Oltre al valore ambientale, l’acqua depurata ha oggi un valore economico misurabile e scambiabile, proprio come accade per il carbonio. Ed è Gruppo CAP, la green utility pubblica della Città metropolitana di Milano, la prima realtà italiana ad aver varcato la soglia del mercato internazionale dei water credit volontari.

Grazie alla collaborazione con il gruppo svizzero Hypercube, pioniere nella tokenizzazione degli impatti ambientali, e al supporto di AON, CAP si è inserita nel sistema WTR, il primo mercato globale di crediti volontari legati al riuso delle acque trattate. Una vera e propria “moneta blu” che nasce ogni volta che un impianto restituisce all’ambiente acqua pulita e pronta per essere riutilizzata.

Nel 2024 il valore dei water credit emessi da Hypercube è cresciuto del 70%, catalizzando l’interesse di aziende, enti pubblici e investitori impegnati nel promuovere l’efficienza idrica.

Acqua depurata, l’Italia fatica a sfruttare il suo valore

Ogni anno, i 40 impianti di Gruppo CAP trattano circa 350 milioni di metri cubi di acque reflue, riutilizzandone quasi la metà, pari al 45,4%. Una percentuale ben superiore alla media nazionale. In Italia, infatti, solo il 4% delle acque reflue viene riutilizzato a scopi agricoli o industriali, nonostante l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) stimi un potenziale di riuso pari al 21%.

“Con questo progetto CAP consolida il proprio ruolo di apripista a livello nazionale nel campo dell’innovazione ambientale”, ha dichiarato Michele Falcone, Direttore generale di Gruppo CAP. “Siamo convinti che il riuso dell’acqua non sia solo una buona pratica, ma anche un’opportunità per creare valore sul territorio, ridurre la pressione sugli ecosistemi e sviluppare nuovi strumenti di finanza sostenibile.”

Come funzionano i water credit

Il water credit è un certificato digitale registrato su blockchain che garantisce trasparenza e tracciabilità per ogni metro cubo di acqua recuperata e riutilizzata, rendendo così possibile il suo scambio e utilizzo.

In particolare, i crediti generati da Gruppo CAP derivano dalle acque depurate nell’impianto di Bresso-Niguarda, dove una condotta dedicata collega la rete delle acque depurate al sistema di irrigazione del Parco Nord Milano, aumentando la capacità di riutilizzo da 50.000 a 500.000 metri cubi all’anno.

Questa acqua viene utilizzata per irrigare prati e alimentare fontane e canali, riducendo il prelievo da falda e migliorando l’efficienza idrica in un’ottica circolare, ambientale e sociale, grazie anche a un investimento di 250.000 euro.

Per ogni metro cubo riutilizzato viene emesso un water credit WTR conforme agli standard ESG (CSRD, GRI, SDG ONU), acquistabile da aziende ad alto consumo idrico per compensare la propria impronta idrica “hard-to-abate” con un sistema trasparente e verificabile, accessibile anche ai cittadini.

Inoltre, fa sapere CAP in un comunicato, parte dei ricavi della vendita dei crediti verrà reinvestita in nuovi progetti sul territorio lombardo per rafforzare infrastrutture e promuovere ulteriormente il riuso.

 

Questo contenuto è realizzato grazie al supporto degli sponsor

 

In copertina: immagine Envato