Salvaguardare uno degli ecosistemi più vitali del pianeta, compresi i suoi abitanti (umani e non): è questo l’obiettivo di Chacrona Amazon Project, un’iniziativa di Satorisan, brand internazionale di calzature durevoli e sostenibili. Il nome del progetto, attivo dal 2021, si ispira alla foglia di Chacrona, pianta sacra utilizzata dalle persone indigene dell’Amazzonia per connettere corpo e spirito.
In particolare, Satorisan collabora con la comunità Huni Kuin, regione brasiliana di Tarauacá, e con l’organizzazione non governativa Guardianes de Vida. La cooperazione con queste realtà ha portato alla nascita di una piantagione di oltre 19.500 alberi: un numero destinato a salire, secondo i progetti di Satorisan per il 2025.
Il progetto in Amazzonia
Le piante seminate nella foresta amazzonica durante il progetto sono specie autoctone, sia da frutto, sia a uso medicinale. L’obiettivo di questo gesto, infatti, non è solo riforestare, ma anche proteggere la cultura e i valori delle comunità locali. Per lo stesso motivo, sono attive anche altre iniziative per preservare le loro conoscenze tradizionali, incluse quelle artigianali e musicali.
Nel 2025, il Chacrona Amazon Project si propone di consolidare il proprio impegno con altre azioni di rigenerazione e tutela della foresta. Tra gli obiettivi, figura innanzitutto la salvaguardia degli alberi già esistenti, in particolare la specie Samaúma, che con i suoi 70 metri di altezza funge da rifugio per numerosi uccelli e insetti, rivestendo quindi un ruolo centrale per la tutela della biodiversità.
Inoltre, il progetto punta a piantare 3.600 nuovi alberi ogni anno, per continuare a favorire la riforestazione, in equilibrio con la vita delle comunità indigene.
“È il nostro modo di restituire alla Terra una parte di ciò che ci ha donato”, ha sottolineato Alejandro Monzò Tadeo, CEO e founder di Satorisan, che nel novembre 2024 ha visitato personalmente la comunità Huni Kuin vivendo tra le popolazioni locali per comprendere a fondo il loro legame con la foresta. “Il viaggio ha cambiato la mia vita, segnando un prima e un dopo. È stata un’esperienza trasformativa che mi ha fatto innamorare profondamente di questo patrimonio mondiale e delle sue comunità.”
In copertina: foto di Satorisan