Negli ultimi anni il turismo è entrato al centro del dibattito sul climate change: se da un lato questo settore rappresenta un importante motore di sviluppo economico e sociale, dall’altro incide in maniera significativa sulle emissioni globali di gas serra, generandone quasi il 10% , soprattutto a causa dei voli internazionali. Una sfida che impone di ripensare modelli e abitudini di viaggio, orientandoli verso soluzioni più sostenibili.
Allineare la durata del soggiorno al raggio del volo
Da qui nasce l’idea di Evaneos, piattaforma di viaggi responsabili, che, a partire dal 2026, introdurrà una durata minima di soggiorno per gli itinerari che prevedono spostamenti aerei. L'obiettivo? Sensibilizzare i viaggiatori sull'impatto ambientale delle vacanze, invitandoli a compiere azioni concrete, come quella di scegliere una destinazione più vicina oppure di volare meno frequentemente, ma soggiornare più a lungo nella destinazione, quando ci si sposta lontano.
Una strategia, che si aggiunge alle rigorose misure già adottate dalla piattaforma, convinta dell'impatto positivo del turismo lento: tra queste, l'eliminazione dei soggiorni inferiori a 5 giorni nelle città che si raggiungono in aereo.
Nel 2030, quindi, si volerà meno e si soggiornerà più a lungo. Sebbene i viaggi di Evaneos superino già oggi la media di mercato con una durata di 13 giorni, l’idea è prolungare la durata effettiva di 1,2 giorni in media e fino a 3 per gli spostamenti a lungo raggio. Tale cambiamento ha un triplice impatto, a partire dal beneficio sull’ambiente: si riduce la frequenza dei voli, anche quelli interni, perché si ha una maggiore opportunità di utilizzare mezzi di trasporto a basso ito. Inoltre, si massimizzano i benefici economici per le comunità locali e infine si consente ai viaggiatori una conoscenza più approfondita del territorio e della cultura locale.
Esempi di viaggio: dal corto raggio a quello ultra-lungo
In concreto, che cosa significa? Prendendo il caso dei viaggi a corto e medio raggio (meno di 5.000 km), nel 2026 7 giorni saranno la durata minima del soggiorno con una media di 12 prevista entro il 2030. Per queste tratte Evaneos offre molte opzioni in Europa: Italia, Grecia, Portogallo, Balcani, oppure “percorsi combinati” con itinerari multi-destinazione, che prevedono tappe in treno, appositamente studiati per contribuire a ridurre l'intensità delle emissioni di carbonio dal 50 all'80%. Tra questi, Italia-Austria-Germania, Svizzera-Norvegia o ancora Albania-Macedonia-Kosovo.
Considerando i viaggi a lungo raggio (tra 5.000 e 11.000 km), si va da un minimo di 10 giorni nel 2026 a una media di 16 prevista entro il 2030. Le destinazioni? Marocco e Giordania, per esempio: intercontinentali, ma con tempi e costi di volo ancora gestibili.
E ancora, le tratte molto lunghe (11.000-13.000 km) interessano l’Asia, in particolare Thailandia, Vietnam e Giappone. Per queste destinazioni il volo è particolarmente impegnativo, ma perfetto per soggiorni di due o tre settimane: 12 giorni minimo nel 2026, con una media di 19 prevista entro il 2030.
Infine, nel caso di raggio ultra-lungo (oltre 13.000 km) nel 2026 il soggiorno minimo sarà di 14 giorni, che saliranno a una media di 23 entro il 2030. Il suggerimento, in questo caso, è di scegliere Australia, Nuova Zelanda o Africa australe (ad esempio Sudafrica, Madagascar, Botswana e Mauritius), tutte mete che richiedono più voli intercontinentali e hanno l’impatto maggiore in assoluto.
Questa nuova strategia rappresenta un forte impegno da parte di Evaneos, che attualmente trae il 10% delle proprie entrate da viaggi di durata inferiore a questi nuovi minimi. “Estendere la durata dei soggiorni per ripensare il modo in cui viaggiamo è una decisione semplice, ma impegnativa”, dichiara a Materia Rinnovabile Laurent de Chorivit, co-CEO di Evaneos. “Vogliamo dimostrare che è possibile sognare di cambiare le cose, incoraggiando una visione olistica dell'impatto dei viaggi”.
