Più di 1 miliardo di euro di investimenti su sostenibilità, crescita delle rinnovabili e mitigazione del rischio, con l’intento di accelerare la transizione energetica unendo l’efficienza industriale all’interesse pubblico. Questi gli obiettivi, presentati a metà luglio a Verona, del piano industriale 2025-2030 della multiutility veneta AGSM AIM.
L’azienda energetica, nata nel 2021 dalla fusione tra due aziende storiche del territorio del Nord-Est (AGSM Verona e AIM Vicenza), propone di integrare le priorità di business con quelle di sostenibilità, con un’attenzione particolare ai bisogni del territorio. Il gruppo, a capitale interamente pubblico, è partecipato al 61,2% dal comune di Verona e al 38,8% dal comune di Vicenza.
Il nuovo piano, intitolato Cent’anni e avanti, si inserisce in uno scenario globale in rapida trasformazione, mirando a essere un punto di riferimento nazionale tramite politiche ambiziose di sostenibilità. Tra queste, il raggiungimento per il 2030 del 70% di potenza elettrica installata da fonti rinnovabili, di cui 144 gigawattora (GWhth) dalla geotermia. Inoltre, il gruppo investe sul rilancio dei sistemi di teleriscaldamento, sull’ammodernamento di reti e impianti e sulla crescita della leadership nell’efficienza energetica in Italia.
I dettagli degli investimenti negli impianti e nella clientela
Degli 1,1 miliardi di investimenti previsti, il 45% (che corrisponde a 526 milioni di euro) è destinato agli impianti. Tra questi, 508 miliardi sono riservati alla realizzazione di impianti di generazione 100% rinnovabili e all’avvio di sperimentazioni sulla flessibilità energetica, l’idrogeno verde e l’eolico offshore. L’ambizione per il 2030 è produrre 1 terawatt di energia, di cui l’80% generata da fonti rinnovabili.
Al settore clienti sarà indirizzato il 21% degli investimenti, pari a 248 milioni di euro, di cui 177 destinati a supportare un piano di crescita nel mercato di vendita energia e gas, introducendo servizi a valore aggiunto extra-commodity e investendo in strumenti digitali per migliorare il customer journey, con l’obiettivo di raggiungere nel 2030 1,2 milioni di clienti e 48 store sul territorio italiano. Saranno poi ulteriormente sviluppati la mobilità elettrica e i progetti di efficientamento energetico BTB e BTC.
Gli investimenti per il territorio
Sono 18 i milioni di euro che verranno indirizzati all’ammodernamento degli impianti di economia circolare e delle attrezzature per supportare le esigenze dei territori. Sono stati predisposti anche 391 milioni per investire sulle reti elettriche già esistenti, adeguandole alle sfide della transizione.
Inoltre, per rilanciare il sistema di teleriscaldamento a Verona e Vicenza, fornendo una soluzione di energia termica decarbonizzata in ambito urbano, sono previsti 98 milioni di euro. In prospettiva, il recupero del calore di scarto di siti industriali ha l’obiettivo immettere il 50% di energia termica green nella rete di teleriscaldamento.
Infine, 71 milioni di euro serviranno a sostenere la crescita nell’efficienza energetica e nell’illuminazione per abilitare la decarbonizzazione delle pubbliche amministrazioni, con un focus territoriale sul nord-est. Su questi temi, Federico Testa, presidente di AGSM AIM, ribadisce che “il piano coniuga una crescita dimensionale con impatti diretti sulla nostra comunità attraverso progetti ad alta vocazione sostenibile quali la geotermia, l’ulteriore sviluppo del teleriscaldamento, una nuova generazione 100% da fonti rinnovabili e sperimentazioni nell’ambito dell’idrogeno”.
Le performance finanziarie e la sostenibilità aziendale
Per quanto riguarda i target finanziari, AGSM AIM punta a raggiungere un’EBITDA di 250 milioni di euro entro il 2030, con una crescita del 53% rispetto al 2025, e un utile netto di 71 milioni di euro (+62%). Il rapporto PFN/EBITDA, che indica la capacità di un'azienda di ripagare i propri debiti, prevede un picco nel 2027, attestandosi a 3,9x, per poi scendere nel 2030 a 3,6x.
Dal punto di vista della sostenibilità aziendale, il piano vuole anche implementare un sistema di valutazione dei fornitori che includa le performance ESG in ottica premiante a partire dal 2026. Entro il 2029 è previsto il coinvolgimento dei fornitori strategici in un programma di formazione dedicato. Il gruppo mira anche ad azzerare il gender pay gap entro il 2030 e a raggiungere il 46% del personale di genere femminile nell’organico aziendale.
In copertina: foto AGSM AIM