
La chiusura del governo degli Stati Uniti sta evento effetti tangibili sugli impatti ambientali e tagli ai progetti di energia rinnovabile. A partire dal 1° ottobre, il governo federale degli Stati Uniti ha cessato ogni attività dopo che i repubblicani, con la maggioranza sia alla Camera che al Senato, e i democratici non sono riusciti a approvare il bilancio per il prossimo anno. Senza fondi, le agenzie federali e i lavoratori non possono svolgere il loro normale lavoro, portando a un brusco arresto di tutte le attività governative.
Questa improvvisa pausa non sta avendo solo ripercussioni sui lavoratori costretti ad abbandonare il proprio posto di lavoro: Donald Trump sta approfittando di questa situazione per tagliare ulteriori fondi destinati allo sviluppo delle rinnovabili e licenziare altri dipendenti pubblici, mentre le emissioni aumentano negli impianti di tutto il Paese.
Le cause dello shutdown del governo degli Stati Uniti
La chiusura del governo federale è stata causata dall'incapacità del Congresso degli Stati Uniti di approvare il bilancio federale per l'anno successivo. Il partito repubblicano detiene la maggioranza al Senato, ma per approvare il bilancio federale sono necessari 60 voti (la meta del totale, ndr), il che garantisce che alcuni senatori del partito di minoranza debbano approvare la legge annuale.
"Il governo federale degli Stati Uniti deve approvare la legge di bilancio per rimanere operativa", ha dichiarato William Hatcher, presidente del Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università di Augusta, a Renewable Matter. "Il presidente presenta un bilancio completo al Congresso, e il Congresso dovrebbe approvarlo con la firma del presidente entro il 1° ottobre, inizio del nuovo anno fiscale".
Con meno di 60 membri, i repubblicani non possono approvare il bilancio finché non scendono a compromessi con le richieste dei democratici, in questo caso il ripristino dei sussidi sanitari. Ma ciò non significa che il governo federale si fermi completamente.
"Quando si verifica uno shutdown, è il ramo esecutivo federale, sotto il presidente, ha determinare i lavori essenziali", spiega Hatcher. In sostanza, il presidente determina quali dipendenti pubblici continuano a lavorare come al solito durante la chiusura e quali sono costretti a rimanere a casa.
Vittime della chiusura del governo federale
All'inizio di ottobre è stato reso noto che il Dipartimento dell'Energia (DOE) ha cancellato fino a 8 miliardi di dollari di finanziamenti per l’energia rinnovabile destinati a sostenere progetti in 16 diversi stati. In una dichiarazione, il DOE ha affermato che i progetti non soddisfacevano gli standard dell'agenzia in materia di redditività economica e produzione energetica.
Uno di questi progetti è Esmeralda 7: sette parchi solari su 25.000 ettari di terreno federale che dovrebbero fornire energia sufficiente per due milioni di abitazioni. Prima della chiusura, il Bureau of Land Management (BLM) aveva classificato il progetto come "in sospeso", ma ora è etichettato come "annullato".
In una dichiarazione in risposta alla notizia, il BLM ha spigato che: "Durante le discussioni di routine precedenti alla scadenza degli stanziamenti, i promotori e il BLM hanno concordato di modificare il loro approccio al progetto solare Esmeralda 7 in Nevada". Esmeralda era stato approvato durante l'amministrazione Biden, mentre la presidenza Trump ora richiede ai vincitori di "presentare proposte di progetto individuali" per i parchi solari precedentemente approvati.
Esmeralda 7 è solo uno dei 223 progetti che sono stati chiusi. E se questo non è certo il momento migliore per recuperare i fondi tagliati non è proprio, Brad Townsend, vicepresidente per le politiche e le relazioni esterne negli Stati Uniti presso C2ES, è soprattutto preoccupato del quadro generale del settore energetico.
" Stiamo rendendo il settore energetico statunitense di nessun interesse per gli investitori", ha dichiarato Townsend a Materia Rinnovabile. "Chi ha investito ha già perso miliardi di dollari, avendo finanziato imprese nell’acquisto di attrezzature, per districarsi in complessi processi legali e normativi e, in molti casi, per assumere personale, solo per vedere poi il governo federale mandare in fumo tali investimenti". Townsend non è l'unico a credere che il settore energetico sia ora pronto per un nuovo leader mondiale che conquisti il posto di primo piano che un tempo occupavano gli Stati Uniti. E tanti guardano all’Europa.
"Gli europei dovrebbero prendere esempio da ciò che stavano facendo gli Stati Uniti in materia di centrali elettriche virtuali e tecnologie pulite", ha dichiarato a Materia Rinnovabile Jigar Shah, ex direttore dell'Ufficio Programmi di Prestito del Dipartimento dell'Energia durante l'amministrazione Biden e cofondatore della società di consulenza Multiplier. Nello specifico, Shah ritiene che paesi come il Regno Unito e quelli dell'Unione Europea dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo della tecnologia delle batterie e delle centrali elettriche virtuali, finché i finanziamenti sono ancora facilmente disponibili all'interno dei loro governi centrali.
Licenziamenti e inquinamento
I dipendenti pubblici non se la passano molto meglio. L'amministrazione Trump ha tentato di licenziare un totale di 4.100 dipendenti federali durante lo shutdown, una mossa recentemente bloccata da un giudice distrettuale statunitense con sede a San Francisco, in California.
"Esistono leggi che regolano il modo in cui possiamo agire", ha affermato il giudice distrettuale statunitense Susan Illston in un'udienza tenutasi il 15 ottobre, "comprese le leggi che regolano il modo in cui si effettuano riduzioni di personale. E le attività intraprese in questo caso sono contrarie alle leggi". Inoltre, la perdita di personale dell'agenzia durante una chiusura provoca effetti collaterali negativi.
E gli impatti sociali diventano poi impatti ambientali. Uno studio pubblicato di recente sul Journal of the Association of Environmental and Resource Economists ha rilevato che le centrali elettriche a carbone hanno registrato un aumento giornaliero delle emissioni di particolato a causa della mancanza di controlli federali.
Uno studio basato sui dati sulla chiusura del governo federale nel 2018-2019, ipotizza che un'Agenzia per la protezione dell'ambiente (EPA) con meno fondi e personale possa portare a emissioni più elevate e pericolose a causa dell’assenza di controlli adeguati. Attualmente negli Stati Uniti sono attive circa 197 centrali a carbone. Oltre all'aumento delle emissioni, i dati analizzati dalle chiusure passate mostrano che questo tipo di interruzione può portare a qualcosa di più di un semplice aumento del tasso di turnover, secondo Hatcher.
"Le ricerche nel campo della pubblica amministrazione dimostrano che i precedenti shutdown hanno reso difficile per le agenzie federali mantenere dipendenti di qualità", conclude Hatcher. "Tali interruzioni ostacolano il servizio pubblico negli Stati Uniti". Sebbene nulla sia certo, questa ricerca suggerisce che lo shutdown porterà a un turnover dei dipendenti, che a sua volta comporterà una diminuzione dei rendimenti in termini di regolamentazione ed efficacia delle agenzie.
In copertina: foto di AFGE via Flickr
