Primo: non sprecare. È il principio base della sostenibilità e anche dell’economia circolare. Tanto più vero ed etico quando si parla di cibo. Così il Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che ha fatto della lotta allo spreco di risorse il suo mantra, ha messo in cantiere una nuova iniziativa per il recupero di prodotti alimentari scaduti.
Il progetto
NO.W! “NO Waste” nasce dall’accordo con ThinkAbout, realtà che opera nell'ambito della riduzione dello spreco alimentare, e mette in contatto aziende attente alla sostenibilità con produttori di cibo, per evitare che alimenti ancora consumabili finiscano in discarica.

Il progetto NO.W! “No Waste”

Offrire a prezzi scontati prodotti alimentari buoni ma vicini alla scadenza e recuperare quelli invece non più consumabili per trasformali in energia pulita. Sono questi, in sintesi, i due obiettivi del progetto NO.W! “NO Waste”, ideato insieme alla società ThinkAbout.
L’iniziativa permetterà innanzitutto alle persone di CAP di acquistare sulla piattaforma messa a disposizione da ThinkAbout una serie di prodotti ancora buoni, ma non più vendibili nei circuiti della grande distribuzione, con prezzi scontati fino al 50%. Mentre i prodotti a fine ciclo, destinati a diventare rifiuti a tutti gli effetti, vengono trasformati dai digestori anaerobici di Gruppo CAP in biogas e poi in energia utilizzata per autoalimentare l’impianto.

Acqua e cibo circolari per il Gruppo CAP

Il recupero di scarti dell’industria alimentare non è del resto un ambito nuovo per la multiutility del servizio idrico milanese. Gruppo CAP ha infatti già al suo attivo il progetto sperimentale implementato con Danone a Sesto San Giovanni, finalizzato a trasformare in energia pulita i prodotti lattiero-caseari scaduti.
Le infrastrutture dei 40 impianti di depurazione gestiti da CAP sono un asset strategico per smaltire scarti alimentari e valorizzarne i nutrienti in un processo circolare e virtuoso. “All’interno dei digestori anaerobici i prodotti non più utilizzabili nella normale filiera di distribuzione alimentare aiutano ad arricchire i fanghi da depurazione, per produrre il biogas, che viene poi trattato per la produzione di energia elettrica”, spiega Andrea Lanuzza, direttore generale gestione di Gruppo CAP.
“L’economia circolare è il tema su cui CAP ha investito di più in questi ultimi anni –
continua Lanuzza - Il recupero della maggior quantità possibile di energia e di materia dalle attività produttive è uno degli obiettivi principali delle nostre attività sperimentali. Vogliamo adottare un sistema sempre più circolare per il ciclo idrico, per questo abbiamo l’obiettivo di trasformare i nostri impianti di depurazione in vere e proprie bioraffinerie, dove quelli che una volta erano rifiuti (la frazione umida dei rifiuti, ad esempio, i fanghi di depurazione, gli scarti alimentari) sono trasformati in energia e nuovi materiali di pregio come il biometano, i fertilizzanti, lo zolfo, chemicals come fosforo e azoto e le sabbie. Parliamo di azioni innovative, misurabili e concrete per progettare un futuro più sostenibile”.