Continua a crescere il mercato delle auto elettriche in Europa, Stati Uniti e Cina. Solo nel mese di giugno secondo Acea (Association des Constructeurs Européens d'Automobiles, associazione dei costruttori europei di automobili) le nuove immatricolazioni europee di veicoli elettrici (EV) a batteria sono aumentate del 66,2%, raggiungendo le 158.000 unità. Negli Stati Uniti da gennaio sono state vendute più di 557.000 EV, mentre da gennaio la Cina ne ha esportate oltre 1 milione.

Cifre da capogiro che confermano il trend e le aspettative del Global Electric Vehicle Outlook, il report annuale dell’Agenzia internazionale dell’energia che per la fine dell’anno prevede una crescita delle vendite del 35%, con 14 milioni di vetture.

Cresce l'acquisto di auto elettriche in Europa

In Europa una quota di vendita del 15,1% ha posizionato le auto elettriche al terzo posto come scelta più popolare tra gli acquirenti, superando per la prima volta il diesel. La maggior parte dei Paesi europei ha registrato margini significativi, tra cui Paesi Bassi (+90,1%), Germania (+64,4%) Francia (+52,0%). Da inizio anno la crescita ha raggiunto il 53,8%, con un totale di 703.586 unità vendute.

Mentre le auto ibride-elettriche rimangono la seconda scelta più popolare tra gli acquirenti con 254.100 nuovi veicoli nel solo mese di giugno, Acea registra un leggero calo per le nuove auto ibride plug-in: l'aumento delle immatricolazioni di giugno non è bastato a pareggiare la quota di mercato complessiva dell'8,2% dello scorso anno.

Auto elettriche, in Usa prezzi alti ma con gli incentivi è boom di vendite

Come previsto anche il mercato statunitense è in fermento. Secondo gli analisti di Cox Automotive, tra aprile e giugno 2023 si è toccata la vendita record di 295.000 veicoli elettrici, superando il totale dell’intero 2019. A questo ritmo, entro la fine dell’anno si potrebbe raggiungere la cifra record di 1 milione di auto elettriche vendute negli Stati Uniti. Gli esperti di Cox automotive affermano che il boom è dovuto a una serie di fattori, come la riduzione dei prezzi, l’ampia varietà di veicoli disponibili e politiche incentivanti.

L’Inflation Reduction Act è infatti uno dei motivi che hanno trainato la crescita. All’inizio dell’anno l’amministrazione del presidente Joe Biden ha messo a disposizione crediti d’imposta fino a 7.500 dollari su veicoli elettrici con componenti e assemblaggio auto provenienti da manodopera americana. Secondo l’Alliance for Automotive Innovation, un’associazione di categoria senza scopo di lucro, attualmente sono solo 18 su 97 i modelli disponibili sul mercato che possono beneficiare dell’incentivo.

Nonostante i tagli dei prezzi effettuati da alcune case automobilistiche come Tesla e Ford, il costo dei veicoli elettrici rimane comunque più alto di quello delle auto tradizionali. Secondo Kelley Blue Book, il prezzo medio degli EV ha raggiunto i 53.469 dollari, mentre quello complessivo si aggira intorno ai 48.000 dollari. Non è quindi un caso che i cittadini americani meno abbienti li considerino ancora fuori portata. Nel questionario effettuato da Autolist, su 3.104 acquirenti il 46% di coloro che guadagnano meno di 30.000 dollari all’anno citano i costi iniziali come il principale ostacolo, mentre uno su tre afferma di non avere un posto dove ricaricare l’auto. E infatti, secondo il sondaggio condotto da Cox Automotive, oltre ai costi anche il timore di non aver comodo accesso alle stazioni di ricarica è piuttosto diffuso.

L’export cinese di EV nel Sud-Est asiatico

Una delle protagoniste assolute della rivoluzione elettrica è ovviamente la Cina, maggior produttore al mondo di veicoli elettrici. Secondo le ultime ricerche del China Passenger Electric Vehicle Model Sales Tracker di Counterpoint, nel primo trimestre del 2023 le vendite di veicoli elettrici sono cresciute del 29%, rappresentando quasi il 70% del totale.

Oggi 8 dei 10 modelli di veicoli elettrici più acquistati sono prodotti in Cina e, a eccezione di Tesla, nessuna vettura europea o statunitense è riuscita ad assicurarsi una posizione nella top 10. A metà del 2023, Pechino ha già esportato oltre 2,5 milioni di automobili, il 40% di queste sono elettriche. I più recenti dati doganali indicano un aumento del 35% nelle esportazioni complessive verso quei Paesi del Sud-Est asiatico che forniscono materie prime fondamentali per la componentistica automotive.

Mentre la Tailandia è diventata velocemente una delle principali destinazioni dell’export cinese, l’Indonesia ‒ oltre a importare ‒ sta provando a ritagliarsi un ruolo da produttore, in alternativa al dominio di Pechino. Il governo di Jakarta ha ridotto l’imposta sul valore aggiunto sui veicoli elettrici dall’11% all’1%, portando per esempio il prezzo della Hyundai Ioniq 5 più economica da 53mila dollari a meno di 45mila. 

Il ministro dell'Economia indonesiano ha fissato l’obiettivo di produrre circa 600.000 veicoli elettrici entro il 2030, ovvero più di 100 volte il numero di EV venduti da gennaio. Un piano ambizioso che però, secondo le voci raccolte da Reuters al Salone automobilistico di Jakarta, sarà complicato da attuare senza ulteriori incentivi che convincano gli indonesiani a investire sulla mobilità elettrica.

 

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