Una bottiglia di plastica può diventare un fiore: a operare questa trasformazione sono le mani dei ragazzi e delle ragazze delle carceri siciliane di Palermo, Catania, Acireale e Caltanissetta. Partendo dai rifiuti di plastica, infatti, i giovani usano i colori e la fantasia per creare opere d’arte. Questo progetto formativo, articolato in una serie di laboratori artistici per i ragazzi, si chiama Redivivus, che dal latino significa rinato: un invito a credere che la bellezza può emergere anche nei contesti più difficili.
L’iniziativa, che coniuga sostenibilità ambientale e inclusione sociale, è stata promossa da COREPLA, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, con il patrocinio del Ministero della giustizia e la collaborazione dell’associazione ManieMente.
La presentazione di Redivivus si è tenuta giovedì 29 maggio 2025 a Palermo: la Sicilia, regione in cui COREPLA è già attiva con numerose iniziative, è infatti la prima tappa di questo progetto pilota, che si traduce in otto corsi formativi attivi nei diversi istituti penali e negli uffici di servizio sociale per i minorenni.
COREPLA, il riciclo come “scelta culturale”
Il progetto vuole rendere la bellezza accessibile anche a chi vive nelle carceri, stimolandolo a guardare lo scarto di plastica con occhi nuovi, quelli dell’arte. Durante i laboratori, i partecipanti imparano a collaborare, condividere e costruire insieme qualcosa a partire dai rifiuti di plastica in PET, come per esempio le bottiglie d’acqua. Con questa iniziativa, COREPLA mira ad avvicinare le persone più giovani e in condizioni di svantaggio sociale alla tutela dell’ambiente, valorizzando i temi dell’inclusione e della rieducazione.
“Il riciclo non è solo una scelta tecnica, è una scelta culturale”, precisa Giovanni Cassuti, presidente di COREPLA. “È credere che ciò che sembra finito possa ancora dare qualcosa. Con Redivivus vogliamo costruire un ponte tra sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Perché la plastica può rinascere, certo, ma possono rinascere anche le persone, se diamo loro ascolto, opportunità, strumenti. Questo progetto dimostra che la bellezza, anche in luoghi difficili, può diventare motore di cambiamento e dignità collettiva.”
L’impatto sociale di Redivivus
Non è la prima iniziativa che CORELA porta avanti in Sicilia per sensibilizzare di più le persone verso l’importanza del riciclo della plastica. Già a dicembre 2024, un albero di Natale costruito con plastica riciclata e decorato dai ragazzi aveva anticipato quello che si sarebbe realizzato nei mesi successivi. Alla fine del progetto, le opere realizzate verranno esposte in una mostra aperta a tutta la cittadinanza.
“Redivivus è molto più di un progetto educativo”, puntualizza Romina Scamardi, curatrice del progetto e responsabile associazione ManieMente. “È un percorso di trasformazione autentica. I ragazzi arrivano chiusi, disillusi, con lo sguardo basso. Poi, piano piano, qualcosa cambia. Scoprono di poter creare, decorare, immaginare. E, attraverso l’arte, cominciano a rivedere anche se stessi con occhi nuovi.”
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In copertina: foto di Rachel Oliveri, Unsplash