Tre quarti delle istituzioni finanziarie globali non hanno intenzione di ridurre gli investimenti fossili nei prossimi dieci anni. Nonostante i rischi legati al clima e gli obiettivi di neutralità carbonica, un sondaggio condotto dalla società di consulenza climatica South Pole su un campione di 350 istituzioni finanziarie parla chiaro: le banche, i gestori patrimoniali, le assicurazioni e i fondi pensione non sono più così disposti a disinvestire nei combustibili fossili. Una strategia che riflette il clima politico di de-regulation ambientale che stanno vivendo soprattutto Stati Uniti e Unione Europea.

Tuttavia gli sforzi di decarbonizzazione delle istituzioni finanziarie intervistate non sono certo naufragati sotto i colpi della tempesta di politiche climatiche e commerciali di Donald Trump.

Secondo il report di South Pole, infatti, quasi la metà (44%) dei player finanziari prevede di aumentare la propria esposizione in asset green nei prossimi 10 anni e quasi l'80% ritiene che le aziende con un piano di phase out dagli asset fossili attraggano più investimenti.

"I risultati dell'analisi dimostrano che le istituzioni finanziarie continuano a sostenere gli investimenti verdi e rimangono propense a decarbonizzare il proprio portfolio”, ha dichiarato Daniel Klier, CEO di South Pole. “Però è anche chiaro che il settore non sta più assumendo un ruolo attivo nel trainare la transizione continuando a finanziare business fossili. Le istituzioni finanziarie vogliono tutto senza rinunciare a nulla."

Secondo Klier, permane una logica di equilibrio tra investimenti a lungo termine e operazioni con rendimenti immediati per gli investitori che spesso includono il consumo di combustibili fossili.  

In Europa mancano regole chiare

Dal rapporto emerge come anche la scarsa chiarezza delle normative rappresenti un ostacolo significativo per le strategie di investimento Net Zero, soprattutto tra le istituzioni finanziarie europee.

“Sebbene esistano linee guida di settore per gli istituti finanziari, permangono ancora lacune che potrebbero spiegare l'elevato numero di persone in Europa che segnalano la mancanza di indicazioni chiare”, ha spiegato Souad Koliaï, global associate director di South Pole.

“I quadri normativi volontari esistenti, come quello fornito dalla Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ), e le linee guida normative della European Banking Authority e della European Insurance and Pensions Authority forniscono precise indicazioni su come affrontare i rischi climatici. Tuttavia, la necessità di adattarli a specifici modelli di business, alle diverse tempistiche di implementazione e all'evoluzione delle normative crea un nuovo livello di complessità.”

Anche in Europa gli asset legati ai combustibili fossili potrebbero rimanere saldamente nel portfolio dei big player finanziari. Meno del 30% prevede infatti di ridurre la propria esposizione nei prossimi 10 anni.

I progetti di rimozione del carbonio attraggono investimenti

Le aziende che compensano le proprie emissioni acquistando crediti di carbonio sono ben viste dal 73% delle istituzioni finanziarie interpellate da South Pole. La maggior parte sono di base in Stati Uniti, Regno Unito e Singapore.

Secondo gli analisti, a causa della crescente domanda di crediti di carbonio di alta qualità − in particolare crediti di rimozione del carbonio −, gli investitori considerano i mercati del carbonio come una risorsa importante per finanziare la decarbonizzazione.

Tuttavia, progetti di rimozione della CO₂ che prevedono per esempio la riforestazione di un'area degradata o la cattura diretta dell'aria devono svilupparsi più velocemente per soddisfare la crescente domanda.

Il capitale di rischio sta comunque migrando verso questo settore, con operatori come i trader di materie prime e le banche di sviluppo che investono sempre più in progetti di carbonio.

Secondo Michael Weber, direttore del dipartimento Carbon Removals di South Pole, con l'avvicinarsi del target Net Zero entro il 2050, i progetti di rimozione della CO₂ stanno diventando sempre più essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo.

 

In copertina: immagine Envato