Il mercato globale del litio è in fibrillazione: oggi, lunedì 11 agosto, i prezzi dei futures sul carbonato di litio scambiati al Guangzhou Futures Exchange sono aumentati vertiginosamente, toccando il limite massimo giornaliero dell’8%. A scatenare il rally la notizia che la cinese Contemporary Amperex Technology Co. Ltd. (CATL) ha sospeso per almeno tre mesi le attività nell’importante miniera di Jianxiawo, nella provincia dello Jiangxi.
Una sospensione che, pur limitata nel tempo (per ora), evidenzia quanto la concentrazione geografica della produzione di litio renda l’intero settore vulnerabile a interventi regolatori e riaccende il dibattito sull’equilibrio tra sostenibilità ambientale, sicurezza dell’approvvigionamento e stabilità dei prezzi in un comparto cruciale per la transizione energetica.
La notizia era stata anticipata da Bloomberg nel weekend ed è poi stata effettivamente confermata da CATL. Il più grande produttore di batterie al mondo ora sta cercando di rinnovare la sua licenza mineraria, scaduta il 9 agosto, come ha spiegato senza fornire ulteriori dettagli.
Il sito estrattivo, situato nel polo del litio di Yichun, è tra i più importanti della Cina e fornisce circa il 6% della produzione mondiale, secondo le stime di Bank of America, mentre altre miniere della regione rappresentano almeno un ulteriore 5% della fornitura globale.
La reazione dei mercati
Nel dare l’annuncio della chiusura della miniera, CATL, le cui azioni a Hong Kong hanno chiuso in rialzo del 2,8%, ha cercato di minimizzare i possibili impatti che questo stop potrebbe provocare sulle operazioni complessive, spiegando di avere una supply chain diversificata e contratti di approvvigionamento già in essere.
Il problema, però, per molti analisti non si ferma qui, perché la rilevanza dell’episodio va oltre la singola azienda, con il rischio che i prezzi del litio vengano spinti verso l’alto nel breve termine. E infatti sui titoli del settore si è subito scatenata un’ondata di acquisti in ogni continente, da Hong Kong, dove Tianqi Lithium Corp e Ganfeng Lithium Group Co sono salite rispettivamente del 19 e 21%, all’Australia, con rialzi compresi tra il 14 e il 25% per PLS Ltd (ex Pilbara Minerals), Liontown Resources Ltd e Mineral Resources Ltd.
Gli effetti si sono sentiti anche in Nord America, con aumenti fino al 10% già nelle contrattazioni pre-apertura, da Albemarle Corp e Piedmont Lithium Inc. In Cina i prezzi spot del carbonato di litio, rilevati da Asian Metal Inc, sono saliti del 3% a 75.500 yuan a tonnellata, il livello più alto da febbraio, mentre sulla piattaforma di e-commerce Liyang Zhonglianjin, punto di riferimento per il mercato domestico, i contratti per consegna a novembre hanno superato gli 85.000 yuan a tonnellata.
L’ombra della “campagna anti-involuzione”
La paura è quella che nei prossimi mesi possano arrivare ulteriori chiusure di siti minerari nel polo di Yichun, nell’ambito di quella che viene definita “campagna anti-involuzione” cinese, ovvero un insieme di misure governative per ridurre la sovraccapacità produttiva e sostenere la redditività dei settori strategici, come e-commerce, siderurgia e auto elettriche.
Da qualche mese il comparto del litio sta chiaramente soffrendo di un eccesso di offerta globale, aggravato dalle difficoltà della domanda di veicoli green, tra cui la revoca degli incentivi da parte del presidente statunitense Donald Trump.
Secondo gli analisti di Citigroup Inc, l’obiettivo del piano di Pechino sarebbe quello di “rivalutare una risorsa strategica come il litio, garantendo che l’estrazione avvenga in modo conforme e sostenibile”. Già ora un dipartimento locale ha chiesto a otto operatori minerari di presentare entro fine settembre relazioni dettagliate sulle riserve, dopo un audit che ha rilevato irregolarità nei processi di autorizzazione.
In attesa di capire se ci sarà il rinnovo della licenza per la miniera di Jianxiawo, è evidente come l’esito di questo caso possa essere un indicatore chiave per il futuro, non solo per capire come evolverà la leadership cinese nella filiera globale delle batterie, ma anche per immaginare quale sarà la più ampia strategia industriale di Pechino.
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