Nel futuro dei territori la sostenibilità non sarà più un’etichetta da apporre a fine progetto, ma una struttura capace di orientare politiche pubbliche, imprese e comunità. È la direzione scelta dal Trentino, che sta costruendo un framework ESG di territorio: un sistema di misurazione e governance condiviso, in cui ambiente, economia e società si tengono in equilibrio dentro una stessa strategia di sviluppo.
“Costruire un framework ESG di territorio significa creare e implementare un quadro di riferimento capace di misurare e orientare lo sviluppo economico secondo criteri ambientali, sociali e di governance condivisi”, spiega a Materia Rinnovabile Renata Diazzi, direttrice dell’area ESG e sostenibilità di Trentino Sviluppo. “Rappresenta una metodologia tecnica che mira però a generare un vero cambio culturale: passare da un approccio centrato unicamente sulla crescita economica a uno in cui imprese, istituzioni e comunità cooperano nella creazione di valore sostenibile. Il framework fornisce strumenti e metriche comuni per leggere le interdipendenze tra economia, ambiente e società, accompagnando l’intero territorio verso un modello di governance partecipata, consapevole e responsabile.” Un modello, dunque, che integra misurazione e partecipazione, e che ha già cominciato a trasformare la relazione tra pubblico e privato.
Un riconoscimento che premia una visione
Questo approccio ha suscitato interesse anche a livello nazionale: Trentino Sviluppo ha ricevuto una menzione speciale al Premio Impresa Sostenibile 2025 de Il Sole 24 Ore, nell’ambito del Forum Sostenibilità. La motivazione parla chiaro: per il ruolo centrale della società nel coordinamento del progetto di marketing strategico e integrato della provincia autonoma di Trento e per la capacità di “rafforzare il posizionamento del Trentino come territorio sostenibile e innovativo”.
La sostenibilità “rappresenta per il Trentino non solo un obiettivo, ma una vera e propria leva strategica per costruire il futuro del territorio”, ha spiegato l’assessore Achille Spinelli. “Con il framework ESG stiamo definendo una rotta chiara e condivisa che ci consente di orientare le politiche pubbliche e rafforzare il posizionamento del Trentino come modello di sviluppo responsabile.”
Misurare per governare
Dietro il riconoscimento c’è un obiettivo tangibile: rendere il Trentino il primo territorio con un rating ESG. “Abbiamo avviato uno studio di fattibilità che prevede un’analisi di benchmark con altri contesti nazionali e internazionali, una valorizzazione delle numerose azioni già avviate dalla provincia autonoma di Trento in ambito sostenibilità nonché una valutazione delle tipologie di rating ESG più adatte per le specificità della PaT”, racconta Diazzi. “In seconda battuta, è stato avviato un progetto di ricerca da parte dell’Università di Trento, volto a definire modelli di reporting per gli enti pubblici e approfondire gli elementi oggettivi per costruire indicatori sociali e di governance. L’obiettivo è costruire un sistema di misurazione oggettivo che valorizzi pienamente le peculiarità del territorio trentino.” Un approccio che unisce rigore tecnico e visione politica, perché la misurazione diventa la base per una governance partecipata.
Partecipazione e trasparenza
“Il nostro modello si fonda sulla trasparenza e sulla partecipazione”, sottolinea Diazzi. “È pienamente allineato agli standard definiti dalle autorità europee , ma con un valore aggiunto: la capacità di valorizzare le specificità del territorio trentino. Le priorità ESG vengono individuate attraverso un processo partecipativo che coinvolge istituzioni, associazioni di categoria, imprese, università, mondo della ricerca e della cultura. Le metriche di valutazione sono validate da soggetti terzi indipendenti, a garanzia di rigore e credibilità. In questo modo si costruisce una governance realmente condivisa, in grado di prevenire derive autoreferenziali o di semplice comunicazione. La sostenibilità, per noi, non è un racconto, ma un impegno concreto, misurabile e in costante miglioramento nel tempo.”
Tra i risultati già tangibili: la Carta dei valori della sostenibilità del Trentino, il modello di valutazione ESG personalizzato per le imprese, la nascita della community dei sustainability manager e le attività di formazione rivolte alle aziende.
Competitività sostenibile
Dietro il lavoro di sistema c’è anche un messaggio economico forte: la sostenibilità non è un costo. “Mostriamo con dati concreti che la sostenibilità genera vantaggi economici tangibili: accesso facilitato al credito, maggiore attrattività verso investitori e talenti, riduzione dei costi operativi e rafforzamento della reputazione”, aggiunge Diazzi.
“Molte delle imprese già coinvolte nella sperimentazione applicano già princìpi di gestione sostenibile e responsabile: il nostro compito è aiutarle a valorizzare ciò che fanno, traducendo le azioni in indicatori misurabili e riconoscibili. Attraverso il nostro lavoro, le supportiamo nel dare evidenza ai risultati e nell’individuare aree di miglioramento. In questo modo comprendono che la sostenibilità non è un onere aggiuntivo, ma un motore di innovazione e competitività, capace di rendere il business più resiliente e allineato alle nuove catene del valore internazionali.” Un effetto circolare: la cultura ESG migliora i bilanci e la solidità economica rafforza la credibilità ambientale e sociale del territorio.
Un laboratorio che fa scuola
“Il progetto nasce dalla provincia autonoma di Trento come sperimentazione locale, ma con una visione più ampia: diventare un modello di riferimento replicabile in altri territori italiani”, conclude Diazzi. “L’obiettivo è dimostrare che la sostenibilità non è solo un adempimento normativo, ma una leva di competitività collettiva. Integrare i criteri ESG nello sviluppo territoriale significa creare coesione tra attori pubblici e privati, orientare in modo consapevole le politiche pubbliche, rafforzare l’attrattività del sistema economico e generare benessere diffuso, in un equilibrio virtuoso tra crescita imprenditoriale, innovazione e responsabilità ambientale e sociale.”
Da agenzia economica, Trentino Sviluppo si trasforma così in un architetto della sostenibilità territoriale, capace di coordinare istituzioni, imprese e ricerca in un progetto di sviluppo coerente. La menzione del Sole 24 Ore premia un lavoro che è solo all’inizio: un esperimento che prova a fare del Trentino un caso di studio su come la sostenibilità possa diventare metodo, misura e identità.
In copertina: Trentino Sviluppo
