Il mercato italiano delle fonti rinnovabili ha subìto nel secondo trimestre del 2025 una brusca frenata, registrando un calo complessivo del 29% rispetto allo stesso periodo del 2024. A segnare maggiormente il passo è stato il fotovoltaico, con una riduzione del 25%, seguito da contrazioni diffuse negli altri segmenti. A lanciare l’allarme è l’Osservatorio FER di ANIE Rinnovabili, elaborato sui dati Terna, secondo cui sono stati connessi complessivamente 1.183 MW di nuova potenza: 1.092 MW da fotovoltaico, 84 MW da eolico, 5 MW da idroelettrico e 2 MW da bioenergie.
Nel dettaglio, il comparto residenziale (P≤20 kW) ha perso il 23% su base annua, il segmento Commercial & Industrial (20 kW10 MW) ha registrato un crollo del 48%. In controtendenza, l’Utility Scale (1 MW
Nei primi sei mesi del 2025 sono stati installati complessivamente 2,7 GW di nuovi impianti FER. Se l’attuale ritmo fosse confermato nella seconda metà dell’anno, l’Italia raggiungerebbe a fine 2025 poco meno di 6 GW di nuova capacità, restando sotto l’obiettivo di 7,2 GW indicato dal DM Aree Idonee. Al 30 giugno 2025, la potenza rinnovabile complessiva installata nel paese ammonta a 79,36 GW distribuiti su oltre 2 milioni di impianti.
Quadro normativo incerto e rischi per la bancabilità
ANIE Rinnovabili attribuisce il rallentamento a una combinazione di fattori strutturali e regolatori: procedure autorizzative e di connessione alla rete complesse, opposizioni locali spesso alimentate da informazioni distorte, e un contesto normativo in continua evoluzione. Modifiche frequenti, interlocuzioni in corso con la Commissione europea e contenziosi presso TAR, Consiglio di stato e Corte costituzionale su DM Aree Idonee e DL Agricoltura creano incertezza che frena gli investimenti, compresi quelli legati ai fondi PNRR per agrisolare, agrivoltaico, CACER e biometano.
Tra i provvedimenti più recenti, la delibera ARERA 339/2025 ha definito le tariffe premio per impianti ≤1 MW nel DM FER X transitorio. Tuttavia, ANIE segnala valori distanti dalla realtà di mercato, poiché calcolati su medie storiche e limitati ai costi O&M, senza considerare l’inflazione e le spese operative più ampie. Sul fronte eolico, il divieto di componenti rigenerati previsto dal DM FER X rispetto al DM FER 2019 ha modificato la struttura dei costi, sollevando dubbi sulla disponibilità delle certificazioni per questi prodotti.
La delibera ARERA 340/2025 introduce dal 1° novembre 2025 sanzioni, tra cui la sospensione degli incentivi e la restituzione del valore dell’energia immessa in rete, per i produttori >1 MW privi di controllore centrale di impianto (CCI). Si tratta di 1.183 operatori interessati, per i quali ANIE raccomanda un rapido adeguamento agli obblighi tecnici.
Secondo Andrea Cristini, presidente di ANIE Rinnovabili, la bozza del nuovo Decreto energia, con l’estensione della clausola di salvaguardia anche ai progetti con valutazione ambientale positiva, è un segnale incoraggiante ma insufficiente: è essenziale includere anche i progetti già validati da Terna, in stato avanzato di sviluppo, per non disperdere investimenti e tempi di realizzazione.
Andamento per fonte: fotovoltaico in calo, eolico e idroelettrico rallentano
Il fotovoltaico resta la fonte con il contributo maggiore alla nuova capacità installata: 1.092 MW nel secondo trimestre 2025, in calo del 25% rispetto allo stesso periodo 2024 e del 18% sul trimestre precedente. I 55.341 nuovi impianti si suddividono in 329 MW residenziali (≤20 kW), 342 MW C&I (20 kW10 MW). Solo il segmento 1-10 MW ha registrato un lieve aumento, mentre residenziale e C&I continuano a contrarsi, complice la riduzione progressiva degli incentivi e la mancata attuazione di strumenti come il Conto Termico 3.0, fermo da oltre un anno.
