Per la prima volta in Italia due sistemi autonomi di gestione degli imballaggi si uniscono per dare vita a un modello integrato di economia circolare nel settore beverage. Coripet e P.A.R.I. hanno infatti firmato un accordo sperimentale che consente di estendere il riciclo oltre le bottiglie in PET, includendo anche il film plastico che avvolge i fardelli e i pallet utilizzati per il trasporto. Una sinergia che ha l’intento di offrire alle aziende un servizio trasparente e completo per la gestione dell’intero ciclo del confezionamento in plastica, dal primario al terziario.

Un modello verticale e replicabile

L’intesa prevede che Coripet, consorzio riconosciuto per il riciclo degli imballaggi in PET per liquidi alimentari, segnali alle proprie imprese consorziate la possibilità di utilizzare il film riciclato fornito da P.A.R.I., sistema volontario per il recupero del film flessibile in LDPE.

P.A.R.I. garantisce la disponibilità di film con un contenuto minimo del 50% di plastica riciclata post-consumo, con possibilità di arrivare fino al 90%, assicurando il riciclo di almeno il 60% degli imballaggi immessi sul mercato.

L’obiettivo è valorizzare l’integrazione delle filiere: da un lato quella “bottle-to-bottle” di Coripet, che già dal 2024 assicura ai soci l’impiego del 25% di R-PET riciclato, dall’altro quella di P.A.R.I. per i film plastici che coprono fardelli e pallet. Il risultato è un sistema verticale in grado di ridurre sprechi, abbattere l’uso di plastica vergine e massimizzare la rigenerazione delle materie prime.

I numeri della filiera e il contesto normativo

Coripet, che raccoglie i principali marchi italiani di acque minerali e soft drink, ha gestito nel 2024 oltre 165.000 tonnellate di bottiglie PET, pari a più della metà dell’immesso a consumo nazionale. L’accordo con P.A.R.I. permette ora di estendere questo modello anche agli imballaggi secondari e terziari, completando la filiera del confezionamento.

Il progetto si inserisce nella cornice della responsabilità estesa del produttore (EPR) introdotta a livello europeo e recepita in Italia dal decreto legislativo 152/2006, che affida alle imprese l’onere di organizzare autonomamente la gestione del fine vita degli imballaggi. È inoltre coerente con la normativa comunitaria più recente, dalla direttiva SUP (Single Use Plastics) al nuovo Regolamento imballaggi (PPWR) approvato a gennaio 2024.

Una sperimentazione fino al 2028

La fase sperimentale dell’accordo durerà fino al 31 dicembre 2028 e sarà accompagnata da un monitoraggio continuo delle performance ambientali, tecniche e industriali. L’obiettivo dichiarato è costruire un modello replicabile anche in altri settori produttivi, capace di coniugare innovazione industriale e sostenibilità.

“L’accordo con Coripet ci permette di estendere ulteriormente i principi dell’economia circolare anche per gli imballaggi secondari e terziari, valorizzando l’integrazione verticale della filiera e la rigenerazione di bottiglie e film potenzialmente all’infinito”, ha dichiarato Michele Petrone, responsabile di P.A.R.I. e amministratore delegato di Aliplast, società del Gruppo Hera.

Sulla stessa linea, Corrado Dentis, presidente di Coripet, ha sottolineato come “questa iniziativa rappresenta un passo concreto nella direzione indicata dalla normativa europea, dalla direttiva sulla plastica monouso al nuovo Regolamento imballaggi. Come consorzio, continuiamo a promuovere soluzioni operative replicabili e pienamente aderenti agli obiettivi comunitari di riciclo e sostenibilità”.

 

In copertina: immagine Envato