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A Brevik, in Norvegia, è stato inaugurato ufficialmente il primo impianto industriale su larga scala per la cattura e lo stoccaggio della CO₂ (CCS) applicato alla produzione di cemento. Realizzato nello stabilimento di Heidelberg Materials, il progetto rappresenta una tappa fondamentale nella decarbonizzazione dell’industria pesante europea e, secondo gli organizzatori, costituisce un modello per lo sviluppo di futuri impianti CCS a livello globale.
L’impianto punta infatti a catturare 400.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno, segnando un passo importante nella riduzione delle emissioni del settore del cemento, tradizionalmente difficile da riconvertire. Secondo la IEA, tra il 2015 e il 2023 a livello globale l’intensità delle emissioni nella produzione di cemento è addirittura cresciuta di quasi il 10%, soprattutto per l’aumento del rapporto clinker/cemento in Cina.
La produzione di clinker – il semilavorato da cui si ottiene il cemento tramite macinazione – richiede infatti la cottura ad alta temperatura di calcare e argilla ed è la fase più energivora e inquinante dell’intero processo produttivo. La IEA segnala inoltre che sono ancora previsti molti nuovi impianti ad alte emissioni, rendendo urgente l’adozione di soluzioni più sostenibili.
Brevik CCS, verso la cattura di 400.000 tonnellate di CO₂ l’anno
L’impianto di Brevik è progettato per catturare circa 400.000 tonnellate di CO₂ all’anno, pari al 50% delle emissioni della cementeria. Si tratta di un volume equivalente a quello prodotto da circa 150.000 voli andata e ritorno tra Francoforte e New York per passeggero. La CO₂ catturata sarà liquefatta e inviata via nave a un terminale sulla costa occidentale della Norvegia, da cui verrà trasportata attraverso condutture sottomarine per essere stoccata in giacimenti nel Mare del Nord.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta a giugno presso la cementeria Heidelberg Materials, gruppo presente in circa 50 paesi con circa 51.000 dipendenti, alla presenza di oltre 320 ospiti tra cui il principe ereditario Haakon di Norvegia, il ministro dell’energia norvegese Terje Aasland e il presidente del consiglio di amministrazione di Heidelberg Materials, Dominik von Achten.
L’impianto rientra infatti nel progetto Longship, il programma del governo norvegese che mira a realizzare la prima catena di valore su scala industriale per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio della CO₂ in Europa, con particolare attenzione ai settori industriali difficili da decarbonizzare. A occuparsi della parte logistica è il consorzio Northern Lights, una joint venture tra Equinor, Shell e TotalEnergies. Il sito di Brevik ha già avviato la cattura, liquefazione e stoccaggio temporaneo della CO₂, e le prime spedizioni verso il sito di Øygarden sono partite nel mese di giugno. L’inizio dell’iniezione nei giacimenti sottomarini è invece previsto per agosto.
“Un cambiamento epocale per l’ambiente costruito”
Nel corso della cerimonia, il numero uno di Heidelberg Materials Dominik von Achten ha sottolineato la portata dell’iniziativa: “La data di oggi segna una pietra miliare storica e un cambiamento epocale per l’ambiente costruito. L’apertura di Brevik CCS è un risultato tecnologico straordinario che fungerà da modello per interi settori nel nostro percorso verso le emissioni nette zero e una nuova era di costruzioni sostenibili”.
Per il ministro dell’Energia Terje Aasland, il progetto è il risultato di una collaborazione efficace tra pubblico e privato: “Come parte fondamentale del programma Longship della Norvegia, Brevik CCS è un esempio potente di come imprese e governi possano lavorare fianco a fianco per aprire la strada a un futuro più sostenibile. Questo tipo di collaborazione può stimolare l’innovazione e avviare lo sviluppo di mercati emergenti per le tecnologie per il clima”.
Uno degli aspetti più rilevanti del progetto, sottolinea Heidelberg in un comunicato, è che la costruzione dell’impianto CCS è avvenuta senza interrompere le attività della cementeria. Per gestire il nuovo sistema, la società ha inoltre assunto 30 nuovi dipendenti, che hanno seguito un percorso formativo dedicato.
La produzione continua, parte la distribuzione del cemento evoZero
Grazie all’impianto di Brevik, Heidelberg Materials inizierà a commercializzare evoZero, il primo cemento al mondo realizzato con CO₂ catturata, destinato ai clienti europei. Il prodotto permette di ottenere calcestruzzo a emissioni net-zero, offrendo due soluzioni: evoZero Carbon Captured Brevik, prodotto a Brevik con impronta net-zero sull’intero ciclo di vita e consegnato con modalità tradizionali, ed evoZero Carbon Captured, prodotto in qualsiasi cementeria europea vicina al cliente, che utilizza i crediti di CO₂ catturata a Brevik e garantisce un’impronta net-zero alla consegna. Questa seconda opzione riduce emissioni e costi di trasporto, senza richiedere attrezzature aggiuntive ai clienti. I crediti generati dall’impianto norvegese, certificati tramite blockchain, saranno venduti anche in Italia.
Il progetto ha richiesto più di 1,2 milioni di ore di lavoro tecnico e ha coinvolto fino a 400 persone tra dipendenti e partner esterni. È il primo tassello di un portafoglio in espansione di progetti CCUS (Carbon Capture, Utilization and Storage) che il gruppo Heidelberg Materials intende sviluppare nei prossimi anni. L’obiettivo è scalare la tecnologia su più stabilimenti e contribuire in modo significativo alla decarbonizzazione del settore cementiero, tra i più emissivi a livello globale.
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In copertina: foto di Heidelberg Materials