Si è conclusa mercoledì 12 giugno 2025 la quarta edizione di Waste Management Europe, l’evento di riferimento per la gestione dei rifiuti e l’economia circolare, che in tre giorni ha ospitato imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e professionisti di diverse nazionalità, confermandosi hub di innovazione, dialogo e collaborazione per l’intero settore.
Il tema di quest’anno è una chiamata all’azione: Building the Circular Economy for a Zero Waste Future. Un invito a costruire la sostenibilità a partire dalle città, come Bologna, secondo l’approccio “go local”. Questa esortazione a rafforzare il ruolo dei territori, secondo quanto riferito all’evento inaugurale da Claudia Colla, capa della rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia, proviene da una lettera ai commissari fatta dalla presidente Ursula Von der Lyen.
Come ha ricordato anche il direttore dell’evento Daniele Zipoli, Bologna è infatti una delle cento città europee che sono candidate a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030. Pertanto, è il luogo ideale per ospitare speaker che provengono da tutto il mondo, dalla Svezia al Ghana, per costruire la circolarità con un approccio locale e un’apertura internazionale.
Le imprese e i comuni italiani
L’evento di apertura di martedì 10 giugno, moderato dal direttore di Materia Rinnovabile Emanuele Bompan, ha visto l’intervento della deputata Patty L’Abbate, vicepresidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, che ha sottolineato come il mondo delle imprese italiano “è molto avanti, perché deve fare la transizione, per stare sul mercato ed essere competitivo”. Ciononostante, “c’è necessità di un cambiamento culturale”, spiega L’Abbate, che parta dal sostegno della politica.
Parla invece di policrisi Anna Lisa Boni, assessora del comune di Bologna ai fondi europei/PNRR, transizione ecologica e relazioni internazionali. Boni ha insistito sul fatto che Bologna sta facendo un grande “sforzo verso la decarbonizzazione, ma c’è bisogno di più dialogo con i coordinatori, perché le imprese sono più avanti del pubblico”. Il suo intervento di è concluso sottolineando l’importanza di non avere un approccio settoriale sui rifiuti ma sistemico, per affrontare in modo adeguato il problema sia a livello locale, sia nazionale.
La circolarità come filosofia per il cambiamento
Tra i keynote speaker di Waste Management Europe è emerso Vojtech Vosecky, economista e fondatore di The Circular Economist, business che supporta le aziende nel loro percorso verso la circolarità. Vosecky ha parlato del principio di responsabilità del produttore, andrebbe implementato il più possibile perché oggi “inquinare è troppo economico, così la sostenibilità spesso non è abbastanza competitiva. Sostengo il principio che chi inquina paga.”
Vosecky ha poi concluso che l’economia circolare “è una modalità di pensiero, una filosofia, un modo di fare business”, perché “tutto prima o poi, e spesso purtroppo molto prima, diventa rifiuto. Per questo bisogna tenere in circolo le risorse”.
In copertina: foto di Waste Management Europe