Ieri, 11 giugno, il gruppo cartario multinazionale Lucart, noto per i brand Tenderly, Grazie EcoNatural e Tutto Pannocarta, ha presentato il 20° Rapporto di sostenibilità al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
In un 2024 caratterizzato da grandi cambiamenti, come il passaggio dalla seconda alla terza generazione della famiglia Pasquini, l’ingresso nel capitale della holding del fondo Azzurra Capital e ottimi risultati finanziari, il timone di Lucart ha puntato sempre verso la rotta della sostenibilità.
“Questo ventesimo rapporto non è solo un bilancio delle nostre performance, ma una tappa fondamentale di un lungo viaggio fatto di coraggio, coerenza e visione”, ha dichiarato Francesco Pasquini, amministratore delegato di Lucart. “In questi vent’anni abbiamo costruito un modello industriale innovativo e sostenibile che unisce qualità, competitività e attenzione per l’ambiente e le persone. E, nonostante il dietrofront di governi e multinazionali, abbiamo dimostrato che le aziende che puntano realmente alla sostenibilità beneficiano di vantaggi strategici.”
Decarbonizzazione
Lucart ha chiuso l’anno con un fatturato di 685 milioni di euro, in leggero calo sull’anno precedente a causa delle complesse congiunture economiche globali, ma ha consolidato la propria leadership europea nella produzione di carta tissue riciclata e nei prodotti sostenibili per l’igiene. E non solo.
“Partendo dall’uso di materiali riciclati e dalla riduzione dei materiali consumati, negli ultimi anni ci siamo concentrati sulla sfera corporate”, ha spiegato Michele Noera, sustainability and energy transition manager di Lucart. “A presidio degli ambiti ESG abbiamo validato i nostri obiettivi di decarbonizzazione aderendo alla Science Based Targets initiative, senza mai trascurare le potenziali vulnerabilità di una catena del valore lunga e complessa come la nostra.”
Tra gli impegni di decarbonizzazione Lucart si pone infatti l’obiettivo di presentare entro la fine del 2025 target di riduzione specifici sulle emissioni controllate direttamente (Scopo 1), emissioni indirette legate alla produzione di elettricità, vapore o calore acquistati da rete (Scopo 2) ed emissioni indirette provenienti dalla propria catena del valore (Scopo 3).
Sostenibilità sociale
Ma per il gruppo cartario toscano la sostenibilità va oltre la performance ambientale. Lucart è anche tra le aziende firmatarie del manifesto Imprese per le persone e la società dell’UN Global Compact Network Italia, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo.
“Abbiamo un pool di aziende come Lucart molto serie, che dimostrano impegno e responsabilità nell’approccio con i fornitori, soprattutto in chiave diritti umani”, ha detto Daniela Bernacchi, executive director di UN Global Compact Network Italia. “Ma vediamo che ancora molte società non integrano appieno la sostenibilità nelle logiche aziendali.”
Secondo una recente indagine condotta da KPMG sulle prime rendicontazioni di sostenibilità pubblicate in Italia secondo gli standard ESRS (European Sustainability Reporting Standard), su un campione di 100 imprese solo il 37% evidenzia la piena integrazione di obiettivi di sostenibilità con il piano industriale.
Inoltre, in relazione ai target ESG, è ancora elevata la quota di società che non ha definito obiettivi di miglioramento su almeno un tema rilevante. Secondo KPMG è necessaria maggiore sinergia tra il processo di pianificazione e quello di rendicontazione di sostenibilità.
La performance ambientale di Lucart
Lo scorso anno Lucart ha raggiunto in anticipo l’obiettivo del 90% di rifiuti avviati a riciclo prefissato per il 2030. La multinazionale toscana ha ulteriormente mitigato il proprio impatto sull’ambiente continuando a ridurre le emissioni di CO₂, che si attestano ora a 387,53 Kg di CO₂ per tonnellata di carta prodotta, contro i 401,27 del 2023 (-3,43%). In diminuzione sia il consumo idrico con 9,43 metri cubi per tonnellata di carta prodotta, sia quello energetico specifico (-2,2% rispetto al 2023).
Positivi anche i risultati sull’utilizzo di carta riciclata che durante il 2024 si è attestata al 46%, percentuale sempre più vicina al 60%, da raggiungere entro il 2030. Per quanto riguarda gli imballaggi, dal 2020 sono al 100% riciclabili o compostabili, mentre l’82% ha un contenuto di materia riciclata superiore al 30%.
Per il terzo anno consecutivo, Lucart ha inoltre ottenuto la medaglia platinum da Ecovadis, che colloca l’azienda tra l’1% delle più virtuose al mondo in tema di responsabilità sociale d’impresa. Inoltre, con un anno di anticipo rispetto all’obiettivo di miglioramento stabilito, il 100% dei propri stabilimenti hanno ottenuto la certificazione ISO 45001, lo standard internazionale per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro.
In copertina: foto dell’evento, Lucart