Lunedì 4 agosto il Consiglio dei ministri ha approvato il Disegno di legge Semplificazioni che contiene varie misure in materia fiscale, ambientale ed economica. Il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, le ha presentate come misure di snellimento delle procedure amministrative a favore del mondo delle imprese.

Nonostante alcune parti del testo siano ancora in fase di revisione dal MASE, è già noto che i provvedimenti in campo ambientale riguardano l’accelerazione dell’iter decisionale per le bonifiche, maggiore flessibilità per l’industria pesante nell’utilizzo di combustibile solido secondario (CSS) da rifiuti, più chiarezza normativa nel trasporto dei rifiuti via mare e il riconoscimento del calcare per uso industriale come materia prima critica di rilevanza strategica.

“Snellire le procedure, ridurre i tempi e dare certezza agli operatori è essenziale per accelerare gli investimenti e accompagnare le imprese nella transizione verde”, ha dichiarato in una nota il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

Ma il Partito Democratico sperava in un decreto diverso, maggiormente armonizzato a livello normativo, come spiega a Materia Rinnovabile il deputato Marco Simiani: “Bisogna velocizzare i controlli, senza eliminare le norme. Questo paese è solito gestire le emergenze come le bonifiche commissariando, ma non è la strada giusta”.

Il CSS per decarbonizzare le cementerie italiane

Il combustibile solido secondario è un materiale combustibile ad alto potere calorifico, ottenuto dai rifiuti indifferenziati non riciclabili, come plastica, carta, tessuti, sia urbani che speciali. Viene utilizzato in cementifici o termovalorizzatori, in sostituzione di ben più inquinanti combustibili fossili come il pet-coke, il combustibile fossile maggiormente utilizzato nelle cementerie italiane.

Per decarbonizzare l’industria hard to abate il DDL Semplificazioni agevola le imprese, in particolare i cementifici italiani, a utilizzare il CSS togliendo alcuni vincoli normativi e procedurali, come i limiti di utilizzo in determinati orari.

Secondo una relazione tecnica del MASE visionata da Materia Rinnovabile, sotto il profilo emissivo il CSS è un combustibile alternativo circolare che riduce le emissioni di CO₂ e di conseguenza le quote da acquistare nell’ambito del Sistema ETS. Per l’industria pesante italiana, soprattutto per i cementifici che ancora fanno largo uso di pet-coke, il CSS rappresenta quindi un'opportunità ambientale ed economica strategica. Paesi come Germania e Austria raggiungono tassi di sostituzione dell’energia termica con combustibili alternativi dell’80%, mentre l’Italia non supera il 25%.

“Il combustibile solido secondario, ottenuto dalla frantumazione dei rifiuti, è una materia prima seconda che contribuisce alla riduzione delle emissioni, promuove l’economia circolare e rafforza la competitività dell’industria italiana del cemento, incidendo direttamente sui costi di produzione”, ha dichiarato la viceministra dell’ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava.

Bonifiche, trasporto rifiuti e calcare

Altre misure contenute del DDL Semplificazioni cercano di velocizzare processi di risanamento ambientale lunghi, come le bonifiche. Nonostante manchino ancora dei dettagli − in revisione al MASE − e quindi la bollinatura ufficiale del testo, i nuovi provvedimenti validano i permessi, le autorizzazioni e le concessioni acquisiti nell’ambito della conferenza di servizi per un periodo pari a quello approvato per la realizzazione della bonifica, senza proroghe.

Prevista anche maggiore flessibilità per lo scarico nei fiumi di acque estratte in zone caratterizzate da intrusione marina, cioè quel fenomeno per cui l'acqua salata del mare penetra nel sottosuolo e contamina le falde acquifere, rendendole salmastre. Il decreto allarga le maglie sui limiti previste dalla legge, a patto che questi scarichi non alterino significativamente le concentrazioni di salinità (cloruri e solfati) del corpo idrico.

Novità anche per i rifiuti trasportati per via marittima in acque nazionali e internazionali, compresi i rifiuti prodotti dalle navi, i residui di carico e quelli prodotti da piattaforme offshore, che saranno assimilati alle merci, a meno che non siano pericolosi. Il calcare per uso industriale diventerebbe invece materia prima critica di rilevanza strategica nazionale e la sua esportazione soggetta all’obbligo di notifica.

 

In copertina: il ministro Zangrillo in conferenza stampa, © Palazzo Chigi