L’Italia ha un parco edilizio decisamente datato, costruito in decenni in cui il risparmio energetico, l’impatto ambientale e la sicurezza antisismica erano concetti ancora poco considerati. Oltre due terzi degli edifici residenziali (66,4%) certificati attraverso l’Attestato di prestazione energetica (APE) rientrano infatti nelle tre classi con maggior dispendio di energia, ovvero E, F e G (rispettivamente 16,2%, 22% e 28,2%).
La rigenerazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare è quindi un obiettivo essenziale da perseguire per il nostro paese, come richiesto anche dalla Direttiva Case Green dell’Unione Europea. E questa è una delle sfide a cui lavora Marlegno, azienda bergamasca fondata dalla famiglia Marchetti nel 2000, oggi punto di riferimento nel settore delle costruzioni sostenibili, dai tetti alle case in legno, fino a opere pubbliche e grandi edifici privati, come strutture ricettive turistiche, socio-sanitarie e culturali.
Come riqualificare gli edifici esistenti
Proprio nell’ottica di rimettere a nuovo case già esistenti è nato Guscio, un innovativo sistema integrato brevettato per la riqualificazione edilizia: sostanzialmente una copertura, quasi una “seconda pelle”, prefabbricata in legno, costituita da pannelli coibentati, progettati su misura, che vengono assemblati sull’edificio già esistente come un puzzle 3D.
Triplice la funzionalità che viene così raggiunta: migliorare l’isolamento dell’immobile, aumentando l’efficienza energetica e il comfort abitativo, potenziarne la resistenza strutturale in caso di terremoti e contribuire alla riqualificazione estetica del fabbricato, accrescendone sia la vita utile che il valore immobiliare.
“Il sistema consente l’esecuzione dei lavori senza che i residenti debbano liberare l’abitazione”, specifica Angelo Luigi Marchetti, presidente di Marlegno. “Oltre alla precisione nella posa in opera e alla qualità dei materiali, poi, i pannelli prefabbricati a secco garantiscono la sostenibilità ambientale di questo prodotto, che è in grado di stoccare carbonio e che, a fine vita, può essere smontato e riciclato, secondo un approccio circolare.”
Moduli 3D per una casa biofilica
Un’altra innovazione targata Marlegno è Habitat, soluzione modulare prefabbricata, ideata in collaborazione con l’architetto Massimiliano Mandarini, che ben si adatta al settore turistico, per la realizzazione di camere d’albergo diffuse, ma anche a quello residenziale e lavorativo, per la costruzione di veri e propri bioquartieri.
“Grazie all’uso di tecnologie rinnovabili, ogni modulo è autonomo dal punto di vista energetico”, spiega Marchetti. “Inoltre, i materiali naturali e certificati, insieme all’adozione di tecnologie avanzate per la gestione della temperatura e dell’umidità, creano un ambiente salubre, riducendo al contempo i consumi”.
L’intento è quello di creare un ambiente “biofilico”, mettendo al centro il benessere delle persone attraverso materiali e soluzioni che favoriscono il contatto con l'ambiente circostante: spazi che non separano, ma connettono alla natura, che si tratti di abitazioni private, strutture ricettive o lavorative.
“Il modulo, infine, è costruito in fabbrica seguendo una logica industriale, riducendo i tempi di costruzione e minimizzando i consumi: la prefabbricazione off-site consente di ottenere un prodotto finito, pronto per essere installato in cantiere, senza necessità di interventi aggiuntivi.”
Un’industria di artigiani
Marlegno si può così definire “un’industria di artigiani”, perché si basa su un approccio integrato che unisce da un lato know-how e tecnica tradizionale, valori simboleggiati da un antico tavolo da lavoro posizionato all’ingresso dell’azienda, dall’altro progettazione digitale, ingegnerizzazione, prefabbricazione avanzata e consulenza lungo l’intero ciclo di vita degli edifici, inclusi i servizi post-vendita.
“In un settore in cui le competenze diventano sempre più specializzate, è fondamentale avere una visione olistica, per questo puntiamo molto anche sulla nostra capacità di project management e coordinamento delle diverse expertise, dalla progettazione da parte degli architetti alla realizzazione nel nostro stabilimento, fino al trasporto e posizionamento in cantiere”, prosegue Marchetti, sottolineando anche l’importanza di “fare formazione diffusa sul territorio e condividere la cultura del cambiamento, dagli istituti tecnici all’università, agli studi professionali”.
Ma non solo. “Ci ispiriamo all’idea di far durare il più possibile gli immobili nel tempo: per questo motivo pensiamo fin da subito alle possibili fasi di manutenzione futura e ci mettiamo a disposizione per intervenire nel corso del tempo. Abbiamo una visione dinamica dell’edilizia, che segue le esigenze delle persone, quindi anche la casa deve essere versatile, oltre che sicura e confortevole da diversi punti di vista, come qualità dell’aria, illuminazione, temperatura e rumore.”
L’innovazione sostenibile è quindi al centro della strategia di Marlegno, che ha sede a Calcinate, dove si trovano uno stabilimento produttivo 5.0, che copre una superficie di 13.000 mq, e uffici certificati LEED Gold, riconoscimento che attesta i più alti standard di sostenibilità ambientale. La produzione è alimentata da energia rinnovabile generata da un parco fotovoltaico da 650 kW, che permette ogni anno il recupero di 1.683 tonnellate di CO₂.
Inoltre, l’azienda, che ha un valore di produzione pari a 40 milioni di euro nel 2024 e un team di circa 100 collaboratori, utilizza esclusivamente legno da foreste certificate PEFC, proveniente prevalentemente da Austria, Slovenia e Germania.
Edilizia in legno: un settore da 2,3 miliardi di euro
“Il settore delle costruzioni in legno rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia e la sostenibilità del nostro paese”, sottolinea Angelo Luigi Marchetti, in qualità di presidente della Federazione filiera legno, che rappresenta 351 imprese, un fatturato complessivo di oltre 6,7 miliardi di euro e 21.000 posti di lavoro. “Nel 2023 abbiamo mantenuto volumi d’affari in linea con l’anno precedente, ma iniziano a farsi sentire gli effetti del ridimensionamento dei bonus fiscali e delle difficoltà legate agli strumenti di cessione del credito e sconto in fattura.”
Come emerge dal primo Osservatorio Edilizia in Legno 2024 pubblicato da Federazione filiera legno, la filiera italiana del legno nel 2023 ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro (+3,2% sul 2022), grazie alla crescente domanda di edifici innovativi e sostenibili. A trainare la produzione è stato il Nord Italia, in particolare Trentino-Alto Adige (21%), Lombardia (18%), Veneto (10%) e Piemonte (8%). Tuttavia, si osserva una progressiva espansione nel Centro e Sud Italia: in Alta Toscana, Umbria, Marche e Alto Lazio si concentra il 19% del valore della produzione, mentre in Sicilia gli operatori di mercato rappresentano il 6%.
Sul fronte dell’innovazione, tecnologie avanzate come il platform frame e i pannelli CLT guidano la trasformazione, mentre i progetti di edilizia scolastica in legno finanziati dal PNRR ne mostrano le potenzialità: a oggi sono state realizzate 195 scuole con circa il 40% dei bandi che prevede l'uso del legno per le strutture.
Guardando al futuro, sarà cruciale un impegno legislativo per favorire la rigenerazione urbana e l’efficientamento energetico. “La nostra filiera si sta trasformando”, conclude Marchetti. “Da semplici carpenterie stiamo diventando costruttori completi, pronti a cogliere le sfide di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità e alle politiche ESG.”
In copertina: immagine Envato