Secondo un sondaggio europeo, i cittadini italiani sono i più preoccupati del continente per le future bollette energetiche, ma anche per le future ondate di caldo. Il prossimo 12 ottobre, il Governo italiano parteciperà alla fase finale della trattativa “a oltranza” sulla Direttiva europea EPBD (Energy performance of buildings directive) sugli edifici.

I rappresentanti della società civile e dell'industria edilizia sottolineano che questa Direttiva è un'opportunità per l'Italia di consolidare i risultati positivi scaturiti dall'ondata di ristrutturazioni già avviata e di trasformarli in un programma ambizioso ma mirato, utile a ridurre in futuro il costo delle bollette energetiche.

Ristrutturare conviene

Secondo una ricerca appena pubblicata dalla società di consulenza internazionale Guidehouse, se l'Italia investisse in riqualificazioni mirate degli edifici più energivori, i cittadini risparmierebbero fino a 94 miliardi di euro sulle bollette. Anche a fronte dell'investimento necessario per le riqualificazioni energetiche, il beneficio in termini di risparmio energetico sarebbe superiore del 68% dopo soli 20 anni.

L'obbligo di ristrutturare gli edifici meno efficienti fino a una determinata classe energetica è un elemento centrale dei negoziati in corso sulla Direttiva EPBD (Energy performance of buildings directive) sul rendimento energetico degli edifici.

Energia, caldo, salute: le preoccupazioni degli italiani

Commissione europea, Europarlamento e Consiglio dell’Unione Europea stanno per prendere una decisione finale sull’EPBD, ma un sondaggio condotto dalla società di ricerca Savanta su scala europea mostra come gli italiani siano significativamente più preoccupati per il costo delle future bollette energetiche rispetto ai cittadini degli altri Paesi. Il 71% dei residenti nel Belpaese afferma di essere abbastanza o molto preoccupato per il costo delle bollette energetiche dei prossimi 1-5 anni.

Ma le preoccupazioni economiche non sono le uniche nubi che si addensano sul futuro degli italiani. Due terzi della popolazione italiana (67%) afferma di temere abbastanza o molto le ondate di caldo, come quelle verificatesi quest’estate, perché possono generare problemi di salute tali da compromettere la loro aspettativa di vita o quella dei loro cari. Si tratta di una percentuale molto al di sopra di altri Paesi, come per esempio la Spagna (49%), dove si soffrono problemi climatici simili.

Le temperature estreme sono sempre più una fonte di stress per gli italiani. Sonno insufficiente (54%), difficoltà di concentrazione (47%) e ansia (44%) sono le conseguenze più comuni dovuti ai fenomeni climatici estremi. Inoltre, più di un italiano su quattro dichiara di non riuscire a mantenere la propria casa a una temperatura confortevole durante i periodi di temperature estreme: il 30% non riesce a farlo durante le estati più torride, mentre più di un quarto degli italiani non riesce a farlo durante gli inverni più rigidi. 

Sempre secondo la ricerca realizzata da Savanta, un quarto delle famiglie con genitori di bambini piccoli afferma di non sentirsi al sicuro nella propria casa durante le estati estremamente calde. La percentuale sale al 65% se si considera il numero di famiglie italiane che si dice preoccupata per i propri figli quando fa estremamente caldo o freddo.

Gli italiani preferirebbero incentivi alle ristrutturazioni che aiuti in bolletta

Che le bollette incidano buona parte del budget familiare è noto. Ma adesso il 58% degli italiani considera l’aumento del costo delle bollette addirittura come la principale preoccupazione finanziaria nell’immediato futuro. Come conseguenza, l’aumento dei prezzi dell’energia ha indotto gli italiani a tagliare massicciamente le altre spese. Quasi la metà degli italiani ha già rinunciato ad andare al medico o al dentista e ha ridotto il budget della spesa alimentare.

E quale dovrebbe essere la risposta del Governo? Anche qui non ci sono dubbi: gli italiani puntano su una misura a lungo termine. La metà del campione analizzato (51%) vorrebbe che il governo sostenesse economicamente le ristrutturazioni degli immobili per migliorare la loro efficienza energetica, mentre solo il 37% si pronuncia a favore delle sovvenzioni alle bollette energetiche nel breve termine.

Ben il 63% degli italiani afferma di essere abbastanza o molto favorevole all'introduzione di norme e obblighi che prevedano il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici più energivori, sulla stessa linea di quanto proposto dalla Direttiva europea EPBD.

Interventi strutturali e a lungo termine

Secondo Monica Frassoni, Presidente dell'Alleanza Europea per il Risparmio Energetico (EUASE), un'organizzazione composta da importanti imprese ed enti della società civile con l’obiettivo di promuovere e sostenere il risparmio energetico e un nuovo modello energetico, “i cittadini italiani vogliono azioni strutturali e a lungo termine, che permettano di abbassare il coste delle bollette”.

“Questa ricerca conferma che operare in tale direzione avrebbe una ricaduta economica positiva per l’intero Paese. Fissare degli obiettivi ambiziosi ma allo stesso tempo mirati sulla ristrutturazione degli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico” ‒ continua Frassoni ‒ “costituisce un’ottima opportunità sia per ridurre significativamente le bollette, nel breve termine, sia per sostenere il settore edilizio, un comparto fondamentale per l’economia italiana.”

La questione Superbonus

Nonostante la decisione dell’attuale governo di non prorogare il Superbonus di un altro anno, molti esperti sostengono che, nonostante gli alti costi della norma, la misura ha permesso all’Italia di porsi al vertice europeo in termini di ammodernamento e miglioramento energetico del patrimonio immobiliare. Esortano, pertanto, il governo Meloni a mantenere un approccio ambizioso in materia di efficienza energetica, per garantire che le famiglie italiane siano protette dall’impennata delle bollette energetiche negli anni a venire.

Cecilia Hugony, CEO di Teicosgroup e portavoce della campagna Renovate Italy, una campagna intersettoriale che promuove progetti di efficienza energetica, dichiara: "Dopo l’enorme investimento fatto per finanziare il Superbonus, sarebbe un errore per l’Italia fare marcia indietro proprio adesso. Dobbiamo invece fare tesoro degli elementi positivi appresi in questi anni e utilizzarli per progettare un piano di incentivi più mirato, che sia sostenibile sia per i cittadini sia per l'economia, in modo che gli sforzi fatti fin’ora non vadano del tutto persi."

Lo scorso marzo, la Direttiva sul rendimento energetico degli edifici EPBD ha ottenuto nel Parlamento europeo una maggioranza consistente di voti favorevoli. I negoziati sono ora nella fase finale, con i Governi nazionali dei paesi UE che stanno trattando con il Parlamento e la Commissione europea. Renovate Italy e l'Alleanza Europea per il Risparmio Energetico chiedono al governo di assumere una posizione a favore della ristrutturazione degli edifici più energivori.

 

Immagine: Roy Buri, Pixabay