Garantire la piena operatività del sistema informatico e semplificare gli obblighi di rendicontazione, in particolare per i micro e piccoli operatori primari dei paesi a basso rischio, mantenendo al contempo un solido meccanismo di tracciamento. Questi gli obiettivi dichiarati dalla Commissione europea nel proporre modifiche al Regolamento (UE) 2023/1115, meglio conosciuto come EUDR (European Union Deforestation Regulation), ovvero la normativa con cui si vuole garantire che una serie di prodotti chiave immessi sul mercato non contribuiscano alla deforestazione e al degrado forestale in tutto il mondo, contrastando il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.
Cos’è l’EUDR
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), a causa della deforestazione tra il 1990 e il 2020 sono andati distrutti in tutto il mondo 420 milioni di ettari di foresta, un’area più vasta dell’Unione Europea, mentre, sulla base dei tassi di deforestazione registrati nel periodo 2015-2020, ogni minuto viene distrutta una superficie pari a tre volte quella del Parc Léopold a Bruxelles (che si estende per circa 64.300 mq).
L’obiettivo dell’EUDR, nello specifico, è ridurre la cosiddetta “deforestazione incorporata”, causata dall’importazione di beni primari, tra cui cacao, caffè, carne bovina, soia, olio di palma, legno e gomma. Alle aziende è richiesto di mappare digitalmente le proprie catene di approvvigionamento, verificando che per la produzione non siano stati sfruttati terreni deforestati dopo il 2020, o che non siano state modificate delle foreste in modo non sostenibile.
Quali sono i tempi di attuazione
Dopo l’entrata in vigore dell’EUDR nel giugno 2023, nel dicembre 2024 l’Unione Europea ha concesso un periodo di transizione supplementare di dodici mesi per l’attuazione, stabilendo che la legge si applichi a partire dal 30 dicembre 2025 per le grandi e medie imprese e dal 30 giugno 2026 per le micro e piccole imprese.
Il 23 settembre 2025 è stato ipotizzato un altro rinvio di dodici mesi, perché il sistema informatico che dovrà supportare il cambiamento non risulta ancora adeguato, ma nel pomeriggio di ieri, martedì 21 ottobre, è arrivata una nuova proposta di modifica da parte della Commissione europea, per quanto riguarda sia le modalità sia le tempistiche di attuazione.
Misure chiave: la due diligence
La Commissione vuole ridurre gli obblighi a carico degli operatori che commercializzano i prodotti EUDR, una volta immessi sul mercato, ovvero dettaglianti e grandi aziende manifatturiere europee, che si trovano nella parte a valle delle catene del valore. Per consentire un uso più efficiente del sistema informatico, la Commissione propone che queste categorie non siano più obbligate a presentare dichiarazioni di dovuta diligenza.
Sarà richiesta una sola presentazione nel sistema informatico EUDR, al punto di ingresso nel mercato per l'intera catena di approvvigionamento. Gli obblighi di segnalazione e la responsabilità si concentreranno sugli operatori a monte, che immettono per primi i prodotti. In concreto, ad esempio, per le fave di cacao sarà necessaria una sola dichiarazione di diligenza da presentare da parte dell’importatore che le immette sul mercato dell'UE, ma i produttori a valle di prodotti a base di cioccolato non saranno tenuti a presentare una nuova dichiarazione di diligenza nel sistema informatico.
Novità sono previste poi per i micro e piccoli operatori primari, provenienti da paesi a basso rischio in tutto il mondo, che vendono i propri prodotti direttamente sul mercato europeo: in questa categoria rientra praticamente quasi il 100% degli agricoltori e dei silvicoltori dell’Unione Europea. La semplificazione proposta ieri sostituisce la precedente necessità di presentare regolarmente dichiarazioni di due diligence: basterà presentare solo una semplice dichiarazione una tantum nel sistema informatico EUDR.
Periodo transitorio di applicazione
La Commissione propone inoltre periodi transitori per garantire un passaggio graduale. L’entrata in vigore dell’EUDR slitta al 30 dicembre 2026 solo per le micro e le piccole imprese (sei mesi in più, quindi, rispetto alla scadenza prevista), mentre per le grandi e medie imprese il termine rimane quello del 30 dicembre 2025, ma si introduce un periodo di tolleranza di sei mesi per l’applicazione e i controlli.
Le nuove scadenze, insieme alla semplificazione degli obblighi per gli attori della catena di approvvigionamento, mirano a garantire che il sistema informatico possa sostenere il livello di carico previsto, gestendo tutte le dichiarazioni di due diligence relative ai prodotti contemplati dalla legge.
Prossime tappe
Il Parlamento e il Consiglio europei discuteranno ora la proposta legislativa, che dovrà essere adottata formalmente prima che possa entrare effettivamente in vigore. La Commissione sta anche elaborando piani di emergenza affinché gli operatori economici possano adempiere ai propri obblighi qualora la proposta non fosse adottata in tempo dai colegislatori, nel qual caso il regolamento UE sulla deforestazione entrerà in vigore il 30 dicembre 2025, secondo le modalità attualmente previste.
“Questo approccio garantisce certezza e stabilità, semplificando il processo di tracciabilità per i micro e piccoli produttori che, pur rappresentando individualmente un rischio minimo, collettivamente forniscono dati fondamentali per mantenere la tracciabilità complessiva”, ha dichiarato Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva della Commissione europea per una transizione pulita, giusta e competitiva. “Offriamo un calendario di attuazione chiaro, che garantisce l’entrata in vigore della normativa senza intoppi a partire dalla fine di quest’anno, consentendo ai grandi operatori di adeguarsi progressivamente e dando ai micro e piccoli produttori più tempo per adeguarsi.”
“Questo pacchetto risponde alle sfide concrete dell’attuazione: semplifica le norme, in particolare per i piccoli agricoltori e gli operatori, mantenendo al contempo la leadership globale dell’Europa nella lotta contro la deforestazione”, ha aggiunto Jessika Roswall, commissaria europea per l’ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva. “Non si tratta di ridimensionare le ambizioni, ma di far funzionare le norme in modo migliore e più intelligente, perché un’attuazione efficace è fondamentale.”
In copertina: foto di Annie Spratt, Unsplash
