da Roma - L’eccellenza CONOU confermata ancora una volta con il nuovo report di sostenibilità. Il Consorzio nazionale degli oli minerali usati, con il 100% della raccolta e oltre il 98% di rigenerazione, consolida la leadership italiana sul mercato europeo, dove la media della rigenerazione si ferma al 61%.
“Un modello all’avanguardia e un settore fondamentale del Made in Italy, dove le basi lubrificate rigenerate coprono un terzo del mercato italiano: una produzione importante, con ricadute sociali ed economiche”, è il messaggio di encomio inviato dal ministro dalle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, all’evento di presentazione del nuovo Report di sostenibilità, tenutosi oggi 24 giugno a Palazzo Wedekind a Roma.
Il Rapporto di sostenibilità 2024 di CONOU, per la prima volta certificato anche nella analisi Life Cycle Assessment (ISO 14040 e ISO 14044), racconta di un sistema collettivo sempre in ottima salute. Anzi, aumenta la crescita delle quantità raccolte: 188.000 tonnellate contro le 183.000 tonnellate del 2023, nonostante il calo del 2% del mercato, grazie all’impulso dei Concessionari a recuperare ovunque anche “l’ultima goccia”.
Per il presidente di CONOU Riccardo Piunti il successo italiano “continua a destare grande interesse da parte di paesi sia europei che extraeuropei che vogliono approfondire i nostri standard e il nostro modo di funzionare” e si mette “a disposizione di tutti per esportare il modello CONOU”. Un modello con importanti impatti economici, ambientali e sociali, certificati nel nuovo report.
Gli oli rigenerati fanno bene alla salute e all’ambiente
Un tema molto importante è quello della salute, dato che l’impatto ambientale non è “solo una cosa carina per la natura, ma una questione fondamentale per la salute umana”, spiega Piunti di fronte alla sala gremita di Palazzo Wedekind. Due i dati chiave che risultano dall’eccellenza circolare: riduzione del 42% degli impatti cancerogeni e dell’86% dei non cancerogeni e oltre 8 unità di incidenza malattie/particolato evitate, con una riduzione percentuale del 91%. Due dati che dimostrano la centralità dell’approccio circolare nei sistemi economici italiani.
Rilevanti anche i dati ambientali che, come ricorda Riccardo Piunti, sono sempre più accurati grazie al processo di revisione da parte PwC. Con la raccolta e la rigenerazione, rispetto al ciclo lineare sono state evitate oltre 90.000 tonnellate di emissioni di CO₂ equivalente (-45% rispetto al ciclo lineare); risparmiati oltre 7,4 milioni di GJ di combustibili fossili (-85%) e circa 49 milioni di m³ di acqua (-85%); preservati “qualitativamente” oltre 655 milioni di ettari di suolo (-91%). E con l’iniziativa di promozione su base volontaria dell’utilizzo di HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) come alternativa al gasolio tradizionale nei veicoli dei concessionari di raccolta si riducono anche le emissioni dei trasporti.
L’importanza della filiera
“Un meccanismo di eccellenza che coinvolge tutta la filiera. La presentazione di oggi è la festa di tutti gli stakeholder del consorzio”, sottolinea il presidente del CONOU. Nel 2024 sono stati eseguiti 6.907 conferimenti presso oltre 103.000 produttori e siti in tutta Italia, il 12% proveniente dall’industria e l’88% da officine meccaniche. La raccolta è stata svolta con 673 automezzi, per un totale di 25,1 milioni di km percorsi.
“La nostra attività di garanti sulla filiera è ispirata a princìpi di qualità, equità, controllo e fiducia e questo permette di ottenere trasparenza e tracciabilità”, conclude Piunti. “Al centro c’è la qualità: prestiamo grande attenzione alla gestione e alla qualità del rifiuto in entrata e quindi ci atteniamo a scrupolosi standard per l’olio rigenerato in uscita, che deve essere equivalente a quello di prima produzione petrolifera.” Una sfida che il consorzio continuerà a portare avanti, per non arretrare mai dall’eccellenza raggiunta.
In copertina: foto di CONOU