Il lavoro del CONOU vuole rappresentare sempre più un esempio concreto di transizione ecologica: non solo per l’Italia, ma come modello di economia circolare anche su scala europea. Un contributo tangibile alla salvaguardia del pianeta, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità industriale. Ed è in quest’ottica che il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati ha annunciato di aver approvato il Bilancio 2024, segnando un altro anno di performance solide, anche in un contesto complesso per l’industria dei lubrificanti, che ha visto un calo del mercato pari al 2%.

L’Assemblea degli oltre 1.000 consorziati, a cui ha partecipato oltre il 72% delle quote, ha inoltre ratificato l’ingresso di Marco Codognola, aministratore delegato di Itelyum, nel Consiglio di amministrazione del CONOU, in sostituzione di Antonio Lazzarinetti, figura storica del Consorzio, rappresentante della rigenerazione per quasi vent’anni.

Il presidente Riccardo Piunti, riconfermato lo scorso anno, ha sottolineato il rafforzamento della governance, con l’implementazione di un sistema di controllo di gestione mensile e il conseguimento della nuova certificazione per la parità di genere.

Performance ambientali e industriali: i numeri della raccolta

Il CONOU ha raccolto oltre 188.000 tonnellate di oli usati, circa 5.000 in più rispetto al 2023. Merito anche dello sforzo nel recupero da emulsioni, che ha permesso di mantenere elevata la circolarità al 98%. La rigenerazione, fa sapere il Consorzio con un comunicato, ha prodotto più di 121.000 tonnellate di basi di qualità, confermando l’eccellenza tecnologica della filiera.

Il contributo ambientale – elemento chiave del modello CONOU – è stato mantenuto a livelli minimi, con un impatto positivo sulle aziende della filiera. In parallelo, è proseguito l’impegno nella compliance, spiega Piunti: “La battaglia della qualità, chiave del nostro successo, è stata affrontata anche assolvendo agli impegni di trasparenza assunti con l’autorità garante per la concorrenza e il mercato, dopo l’istruttoria conclusasi nel 2024, senza accertamento di infrazioni”.

Alla base di questi risultati, aggiunge il presidente, vi è il modello istitutivo e organizzativo del Consorzio, una realtà italiana senza fini di lucro che mette insieme imprese indipendenti in un’azione collettiva per l’ambiente. “Andremo avanti lungo il percorso intrapreso rafforzando ancor più la nostra vicinanza alle imprese della nostra virtuosa rete di raccolta e di rigenerazione dell’olio usato e investendo nell’innovazione”, conclude Piunti. “In fondo diamo un piccolo ma utile contributo, anche come esempio, a che si svolga, alla salvaguardia del Pianeta, la transizione verso un’economia sempre più circolare e meno lineare.”

 

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In copertina: Riccardo Piunti