1.044 chilometri, 648 miglia di autonomia. Questo il record stabilito dal produttore cinese di auto elettriche NIO, con la ET7, sua vettura di punta. Durante un viaggio lungo la costa orientale della Cina, trasmesso in live streaming dal fondatore e CEO dell'azienda, Li Bin, la NIO ET7 ha superato il record della Model S, ammiraglia di Tesla, che può percorrere fino a 650 chilometri.

Bin ha intrapreso un viaggio dalla città portuale di Shanghai fino a Xiamen nella provincia del Fujian, insieme a un passeggero e trasmesso tutto sulla piattaforma social cinese Weibo. A 430 miglia, l'auto aveva ancora il 30% della batteria, e dopo 14 ore di guida ha terminato il viaggio dopo aver percorso 1.044 chilometri, segnando così un nuovo record mondiale, ufficiale, per un’auto elettrica.

Durante il viaggio, Li ha rivelato infatti che la batteria era stata precedentemente testata su un percorso tra Kunming, nella provincia sudoccidentale dello Yunnan, e Beihai, nella vicina regione del Guangxi, stabilendo un record per i veicoli elettrici prodotti in serie, percorrendo 1.145 chilometri (711 miglia). Questa volta però l’impresa è stata seguita da milioni di spettatori e registrata live.

L'importanza delle batterie semi-solide da 150 Kwh

Per raggiungere queste performance la NIO ET7 ha montato l’ultimo modello di batterie semi-solide da 150 kilowattora della casa automobilistica, una tecnologia sviluppata dal colosso di Pechino delle batterie, WeLion, che ha il vantaggio di arrivare a densità energetiche maggiori dei tradizionali accumulatori agli ioni di litio e anche di avere cicli di ricarica più rapidi e vita più lunga. Già oggi queste batterie possono essere costruite in serie e presto. Se NIO avrà approvazione definitiva dal Ministero dei trasporti cinese, monterà la batteria da 150 kWh su ben 11 modelli. Di questi, 2 sarebbero berline (ovviamente la ET7 e poi la ET5) e 9 sarebbero SUV di varie dimensioni.

“Questa è una notizia importante. L’elettrolita semisolido riduce significativamente il volume delle batterie e aumenta l’autonomia: questo dimostra ancora una volta che tutte le discussioni che si sentono in Italia sono arretrate”, commenta a Materia Rinnovabile Nicola Armaroli, Dirigente di Ricerca del CNR e chimico. “Stiamo parlando di tecnologia, dunque continuamente in progresso, con trasformazioni sempre più rapide. In meno di 10 anni avere tutte le auto con un’autonomia di più di mille chilometri sarà del tutto normale. Ora serve ridurre i consumi dei veicoli, migliorando i motori, lavorando su peso e aerodinamica. Le aree di miglioramento sono tante e si svilupperanno più velocemente dei tempi di adozione e dell’evoluzione del dibattito nostrano.”

C’è un ulteriore dettaglio di grande rilievo. Le semi-solid state da 150 kWh montate da NIO sono intercambiabili, con tutte le altre vetture del gruppo. Ha infatti le stesse dimensioni di un pacco tradizionale e gli stessi attacchi. In questo modo è possibile creare dei modelli di battery-swap o battery-as-a-service, dove poter sostituire nel corso del viaggio la batteria, e superare in autonomia anche un’auto a benzina.

NIO, infatti, ha messo in funzione, principalmente in Cina (ma non si esclude presto l’estensione a più Paesi), oltre 1.000 stazioni automatizzate per il cambio al volo in ottica di battery-as-a-service. “In queste stazioni, pagando un apposito abbonamento, i clienti della Casa potranno sostituire la loro batteria con quella da 150 kWh anche per un periodo limitato di tempo. Magari per quando avranno necessità di affrontare un lungo viaggio”, si legge sul magazine InsideEVs.

Tesla perde colpi?

Intanto si aspetta la risposta di Tesla e di altre case automobilistiche europee, per capire come reagiranno di fronte all’ennesima innovazione cinese, che si conferma sempre di più leader del mercato. Ha fatto scalpore tre giorni fa la notizia sui numeri di vendita nel 2023 dell’altro colosso delle EVs cinese, BYD.

Il gigante avrebbe superato nell’ultimo trimestre l’americana Tesla nelle vendite di veicoli elettrici, spinta soprattutto dal mercato cinese, dove ha una quota del 36,5%, ma con quote crescenti a livello internazionale, con 242.765 di esemplari venduti nel corso del 2023, una crescita monstre del 334%. "In generale l’industria cinese è avanti 10 anni rispetto noi e la rincorsa del mercato europeo dovrebbe essere poderosa", conclude Armaroli. "Noi invece continuiamo a difendere il Fort-apache delle fossili."

 

Immagine: NIO