Nel cuore di Bibione, tra mare, fiumi e laguna veneta, un resort racconta un modo diverso di abitare il paesaggio. Si chiama Lino delle Fate Eco Village Resort, e prende il nome dalla stipa veneta, una pianta rara che ondeggia al vento come le acque dell’Alto Adriatico. In una località che accoglie ogni anno oltre 5,5 milioni di turisti, questo complesso ha scelto di non imporsi sul territorio ma di integrarsi con esso, trasformando la natura in principio guida della propria architettura e della propria gestione.

Inaugurato nel maggio 2019 dopo appena 14 mesi di lavori e un investimento di 65 milioni di euro, il resort è frutto della visione di Europa Tourist Group, storica azienda familiare bibionese. “Operiamo in questo territorio da tre generazioni”, racconta a Materia Rinnovabile Giuliana Basso, del board di Europa Tourist Group. “C’è stata un’evoluzione sia nel pensiero sia nella sensibilità ambientale privilegiando quella che è la vacanza più semplice, più a contatto con la natura, più vivibile e sostenibile, e non rinunciando però a quelli che sono i servizi. Bibione, con la sua spiaggia libera dal fumo e oltre 240 chilometri di piste ciclabili, è il contesto ideale per questo modello di turismo.”

Un resort “felicemente invaso” dal verde

Lino delle Fate si estende su 25 ettari, di cui 15 dedicati a un Parco della biodiversità, un’area naturale che durante la bella stagione può essere visitata gratuitamente, accompagnati da guide ambientali, per conoscere da vicino oltre quaranta specie vegetali autoctone e cinquanta varietà di uccelli e mammiferi. I restanti dieci ettari ospitano invece le strutture ricettive, tra cui i bungalow immersi in una macchia mediterranea che cresce quotidianamente mantenuta ma libera.

“Adesso ogni volta che passiamo ci guardiamo e diciamo sempre: beh, adesso il verde è esploso veramente,” aggiunge Basso. “Abbiamo fatto un ragionamento anche di mitigazione delle temperature esterne, ora che il caldo è diventato preponderante. Tutto quello che abbiamo piantato è cresciuto, ed è diventato rigoglioso: il verde stesso ci aiuta a contenere il calore. Questo è estremamente gradito ai nostri ospiti: si parcheggia solamente all’ingresso, si gira in bicicletta, e si respira natura.”

Energia pulita e architettura leggera

Il principio che ha guidato lo sviluppo del progetto è quello della reversibilità: costruire senza lasciare tracce permanenti. I 290 bungalow, realizzati in legno certificato di abete X-Lam e larice naturale non trattato, poggiano su blocchi di calcestruzzo amovibili che sollevano le strutture di 40 centimetri dal suolo, garantendo la permeabilità del terreno. “Non vi sono fondamenta: in qualsiasi momento puoi sollevare, tirare via, e torna tutto com’era. A seminato, sostanzialmente”, continua Basso.

L’unico edificio realizzato con metodi tradizionali è la “Clubhouse”: due ettari che comprendono reception, ristorante, pizzeria, bar e spazi comuni, con parcheggio interrato e terrazze open air. Tutto il resto è pensato per “scomparire” nel paesaggio: sentieri in pietrisco proveniente dalle cave di Redipuglia, percorsi ciclopedonali al posto delle strade asfaltate, arredi ispirati al territorio e materiali locali.

La climatizzazione di albergo, ristorante e bar sfrutta l’energia geotermica prelevata da due pozzi: uno a 400 metri di profondità con acqua fredda, utilizzata per raffreddare le macchine polivalenti, e uno a 800 metri con acqua termale a 28°C, riscaldata tramite scambiatori fino a 18°C per alimentare bungalow, acqua sanitaria, vaschette, piscine e lavaggi dei filtri. Il sistema è progettato per gestire le acque in modo circolare fino all’irrigazione del verde, gestito da un sistema di raccolta delle piogge.

Un modello di efficienza che riduce i consumi e punta a tutelare le risorse locali. “La nostra forza come località sono proprio le acque diverse che abbiamo,” conclude Basso. “Abbiamo il mare, la laguna, l’acqua termale che sgorga a 52 gradi, e i fiumi: aspetti naturali completamente diversi, che in fondo sono la nostra vera ricchezza.”

 

In copertina: Lino delle Fate