“Oggi scriviamo la storia. Con l'EU Space Act, per la prima volta in assoluto, regoliamo le attività spaziali nell'Unione Europea.” Così mercoledì 25 giugno il commissario europeo per la difesa e lo spazio Andrius Kubilius ha presentato una nuova serie di misure per rendere il mercato spaziale europeo, più competitivo, resiliente e sostenibile.
Il regolamento proposto dalla Commissione UE punta anzitutto a sanare la frammentazione normativa che indebolisce il mercato spaziale europeo. “Immagina di essere un'azienda e di dover seguire 13 normative nazionali diverse. Questa frammentazione è dannosa per gli affari, per la competitività e per il nostro futuro nello spazio”, ha spiegato Kubilius sottolineando il bisogno di incentivare le imprese a espandersi oltre i confini degli stati membri.
Resilienza e sostenibilità
Lo spazio sta diventando sempre più congestionato. Oggi sono in orbita 11.000 satelliti e si stima che altri 50.000 verranno lanciati nel prossimo decennio. Allo stesso tempo, oltre 128 milioni di detriti circolano in orbita, aumentando notevolmente il rischio di collisioni. Nel peggiore degli scenari, numerosi incidenti del genere renderebbero inutilizzabili orbite chiave e interromperebbero l'accesso a servizi satellitari essenziali.
Pertanto, l'EU Space Act introduce nuove norme per migliorare il tracciamento degli oggetti spaziali e limitare la formazione di nuovi detriti, includendo requisiti per lo smaltimento sicuro dei satelliti al termine della loro vita operativa.
Con la crescita delle attività spaziali diventa fondamentale anche efficientare la gestione delle risorse e misurare con standard comuni gli impatti ambientali del settore. La proposta di legge prevede infatti di stabilire norme che garantiranno dati coerenti e verificati e incoraggeranno l'innovazione in diversi aspetti della circolarità spaziale: dalla manutenzione al design per prolungare il ciclo vita dei satelliti.
L'EU Space Act e la sicurezza informatica
Un altro aspetto chiave della proposta di legge è la sicurezza. Mentre lo spazio diventa un luogo sempre più conteso tra player governativi e aziende aerospaziali come Space X, attacchi informatici e interferenze elettroniche prendono di mira satelliti, stazioni e servizi di comunicazione critici.
Per prevenire questi cyberattacchi, il regolamento vuole imporre a tutti gli operatori spaziali di condurre analisi di rischio per l'intero ciclo di vita di un satellite, applicando norme di sicurezza informatica e segnalazioni di incidenti specifiche.
La Commissione istituirà inoltre uno "Space Team Europe", un forum di alto livello che riunirà tutti gli stakeholder dell'ecosistema spaziale europeo, e svilupperà una metodologia specifica per monitorare la competitività dell'UE nel settore spaziale.
Approvata la space economy italiana
Germania e Italia, due delle principali economie spaziali europee, avrebbero preferito una direttiva, un approccio quindi meno restrittivo del regolamento che comunque dovrà attraversare un lungo iter legislativo, prima con il voto del parlamento europeo e poi con il trilogo.
Intanto l’11 giugno l’Italia si è portata avanti, adottando definitivamente una legge quadro sulla Space Economy. Roma istituirà un fondo pluriennale da 150 milioni di euro per sostenere l’economia spaziale nazionale, a cui si aggiungono 7,3 miliardi complessivi destinati al comparto spaziale entro il 2026, tra fondi PNRR e risorse già assegnate all’Agenzia spaziale italiana (ASI) e all’Agenzia spaziale europea (ESA).
“La nuova legge sullo spazio segna un passaggio epocale per il settore italiano e per l’Agenzia spaziale italiana”, ha dichiarato Teodoro Valente, presidente dell'ASI. “La legge è uno strumento essenziale che dota l’Italia di un quadro normativo all’avanguardia che permetterà all’intero ecosistema nazionale del settore di confermare la sua leadership internazionale, consolidando un comparto che, negli anni, ha assunto un ruolo strategico non solo in ambito economico, ma anche nel più ampio contesto geopolitico, scientifico e industriale.”
Tra i punti più incisivi del provvedimento c’è l’apertura del settore agli investimenti privati, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese e alle startup innovative. “Si tratta di un sostegno concreto alle attività economiche legate allo spazio”, ha spiegato il ministro del Made in Italy Adolfo Urso. L’obiettivo è facilitare il trasferimento tecnologico, l’uso commerciale delle infrastrutture e il rafforzamento della filiera industriale nazionale.
In copertina: la conferenza stampa di presentazione dello European Space act. Sulla destra: Andrius Kubilius. Foto di Claudio Centonze © European Union, 2025