Sorgenia, azienda che opera nel settore dell’energia elettrica e del gas naturale, ha presentato il nuovo progetto con cui sta implementando l’impianto di Bertonico-Turano Lodigiano, in Lombardia, durante un evento riservato alla stampa a cui anche Materia Rinnovabile era presente, giovedì 15 maggio.

Questa centrale, infatti, diventerà una energy multifactory, ovvero un centro multifunzionale che produce energia proveniente da diverse fonti, con un’attenzione particolare a quelle rinnovabili.

Per farlo, Sorgenia integrerà all’attuale centrale a ciclo combinato alimentata a gas naturale (che presenta cioè due cicli termodinamici in serie) un sistema di batterie ad accumulo, BESS (Battery energy storage system). Così, l’impianto sarà più efficiente perché queste batterie sono in grado di accumulare l’energia e rilasciarla al bisogno. Per il progetto, che entrerà in funzione a metà 2026, Sorgenia ha investito circa 11 milioni di euro.

La manutenzione della centrale di Bertonico-Turano Lodigiano

La centrale di Bertonico-Turano Lodigiano cambierà la propria destinazione per la seconda volta. Infatti la struttura, inaugurata nel 2012, sorge su un’area dove era già presente una raffineria. Da inizio maggio 2025, l’impianto è in manutenzione: i macchinari saranno fermi qualche settimana per diversi controlli, prima dell’installazione del nuovo sistema di batterie.

“La manutenzione che stiamo facendo in questo momento è preventiva”, precisa il direttore della centrale, Alessandro Mantero, alla stampa. L’attuale fermo era stato infatti precedentemente pianificato con Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione dell'energia elettrica in Italia.

Il nuovo sistema di batterie

Il sistema di batterie, che sarà implementato nel corso del 2026, affiancherà la produzione di energia elettrica tradizionale. Le BESS, che verranno installate su un'area di circa 800 metri quadrati, sono sei e avranno ognuna una capacità di 15 MW. Oltre alle batterie, verranno installati tre convertitori, una cabina elettrica e una cabina trasformatore.

Queste soluzioni sono power intensive, cioè privilegiano, rispetto a quelle energy intensive, la rapidità e la precisione. Questa scelta consente di avere “molta potenza in un periodo limitato di tempo, per sfruttare al meglio i momenti di picco di energia”, spiega Giovanni Bordiga, Engineering and Technical Services Manager di Sorgenia.

Tra i vantaggi dei sistemi di accumulo, spiega Moscardini, c’è anche il fatto che “sono in grado di assorbire energia elettrica nei momenti in cui alla rete non serve e di rilasciarla nei momenti più importanti.”

Per questo motivo, sono particolarmente efficaci nel bilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili. Facendo l’esempio del fotovoltaico, Moscardini dice che le batterie “aiutano a compensare la produzione extra in momenti della giornata in cui non c'è richiesta e a rilasciarla la sera, quando magari cala la produzione, ma continua a esserci la domanda”.

Aggiunge poi che “avere un sistema di accumuli in una rete elettrica è un fattore di garanzia perché minimizza le intermittenze e anche il rischio di blackout”. Di conseguenza, conclude Moscardini, questo strumento “dà grande flessibilità al sistema”.

 

In copertina: la centrale di Bertonico-Turano Lodigiano, foto di Sorgenia