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E.On cresce sempre più in Italia. Il gruppo tedesco ha raggiunto nel Belpaese 1,1 milioni di clienti nel 2024 e fornito 2 TWh di energia verde. Di questi, quasi 950.000 sono residenziali. Il resto condomini, imprese e pubblica amministrazione. "L’obiettivo al 2030 è di superare quota 1,5 milioni di clienti attraverso una crescita organica", ci dice l’AD Luca Conti.
Pronti investimenti per 350 milioni di euro nei prossimi tre anni suddivisi tra PV utility scale, digitalizzazione avanzata e infrastrutture energetiche “city quarter”, come nel progetto Mind a Milano, dove si creerà il primo distretto del paese a essere dotato sistema proprietario E.On per il riscaldamento e raffrescamento degli edifici. L’obiettivo dell’AD è aiutare i clienti a sfruttare meglio il mercato libero dell’energia, puntando su risparmio in bolletta, indipendenza energetica e servizi addizionali ad alto valore aggiunto, tra cui la mobilità elettrica e l’alfabetizzazione energetica. Materia Rinnovabile si è seduta negli uffici Milanesi di E.On Italia per una discussione a 360° sui consumi energetici.
Luca Conti, il contesto italiano rimane complesso con prezzi dell’energia alti, mentre il resto dell’Europa tra rinnovabili e nucleare riduce il costo in bolletta e riduce le emissioni. Qual è la situazione oggi?
I prezzi dell’energia in Italia sono più alti rispetto all'anno scorso, ma si stanno stabilizzando. In un paese fortemente manifatturiero, che rischia di subire i dazi USA, la voce energia genera preoccupazione per la competitività delle nostre industrie e la possibilità di sostenere le spese delle nostre famiglie. Nel nostro paese siamo ancora molto dipendenti dal gas (45% dei consumi) e dal suo prezzo elevato. Lo scorso anno il 63% delle ore in cui si definisce il prezzo marginale dell’elettricità è stato determinato dal gas. Se in estate sono le rinnovabili ad avere un peso maggiore nel definire il prezzo, in mesi come febbraio si è arrivati all’88% delle ore totali definite con il prezzo del gas. Il Decreto bollette 2025 ha funzionato bene ma è una medicina, servono soluzioni strutturali, anche attraverso il naturale disaccoppiamento dei prezzi di elettricità e gas, da conseguirsi non tanto attraverso modifiche strutturali del funzionamento dei mercati, quanto piuttosto attraverso una spinta reale alla generazione da fonti rinnovabili. Come fa il Nord Europa che produce elettricità al 70% da fonti rinovabili e il resto coperto dal nucleare.
Anche la Germania arranca.
È il paese più somigliante a noi, prima manifattura d'Europa, usa meno gas e più carbone, con una componente della CO2 più importante. Dove noi abbiamo più fotovoltaico, loro hanno un bilanciamento importante con l'eolico. Ma i prezzi rimangono alti.
Perché investire in rinovabili quindi nel nostro paese?
L'Italia ha un vantaggio competitivo: ha un Transmission System Operator di livello assoluto (Terna), distributori locali molto molto forti e ampia diffusione degli Smart Meter, grande disponibilità di sole e vento. Ingredienti perfetti.
Nonostante questo, l’Italia sembra ancora lontana dall’obiettivo di installare 10GW all’anno di rinnovabili. Come sta procedendo il mercato delle installazioni a uso domestico e industriale in Italia?
Il mercato domestico rimane interessante, ma procede non abbastanza velocemente. Il primo semestre 2025 è in linea con il 2024 per il venduto, spinto più che altro dai prezzi alti dell’energia come incentivo implicito. Se è un bene che sia cessato il superbonus 110%, per i cittadini servono comunque meccanismi di cessione del credito o sconto in fattura, specie per le fasce di popolazione meno abbienti e per mobilizzare maggiormente l'investimento dei privati. Sul capitolo impianti utility-scale l’aspetto burocratico e il permitting ancora troppo lento, nonostante gli sforzi fatti per accelerarlo, sono un ostacolo: serve certezza di quello che sono le regole e i rientri degli investimenti. Vediamo una crescita delle CER, che possono avere il 40% di contributo a fondo perduto, e offrono benefici alla comunità in senso amplio. Specie nel mondo degli imprenditori che hanno molto interesse a lasciare qualcosa per il territorio. Dopo una partenza lenta è stata determinante negli ultimi mesi la semplificazione normativa e l’ammissione ai contributi PNRR per le CER in comuni fino a 50.000 abitanti.