Come combinare le variabili costo-tempo
Come questa novità può influenzare costi e organizzazione delle ferie? “Il nostro obiettivo è ridurre l'intensità delle emissioni di carbonio e vogliamo sensibilizzare i viaggiatori a seguire questa filosofia, mettendo in evidenza i benefici delle loro azioni”, spiega ancora Laurent de Chorivit. “Distribuire il costo del volo su più giorni e restare più a lungo in una destinazione significa scoprirla più a fondo, anche fuori dai sentieri battuti. Confrontando piani di viaggio biennali, abbiamo scoperto che alternare una meta lontana con una vicina può avere più o meno lo stesso costo, se si rimane più a lungo e si bilanciano le spese quotidiane”.
Distanziando le partenze (ad esempio, facendo un viaggio lungo ogni 2 anni invece che ogni anno, alternato con una destinazione più a corto raggio), si riducono quasi della metà le emissioni annuali legate al trasporto aereo: un viaggio in Thailandia di 3 settimane ogni due anni, invece di 2 settimane ogni anno, intervallato ad esempio da un viaggio in Grecia, consente di risparmiare il 46% di emissioni all’anno.
Al di là dei costi, la principale variabile è il tempo: i viaggiatori dovranno pianificare vacanze più lunghe e magari combinare più Paesi vicini in un unico itinerario. “Per farlo avranno a disposizione tutto il nostro supporto, attraverso programmi ricchi di esperienze e personalizzabili, alternative di viaggio, come opzioni ferroviarie, e incentivi per soggiorni più lunghi, così da sentirsi premiati e non svantaggiati da questa logica di slow travel”.
Un approccio olistico all'impatto ambientale dei viaggi
L'estensione della durata minima dei soggiorni fa parte di un approccio più ampio adottato da Evaneos, che nel 2023 ha effettuato la valutazione della propria impronta di carbonio. Lo studio ha dimostrato che l’attività diretta della piattaforma rappresenta meno dell’1% delle emissioni di gas serra, mentre le emissioni indirette sono il problema principale: da un lato i voli internazionali (76%), che non sono venduti da Evaneos, dall’altro le attività dei viaggiatori sul posto, che comprendono alloggio, trasporti e cibo (23%).
In risposta, con il supporto di Carbone 4, società di consulenza specializzata, è stata sviluppata una strategia di decarbonizzazione per il 2030, che si articola attorno a quattro pilastri: viaggiare più vicino a casa; quando possibile, preferire al trasporto aereo le alternative a basse emissioni di carbonio, ad esempio il treno; estendere la durata dei soggiorni; ridurre le proprie emissioni nella destinazione (alloggio, attività, trasporti, ecc.).
Per quanto riguarda quest’ultimo punto, “da sempre collaboriamo a stretto contatto con le nostre agenzie locali per mantenere basse le emissioni”, spiega a Materia Rinnovabile Aurélie Sandler, co-CEO di Evaneos. “Scegliamo partner impegnati e certificati da Travelife, che garantisce l'adozione di scelte sostenibili: alloggi a basso consumo energetico, riduzione dei rifiuti, protezione della biodiversità. Inoltre, co-creiamo itinerari che privilegiano i trasporti locali e le esperienze su piccola scala”.
Attraverso la partnership con Planeterra, Evaneos investe anche in progetti comunitari, come quelli dedicati a cooperative femminili in Madagascar, minoranze indigene in Perù e centri locali in Indonesia: l’obiettivo è far sì che “i ricavi del turismo restino nelle comunità e l’impatto ambientale sia il più leggero possibile. A livello di mezzi di trasporto, infine, collaboriamo già con RailEurope per incoraggiare i viaggiatori a preferire il treno come mezzo di trasporto e stiamo espandendo ulteriormente il nostro network”.
Con questa strategia di decarbonizzazione “abbiamo ripensato il viaggio nel suo complesso, mirando a informare e supportare i viaggiatori nel fare scelte più sostenibili”, conclude Aurélie Sandler.
La sfida, insomma, è - e sarà sempre più - quella di trovare un equilibrio tra la necessità di ridurre l’impatto climatico e il desiderio di continuare a spostarsi per conoscere il mondo. Politiche più attente, tecnologie innovative e nuove abitudini dei viaggiatori possono contribuire a rendere questa transizione possibile, trasformando il turismo da fonte di emissioni a leva di sostenibilità.
In copertina: foto Evaneos