È cominciato lunedì 13 novembre a Nairobi, in Kenya, il terzo e penultimo ciclo di negoziati intergovernativi (INC-3) per uno strumento internazionale giuridicamente vincolante (Internationally legally binding instrument, ILBI) sull’inquinamento da plastica che dovrebbe essere pronto per la ratifica entro il 2024.
Ancora molto è il lavoro da fare e tre sono i punti principali da seguire. Per prima cosa i delegati dovranno decidere se adottare la bozza zero preparata dal Segretariato dell’INC come base per le discussioni sul futuro trattato. Dovranno quindi prendere in considerazione il rapporto di sintesi del Segretariato dell'INC sui commenti dei Paesi membri relativi agli elementi non discussi all'INC-2 (scopo, principi, preambolo e definizioni da includere nel trattato). Infine dovranno adottare il Regolamento interno, sul quale c’è disaccordo e le cui discussioni hanno finora rallentato i lavori.
Lo scontro sullo scopo del trattato
La risoluzione UNEA 5/14 del marzo 2022 dell’Assemblea dell’Ambiente delle Nazioni Unite ha dato mandato per negoziare un trattato legalmente vincolante che affronti l’intero ciclo di vita (full life cycle) della plastica, ma ci sono pareri discordanti su cosa debba essere incluso nello scopo del trattato.
Il 3 novembre la High Ambition Coalition to End Plastic Pollution, un gruppo di oltre 60 membri rappresentati da Ruanda e Norvegia, ha rilasciato una dichiarazione congiunta in cui ribadisce “l’impegno a porre fine all'inquinamento da plastica entro il 2040 e la […] richiesta di istituire un trattato ambizioso ed efficace per proteggere la salute umana e l'ambiente dall'inquinamento da plastica, basato su un approccio globale che affronti l'intero ciclo di vita della plastica”.
Questo gruppo di Paesi, attivo dall’agosto 2022 e di cui fanno parte molti Stati dell’Africa e dell’America centrale, il Canada, l’Australia, il Giappone, diversi Paesi europei, l’Unione Europea e il Regno Unito, ribadisce inoltre “la richiesta di disposizioni vincolanti nel trattato per limitare e ridurre il consumo e la produzione di polimeri plastici primari”.