Quale è il suo giudizio sul decreto Fer X Transitorio?
La struttura regolatoria è solida. Tuttavia, i prezzi di aggiudicazione che sembrano prefigurarsi comportano un rientro dell'investimento molto sfidante….
In Europa si è presentato il Fondo europeo per la competitività, parte del bilancio 2027-2034. Cosa vi aspettate?
Sarà una spinta favorevole per la diffusione delle rinnovabili e della filiera dell’elettrificazione. Aspettiamo una ragionevole semplificazione normativa e chiare indicazioni.
Il 30 settembre 2025 si svolgerà la prima asta Meccanismo di approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico (MACSE). Come state lavorando sul tema accumuli?
Consideriamo il MACSE un segnale positivo e – ci auguriamo – un abilitatore concreto per lo sviluppo dei grandi impianti rinnovabili, grazie alla maggiore flessibilità che potrà offrire alla rete di trasmissione. Al di là di questo strumento, vediamo un grande potenziale nella flessibilità della domanda e ci stiamo maggiormente concentrando sulla gestione e lo sviluppo della demand response e delle batterie installate presso i nostri clienti. Stiamo seguendo da vicino l’evoluzione del contesto regolatorio e tecnologico, perché alcuni aspetti restano ancora da chiarire. Affinché gli accumuli funzionino devono essere integrati con una rete intelligente, un’amplia diffusione delle auto elettriche e degli impianti. Così si può garantire la corretta flessibilità del sistema. Fondamentale sarà il veichle-to-grid dove l’auto elettrica sarà protagonista attiva in una logica bidirezionale di questo percorso verso la flessibilità. Immaginate di arrivare a casa alle 18 con la batteria dell’e-car al 60%, scaricare la vettura per alimentare elettrodomestici e pompa di calore, quando c’è il picco della domanda e del prezzo, e poi nel corso della notte, quando la domanda scende di ricaricarla lentamente.
Quale è il limite delle smart-grid domestiche con vehicle-to-grid?
Non si uscirà mai dalla fase di sperimentazione finché non avremo un numero sufficientemente ampio di veicoli elettrici tali da attirare un vero e proprio un vero e proprio interesse. E poi l'altro aspetto è che tutte queste evoluzioni, devono essere maggiormente promosse ed incentivate.
Come si espande il vostro mercato dei servizi domestici di elettrificazione?
Ogni anno circa il 2% dei nostri clienti sceglie una nostra soluzione integrata. Di questi meno del 20% scelgono solo il fotovoltaico, ma l’abbinano a un accumulo e il 20% anche a pompa di calore. Vediamo due tipologie di profili: i cosiddetti clienti consapevoli, persone che vanno al di là del puro ritorno economico, fascia di età 45-60, che ritengono l’azione giusta da fare; il restante 50% sono i clienti Smart, 35-50 anni, che vogliono avere un'abitazione tecnologica innovativa e abbattere le spese della bolletta.
Voi avete introdotto la figura del flexumer. Chi è?
È l’evoluzione del concetto di prosumer, chi consumava energia ma anche produceva energia. Il flexumer consuma, produce ma è anche disposto ad entrare a far parte di quello che è la flessibilità del sistema, andando a rispondere agli impulsi del sistema stesso, consumando in maniera consapevole, in determinati momenti del giorno, collaborando per la gestione della produzione con la ESCo. Per questo abbiamo creato tariffe ad hoc, come la nostra E.On Luce Smart, apposta per i clienti che decidono di partecipare al gioco della flessibilità andando a ricaricare l'auto in determinati momenti della giornata, o premiano il consumo nelle ore notturne, quando fa anche bene alla rete.
Come andate a supporto del flexumer?
Abbiamo sia una gestione integrata per aiutare con i consumi e crediamo molto nell'educare i clienti a determinati tipi di comportamenti. Componenti semplici ma che possono rivoluzionare i costi delle bollette e sostenere la transizione.
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In copertina: Luca Conti