Il fitorisanamento è una tecnica innovativa di ripristino ambientale che utilizza alcune piante per bonificare i suoli contaminati. Questa soluzione basata sulla natura, collegata alla produzione di biocarburanti sostenibili, è uno dei temi principali del convegno conclusivo di Phy2Climate, che si terrà a Firenze mercoledì 21 maggio 2025.

L’evento segna la fine di un progetto durato più di quattro anni, nei quali la ricerca collaborativa e innovativa ha portato alla rigenerazione di numerosi terreni in diverse parti del mondo.

Il progetto Phy2Climate è finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell'UE Horizon 2020, che mira a diffondere la produzione di biocarburanti puliti e le soluzioni di fitorisanamento a livello globale.

La conferenza finale

L’evento fiorentino, che si terrà in lingua inglese, è finanziato dal consorzio Phy2Climate, composto da 16 partner provenienti da 9 paesi. Si svolgerà in via Faenza 48, presso l’ex convento Il Fuligno, dalle 8:30 alle 13:30.

La conferenza inizierà con due interventi sui temi della bonifica e della conservazione dei suoli, seguite da diverse presentazioni sui principali risultati dei progetti. È possibile partecipare gratuitamente registrandosi qui.

L’impatto di Phy2Climate

Nel corso degli ultimi quattro anni e mezzo, Phy2Climate ha implementato diversi progetti, dimostrando la validità di una nuova modalità per il recupero di terreni coltivabili tramite una tecnica di fitorisanamento combinata con la produzione di biocarburanti. Inoltre, ha sviluppato un processo di fusione del rame più attento alla sostenibilità.

Ha anche sperimentato e convalidato con successo le proprie innovazioni in quattro aree di fitorisanamento situate in Spagna, Serbia, Lituania e Argentina. Le sperimentazioni sono state condotte sul campo, e hanno quindi raggiunto il Technology Readiness Level (TRL) 5, una metrica da 1 a 9 che misura il livello di maturità di una tecnologia.

Su questi terreni bonificati sono state piantate colture destinate a diventare biomassa. Le coltivazioni sono state monitorate per evitare i problemi dovuti al cambiamento indiretto dell'uso del suolo (iLUC), cioè gli effetti indesiderati che possono verificarsi quando si piantano colture energetiche, quali la deforestazione di nuove aree volte alla produzione alimentare.

Il potenziale dei biocarburanti

In seguito, le colture energetiche sono state lavorate in una bioraffineria in Germania, che ha prodotto quattro tipi di biocarburanti per il trasporto stradale e marittimo. Il progetto ha anche dimostrato che la produzione di bio-coke può essere un’alternativa sostenibile al coke di petrolio nell'industria metallurgica.

I biocarburanti prodotti sono drop in, ovvero direttamente compatibili con le infrastrutture esistenti, senza bisogno di modifiche tecniche. Phy2Climate afferma che potrebbero ridurre le emissioni di gas serra del 95% rispetto ai combustibili fossili. Inoltre, secondo Phy2Climate, utilizzando il loro approccio il potenziale per la produzione di biocarburanti raggiunge i 137 milioni di metri cubi all'anno.

 

In copertina: Firenze, Ponte Vecchio, immagine Envato