Una flotta di sentinelle tecnologiche scruta incessantemente il nostro pianeta, in orbita sopra le nostre teste. Raccoglie dati preziosi che stanno rivoluzionando la nostra comprensione dell'ambiente e migliorando la nostra capacità di proteggerlo.
Al centro di questo progetto c'è Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) e leader nel settore spaziale a livello globale. Ha oltre quarant'anni di esperienza nella fornitura di soluzioni ad alta tecnologia che spaziano dalle telecomunicazioni alla navigazione, dall'osservazione della Terra alla gestione ambientale, dalla ricerca scientifica alle infrastrutture orbitali.
Negli ultimi anni, l'osservazione della Terra dallo spazio ha subìto un'evoluzione particolarmente significativa, con un impatto rilevante su tutti gli ambiti della sostenibilità. I satelliti ci permettono di monitorare il cambiamento climatico, analizzare mari e oceani, osservare la fusione dei ghiacci polari, valutare la deforestazione e il consumo di suolo, fino ad applicazioni più specifiche come l'agricoltura di precisione.
Questi strumenti sono imprescindibili per la gestione ambientale e la pianificazione territoriale, e forniscono dati che non solo aiutano a comprendere meglio i processi in atto, ma forniscono anche le informazioni necessarie per sviluppare strategie di mitigazione e adattamento.
Il satellite Sentinel-1C
Tra le sedi di Roma e Cannes, le "camere pulite" di Thales Alenia Space, ambienti a contaminazione controllata dove vengono assemblati i dispositivi spaziali, hanno visto nascere alcuni dei più avanzati sistemi di osservazione terrestre tra cui le famiglie Sentinel-1 e 3, che comprendono quattro satelliti ciascuna, il sofisticato satellite meteorologico MTG-I (Meteosat di Terza Generazione), SWOT (Surface Water and Ocean Topography) realizzato in collaborazione con la NASA, e in particolare in Italia è stato realizzato l'ultimo gioiello tecnologico: il Sentinel-1C che sarà affiancato a breve in orbita dal suo gemello Sentinel 1D.
Infatti il 4 dicembre 2024 ha segnato una data importante per l'osservazione terrestre europea, con il lancio riuscito del satellite Sentinel-1C, parte del programma Copernicus dell'Unione Europea. Lanciato dalla base spaziale di Kourou nella Guyana Francese a bordo di un razzo Vega C, si è unito al suo predecessore Sentinel-1A per fornire immagini radar della superficie terrestre in qualsiasi condizione meteorologica, di giorno come di notte.
Ancora impegnato nella fase di messa in opera, Sentinel-1C sta già dimostrando come i dati raccolti dal suo radar possano essere impiegati per mappare le caratteristiche morfologiche della superficie terrestre con estrema precisione, che certificano la capacità del satellite di monitorare i fenomeni di sprofondamento e di sollevamento del terreno, i movimenti dei ghiacciai e quelli che causano disastri come le frane e i terremoti.
Questa missione offre vantaggi unici rispetto ai tradizionali sistemi ottici grazie al suo radar ad apertura sintetica in banda C (Synthetic Aperture Radar – SAR). Poiché il radar può "vedere" attraverso le nuvole e nell'oscurità, i satelliti Sentinel-1 possono fornire immagini della superficie terrestre indipendentemente dalle condizioni meteorologiche o dall'ora del giorno. Questa caratteristica è particolarmente preziosa per il monitoraggio di regioni frequentemente coperte da nuvole, come le foreste tropicali, o per l'osservazione di eventi che richiedono un monitoraggio costante, come inondazioni o frane.
Inoltre, il radar può avere un ruolo cruciale nella sorveglianza marittima, come per esempio la scoperta di sversamenti di sostanze petrolifere, il tracciamento delle navi e il controllo sulle attività di pesca illegali, il monitoraggio e la mappatura del mare e dei ghiacci artici, il tracciamento degli iceberg e il controllo delle condizioni dei ghiacciai.
In più, esso può essere impiegato estesamente per l'osservazione della deformazione del suolo causata dalla subsidenza, dai movimenti di sollevamento del terreno, dalle frane, dai terremoti e dalle attività vulcaniche.
Un alleato contro i disastri naturali
“Thales Alenia Space ha fatto tesoro della sua lunga e riconosciuta esperienza nella manifattura satellitare per contribuire alle nuove, impegnative e sfidanti missioni di osservazione della Terra che la vedono protagonista”, ha dichiarato Giampiero Di Paolo, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia. “La capacità di fornire immagini radar sempre più performanti rappresenta un’opportunità per aumentare la copertura a livello europeo e mondiale, riducendo gli intervalli di tempo tra le immagini radar consecutive e tali capacità rendono il sistema di osservazione italiano uno dei più evoluti e affidabili al mondo.”
I satelliti Sentinel-1, in particolare, sono progettati per monitorare smottamenti, zone sismiche, attività vulcanica, variazioni dei ghiacci polari, deforestazione e utilizzo delle risorse idriche. I dati che raccolgono sono fondamentali anche per supportare i soccorritori in caso di catastrofi naturali, consentendo una risposta più rapida ed efficace alle emergenze.
Ma Sentinel-1C, l'ultimo nato della famiglia, introduce anche una novità importante: è il primo della sua missione dotato di un sistema di identificazione automatica per la sicurezza marittima, che permetterà di monitorare il traffico navale globale con una precisione senza precedenti. Un aspetto particolarmente importante del programma è che i dati raccolti sono accessibili gratuitamente a livello mondiale, democratizzando l'accesso alle informazioni ambientali e facilitando lo sviluppo di nuove applicazioni e servizi.
Thales Alenia Space e il progetto IRIDE
Il successo di Sentinel-1C si inserisce in un contesto più ampio di innovazione nel campo dell'osservazione terrestre. Infatti, Thales Alenia Space è recentemente diventata protagonista anche di IRIDE, un ambizioso progetto realizzato tutto in Italia per la creazione di una costellazione di satelliti dedicata sempre all'osservazione della Terra. L'azienda ha firmato contratti con l'ESA per la fornitura dei primi satelliti radar e ottici di questa costellazione, che utilizzeranno la piattaforma innovativa e modulare NIMBUS, sviluppata appositamente per costellazioni ad alta rivisita.
IRIDE è un progetto del Governo italiano finanziato con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), gestito dall'ESA in collaborazione con l'Agenzia spaziale italiana (ASI), e sarà completato entro il 2026. Si tratta di una costellazione ibrida che combina sensori SAR e ottici, costituendo un sistema completo che include satelliti, infrastruttura di terra e servizi per la pubblica amministrazione italiana.
I satelliti forniti da Thales Alenia Space con a bordo le tecnologie di Leonardo garantiranno un elevato tempo di rivisita e dati integrabili con infrastrutture esistenti come COSMO-SkyMed e Prisma, oltre che con programmi europei come Copernicus.
La combinazione dei dati provenienti da diverse Sentinelle, ciascuna specializzata in un diverso aspetto dell'osservazione terrestre, permette inoltre di ottenere una visione più completa e dettagliata dei fenomeni ambientali. Ad esempio, mentre Sentinel-1 si concentra sull'imaging radar, Sentinel-3 sarà specializzata in oceanografia e vegetazione, misurando parametri come la temperatura superficiale del mare o l'indice di vegetazione. I dati raccolti vengono analizzati in Italia presso il centro di e-Geos a Matera, che fornisce supporto alla Protezione civile e ad altre istituzioni.
In copertina: il Golfo del Messico fotografato dalla NASA, via Unsplash