L’eolico ha totalizzato 84 MW di nuova potenza, in calo del 55% su base annua. Il 96% proviene da due impianti utility scale nel Sud Italia: 68 MW a Foggia e 18 MW a Potenza. Il mini-eolico resta marginale con 3 MW. Per centrare gli obiettivi PNIEC, la potenza eolica dovrà più che raddoppiare dagli attuali 13 GW ai 28 GW entro il 2030, con un’accelerazione anche nell’offshore, settore ancora in fase embrionale.
L’idroelettrico ha registrato 5 MW di nuova potenza (-40% su base annua), con 15 nuovi impianti quasi tutti sotto 1 MW, a eccezione di uno da 1,35 MW in Valle d’Aosta. Le bioenergie, con 2 MW (-61%), hanno visto 14 nuove installazioni, tutte sotto 1 MW, concentrate in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
Produzione e mix energetico: rinnovabili al 42% della domanda
Nel primo semestre 2025 le rinnovabili hanno coperto il 42% della domanda elettrica nazionale, con circa 64 TWh su un fabbisogno di 153 TWh. Il fotovoltaico ha prodotto 22,1 TWh (+23% rispetto al 2024), l’eolico 11,1 TWh (-12%), l’idroelettrico 21,7 TWh (-20%), le bioenergie 6,6 TWh (-1%) e il geotermoelettrico 2,6 TWh (-1%). La quota complessiva è scesa rispetto al 44% del primo semestre 2024, soprattutto per il calo dell’idroelettrico legato a condizioni meteo sfavorevoli.
L’analisi di ANIE sottolinea la necessità di un mix di generazione bilanciato, capace di compensare le fluttuazioni di una singola fonte. Il fotovoltaico, pur in crescita, non è sufficiente a colmare il gap lasciato da un’idraulicità ridotta.
Sul mercato elettrico, il prezzo unico nazionale (PUN) medio del primo semestre è stato di 119,5 €/MWh, in aumento del 28% rispetto ai 93,7 €/MWh del 2024, trainato dall’incremento dei prezzi del gas (+38%) e delle quote di CO2 (+11%). ANIE accoglie positivamente l’attività di monitoraggio di ARERA sugli esiti del mercato del giorno prima e propone di estenderla anche ai mercati dei servizi di dispacciamento.
Prospettive e sfide per la transizione energetica
Il rallentamento evidenziato dall’Osservatorio FER 2025 rappresenta un campanello d’allarme per il percorso verso gli obiettivi 2030 del PNIEC. La potenza fotovoltaica dovrà passare dagli attuali 40 GW a 79 GW, e l’eolica da 13 GW a 28 GW, in meno di cinque anni. Ciò richiederà un’accelerazione senza precedenti in termini di iter autorizzativi, connessioni di rete e stabilità normativa.
ANIE Rinnovabili ribadisce la necessità di una strategia industriale chiara che favorisca lo sviluppo di una filiera nazionale tecnologicamente avanzata, con componenti conformi alle norme tecniche, sicuri e duraturi. Il rafforzamento della capacità produttiva interna e la certezza regolatoria sono considerati elementi indispensabili per garantire la bancabilità dei progetti e attrarre capitali privati.
La sfida non riguarda solo la quantità di nuova potenza installata, ma anche l’efficienza degli impianti, l’integrazione con sistemi di accumulo, e l’adeguamento della rete di trasmissione e distribuzione per gestire una quota crescente di energia non programmabile. La transizione energetica italiana, sottolinea ANIE, richiede decisioni rapide e coordinate, capaci di rimuovere gli ostacoli che oggi rallentano un settore strategico per competitività, sicurezza energetica e decarbonizzazione.
In copertina: foto di Thomas Richter, Unsplash