Con l’avvio della posa del cavo sottomarino tra Sicilia e Sardegna, il Tyrrhenian Link entra nella sua fase più significativa. Terna, insieme a Nexans, ha iniziato i lavori dal sito di Fiumetorto, nel comune di Termini Imerese (PA), segnando un passaggio storico per l’ingegneria elettrica mondiale. Per la prima volta un elettrodotto in corrente continua ad alta tensione sarà installato a una profondità di 2.150 metri, un record che pone l’Italia all’avanguardia nelle infrastrutture di trasmissione. L’investimento complessivo per l’opera è pari a 3,7 miliardi di euro, uno dei tre progetti strategici di Terna inclusi nel programma europeo REPowerEU, con un finanziamento dedicato di 500 milioni di euro.
L’infrastruttura, composta da due linee sottomarine a 500 kV in corrente continua per circa 970 km complessivi, avrà una capacità di trasporto di 1.000 MW per ciascun ramo. Il collegamento ovest, che unisce Termini Imerese (PA) e Terra Mala (CA), si estenderà per circa 480 km e sarà completato in due fasi: la prima, lunga 200 km, si concluderà entro settembre 2025; la seconda, di circa 280 km, partirà a dicembre 2025. La realizzazione delle stazioni di conversione è prevista a Selargius (CA) e a Termini Imerese, collegate agli approdi costieri da tratti interrati rispettivamente di 30 e 7 km.
Secondo Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna, “l’avvio della posa del ramo ovest tra Sicilia e Sardegna rappresenta un traguardo di rilevanza storica. Quest’opera conferma la capacità di Terna di adottare soluzioni progettuali e operative in grado di affrontare sfide ingegneristiche senza precedenti”. Una visione condivisa da Pascal Radue, vicepresidente esecutivo di Nexans, che ha definito il Tyrrhenian Link “un progetto straordinario, destinato ad avere un impatto duraturo sul futuro energetico dell’Italia”.
L’importanza strategica del collegamento va ben oltre l’innovazione tecnologica. La nuova infrastruttura rafforzerà la sicurezza energetica del paese, migliorando l’interconnessione fra Sicilia, Sardegna e Campania, già collegate con il ramo est la cui posa del primo cavo si è conclusa lo scorso maggio. Una maggiore capacità di scambio energetico, pari a 2.000 MW complessivi, consentirà di integrare in rete quantità crescenti di energia rinnovabile, riducendo le emissioni e contribuendo agli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima.
Particolare attenzione è stata riservata agli aspetti ambientali. Nelle aree interessate dalle stazioni di conversione, Terna ha avviato programmi di espianto e ripiantumazione degli ulivi, preservando così il patrimonio agricolo locale. Inoltre, per proteggere gli ecosistemi marini, sono state condotte operazioni di trapianto di Posidonia oceanica in Sardegna e di Cymodocea nodosa in Sicilia, due specie vegetali fondamentali per la biodiversità e per la protezione delle coste.
Il Tyrrhenian Link si configura quindi come un’infrastruttura chiave non solo per la rete elettrica italiana, ma anche per la transizione energetica europea. Con un investimento che genererà migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti e una tecnologia che stabilisce nuovi standard globali, l’opera rappresenta un modello di innovazione sostenibile e di resilienza energetica. Una volta completato, il progetto rafforzerà l’adeguatezza e la flessibilità del sistema elettrico nazionale, garantendo una maggiore stabilità della rete e contribuendo in modo sostanziale al percorso di decarbonizzazione del paese.
In copertina: foto Terna