Tre miliardi di euro per diversificare l'approvvigionamento di materiali critici come terre rare, cobalto e litio: è quanto la Commissione europea metterà sul piatto nei prossimi 12 mesi per ridurre la dipendenza dalla Cina e proteggere l’industria europea dalla volatilità dei prezzi delle materie prime critiche e dalle tensioni geopolitiche, attraverso il RESourceEU Action Plan, iniziativa approvata mercoledì 3 dicembre a supporto del regolamento Critical Raw Materials Act.

Cresce la tensione geopolitica sui minerali critici

Con questa misura, la Commissione UE vuole progettare strumenti di de-risking finanziario, eliminare gli ostacoli burocratici e finanziare progetti minerari a sostegno di settori strategici, tra cui l'industria net zero e digitale, il settore aerospaziale e quello della difesa.

"Si tratta di una necessità, poiché la situazione rimane allarmante”, ha dichiarato Stéphane Séjourné, responsabile dell'industria dell'UE, nella conferenza stampa di presentazione. “Le licenze di esportazione vengono concesse con parsimonia e a scapito di informazioni sensibili e spesso considerate segrete a livello industriale. Una cosa è certa: la tensione sulle materie prime è destinata a durare. Ecco perché abbiamo bisogno di una risposta sistemica."

I 3 miliardi di euro saranno mobilitati dai fondi UE e dalla Banca europea per gli investimenti, che all'inizio di quest'anno ha dichiarato che avrebbe stanziato 2 miliardi di euro di finanziamenti nei minerali critici Made in Europe. L'esecutivo UE impegnerà risorse provenienti anche dai fondi InvestEU fund, The Innovation Fund, the Battery Booster, il programma europeo per l'industria della difesa e il programma di ricerca Horizon Europe.

Due i progetti minerari prioritari: dal 2028 la compagnia Greenland Resources inizierà a estrarre molibdeno puro (progetto Malmbjerg), con il magnesio come sottoprodotto. Mentre nella valle dell'Alto Reno, in Germania, la Vulcan Energy Resources si è assicurata finanziamenti per 2,6 miliardi di euro per l’estrazione e la produzione annuale di 24.000 tonnellate di litio.

Come ridurre la dipendenza con la Cina

Attualmente la Cina copre circa il 98% del fabbisogno di terre rare e il 60% dei minerali critici dell’Unione Europea. Per dare la misura della dipendenza da Pechino, i funzionari di Bruxelles hanno rivelato che, delle 20.000 tonnellate di magneti permanenti acquistati annualmente dai 27 membri, 18.000 tonnellate provengono dalla Cina e solamente mille sono prodotte in Europa o nel resto del mondo. I magneti permanenti sono usati ovunque: dalle porte delle auto e dei frigoriferi alle macchine per la risonanza magnetica.

Per ridurre questa dipendenza del 50% entro il 2029, uno dei target elencati nel RESourceEU Action Plan, l’Unione Europea si guarda intorno. Cerca cooperazioni industriali con paesi like-minded, ovvero con stati che condividono gli stessi “ideali”. Oltre a una partnership strategica già finalizzata con il Sudafrica, i funzionari UE negozieranno con il Brasile e valuteranno possibili investimenti in Ucraina e nei paesi della penisola Balcanica.

All'inizio del 2026, la Commissione istituirà un Centro europeo per le materie prime critiche (European Critical Raw Materials Centre) per fornire informazioni di mercato, orientare e finanziare progetti strategici con partner privati ​​e pubblici. Inoltre, verrà creata una "piattaforma per le materie prime" che riunirà gli ordini delle aziende e creerà scorte comuni.

Bruxelles annuncia inoltre nuove restrizioni all’export di rottami e rifiuti di magneti permanenti, insieme a misure mirate sui rottami di alluminio. Una modifica mirata al Critical Raw Materials Act rafforza gli obblighi di etichettatura dei prodotti e incentiva il riciclo degli scarti pre-consumo dei magneti permanenti, introducendo quote di contenuto riciclato che sosterranno la capacità di riciclo continentale.

Infine, un altro piano previsto verso la metà del 2026 promuoverà la produzione domestica di fertilizzanti e nutrienti riciclati: l’obiettivo è ridurre la dipendenza dai fertilizzanti basati su materie prime critiche.

 

In copertina: Maroš Šefcovic in conferenza stampa fotografato da Lukasz Kobus © European Union, 2025