Indistruttibile, facile da raccogliere e completamente riciclabile. L’alluminio può essere riutilizzato all’infinito e si adatta a molteplici impieghi come mobilità, edilizia, food&beverage. Caratteristiche che lo rendono un metallo straordinario, vero e proprio simbolo di economia circolare. Per la sua gestione, dal 1997 in Italia c’è il CIAL, un consorzio senza fini di lucro che riunisce i protagonisti dell’intera filiera industriale: dai produttori di materia prima ai fabbricanti di imballaggi fino agli utilizzatori finali, ai recuperatori, ai riciclatori.

A fronte di un obiettivo di riciclo del 50% al 2025, il Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio nel solo 2022 ha avviato a riciclo il 73,6% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato (ovvero 60.200 tonnellate), percentuale che, includendo anche il recupero energetico, si avvicina al 78%. Numeri che hanno consentito di evitare emissioni pari a 423.000 tonnellate di CO2 e di risparmiare energia per oltre 185.000 tonnellate equivalenti di petrolio.

 

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Alluminio risorsa strategica per la filiera italiana

In Italia il riciclo riveste un’importanza strategica per l’intero comparto industriale. Oltre il 75% dell’alluminio prodotto negli ultimi 125 anni è tutt’ora in circolo. “Va inoltre sottolineato che in Italia il 100% della produzione di alluminio si basa sul riciclo e, in termini quantitativi, il nostro Paese è tra i primi al mondo. Tali risultati sono possibili per le eccezionali caratteristiche e performance del materiale, che può essere riciclato facilmente, completamente e per cicli infiniti, fornendo un materiale durevole, permanente, sempre pronto e disponibile per nuovi e diversi impieghi”, racconta a Materia Rinnovabile Stefano Stellini, direttore Comunicazione e Relazioni esterne di CIAL.

“In Italia la scelta dei criteri di gestione della filiera del packaging in alluminio garantisce un rapporto costo-risultato tra i più efficienti d’Europa, realizzando un eccellente modello di sostenibilità sociale, economica e ambientale accanto a una relazione estremamente costruttiva con il territorio, grazie all’azione combinata di istituzioni, imprese, operatori, cittadini e Comuni. Il sistema Italia si caratterizza per una forte simbiosi industriale sostenuta da una grande evoluzione tecnologica della rete impiantistica nazionale. Abbiamo impianti all’avanguardia ed estremamente efficienti che permettono di recuperare l’alluminio in ogni fase del trattamento del rifiuto.”

Obiettivo al 2030? Grazie al programma Every Can Counts - Ogni lattina vale, insieme ai produttori e alle principali associazioni europee del packaging, CIAL vuole raggiungere il traguardo del 100% di riciclo delle lattine per bevande. Traguardo da raggiungere in particolare con i rifiuti prodotti “fuori porta”, promuovendo cioè la raccolta e il riciclo delle lattine in alluminio anche in occasione dei grandi eventi culturali e sportivi.

 

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Dall’ecodesign alla nuova normativa europea sugli imballaggi

L’attenzione di CIAL è rivolta anche all’ecodesign. Stando ai dati raccolti dal Consorzio per tracciare la tendenza evolutiva del packaging in alluminio nell’ultimo ventennio, in termini di prevenzione e, quindi, di riduzione di peso e di spessore delle diverse tipologie di imballaggio, le imprese della filiera, attraverso l’eco-progettazione dell’imballo e l’eco-efficienza dei processi produttivi, sarebbero riuscite a risparmiare in media ogni anno circa 5.350 tonnellate di materiale (l’equivalente di 51.000 carrozzerie per auto) per un totale di 107.000 tonnellate, pari a una riduzione complessiva di 936.000 tonnellate di CO2.

Sempre in termini di prevenzione, a novembre 2022 la Commissione europea ha presentato una proposta per la revisione dei regolamenti in tema di imballaggi e rifiuti da imballaggio. La proposta – che punta ad aumentare la sostenibilità e la circolarità dei prodotti da imballaggio riducendo la produzione di rifiuti e incentivando il riuso – secondo CIAL non terrebbe conto delle strade già percorse, spesso con ottimi risultati, dai singoli Stati. Nel caso dell’Italia, sottolinea il Consorzio, non solo l’intero sistema che coinvolge imprese, lavoratori e tecnologie è stato costruito con successo sul riciclo, ma è stato finora possibile raggiungere con anni di anticipo gli obiettivi di riciclo sui singoli materiali di imballaggio imposti dalle attuali normative europee emanate in forma di direttiva.

 

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Immagine: Pedro Forester Da Silva, Unsplash