubblico dedicati al miglioramento della gestione dei rifiuti organici e alla diffusione di buone pratiche di economia circolare.
Uno degli obiettivi principali del protocollo è infatti il rafforzamento della raccolta differenziata dell’umido e del verde nelle aree meno performanti e il miglioramento della qualità dei rifiuti organici conferiti agli impianti. Inoltre, il protocollo prevede anche l’adozione di impiantistica innovativa in grado di coniugare produzione di energia e recupero di materia, con processi che fanno leva sul biometano e sulla valorizzazione dei fertilizzanti organici come risorsa per i suoli agricoli e urbani.
“Oggi rafforziamo un’alleanza strategica per promuovere la cultura del riciclo organico e della qualità del compost”, ha sottolineato Gianpaolo Vallardi, presidente del CIC. “La frazione organica è una risorsa essenziale per l’economia circolare: dal suo corretto trattamento possiamo ottenere compost, fondamentale per tutto il settore ambientale, e biometano, senza dimenticare la produzione di anidride carbonica. Con Legambiente condividiamo la convinzione che sia fondamentale investire sulla qualità della raccolta, sull’efficienza impiantistica e sulla corretta informazione ai cittadini. Solo così potremo chiudere davvero il cerchio del riciclo organico e valorizzare l’intero settore.”
CIC e Legambiente, infatti, ribadiscono che la qualità del riciclo parte dai comportamenti quotidiani di cittadini e cittadine: la corretta raccolta dell’umido e dei materiali compostabili è la condizione essenziale per ottenere compost di qualità elevata riducendo gli scarti. Per questo motivo, le due organizzazioni rafforzeranno le attività di informazione, educazione ambientale e sensibilizzazione.
Il riciclo organico, un’opportunità per l’Italia
Secondo il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, “l’accelerazione verso un’economia sempre più circolare rappresenta per il paese un’opportunità strategica: è una leva fondamentale della transizione ecologica su cui investire per ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti, valorizzare le economie dei territori e restituire risorse all’agricoltura. In questa prospettiva, il riciclo della frazione organica e la produzione di biometano sono due strumenti essenziali, che tuttavia devono essere accompagnati dalla conoscenza sul tema e dalla partecipazione consapevole dal basso.”
Ciafani ricorda infatti che la frazione organica “rappresenta una componente molto significativa dei rifiuti urbani: in Italia costituisce il 38% del quantitativo complessivo dei rifiuti differenziati, pari a 7,5 milioni di tonnellate di rifiuti organici, su un totale di 19,5 milioni di tonnellate di rifiuti raccolti in modo differenziato. Un dato che evidenzia quanto sia centrale gestire e valorizzare correttamente questa risorsa per rendere realmente efficace il percorso verso l’economia circolare. Solo informando correttamente le comunità e promuovendo le buone pratiche sarà possibile realizzare nuovi impianti della filiera, ben integrati nel territorio e in grado di generare nuove economie.”
In copertina: Stefano Ciafani e Gianpaolo Vallardi
