Bioplastiche per packaging biodegradabili in mare prodotte da impianti di bioraffineria all’interno di piccole filiere locali, costumi da bagno prodotti con fibre compostabili: sono solo alcuni esempi di risultati delle ricerche presentati all’ultimo Stakeholder Forum del CBE JU, il gotha dell’economia biobased europea. Le soluzioni innovative presentate dimostrano il potenziale di nuovi progetti che contribuiranno all'industrializzazione e all'implementazione su vasta scala.

Abbiamo osservato innovazioni promettenti che ci confortano sulle possibilità offerte dal biobased per un futuro sostenibile. Ma come sostenere la creazione e lo sviluppo di una bioeconomia circolare nell'Unione Europea?  La sfida è garantire lo sviluppo di una bioeconomia circolare pienamente funzionale al servizio delle persone e dell'ambiente.

Bioeconomia motore del cambiamento verso il Net Zero

Se e quando la bioeconomia riuscirà ad affermarsi capillarmente e su larga scala nel tessuto industriale europeo potrà esprimere tutto il suo potenziale economico e con esso gli impatti positivi sull’ambiente e sull’inclusione sociale derivanti dall’approccio biobased.

In altre parole, non possiamo accontentarci di introdurre materiali innovativi, processi e nuovi prodotti. Serve promuovere e sostenere la creazione e lo sviluppo di una nuova economia. Dalla moda all’alimentare, dal ciclo idrico alla farmaceutica, il futuro della bioeconomia potrebbe essere solo una versione aggiornata del nostro presente, oppure il potente motore di cambiamento su cui l’Europa punta per diventare entro il 2050 il primo continente carbon neutral.

Un mercato, quello della bioeconomia, che in Unione Europea vale già 1,740 miliardi di euro e dà lavoro a 7,6 milioni di persone, di cui 2 milioni in Italia. Le stime sono contenute nel IX Rapporto sulla Bioeconomia in Europa, realizzato dalla Direzione Studi di Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Cluster italiano della bioeconomia circolare Spring e con Assobiotec.

Credit: Stakeholder Forum CBE JU 2023

Una strategia UE per la Bioeconomia

Il CBE JU è un’organizzazione pubblico-privata, in cui il partner pubblico è la Commissione Europea, mentre quello privato è il consorzio BIC di cui fanno parte corporate ed enti di ricerca e sviluppo. Nel suo incontro di fine 2023 ha stabilito le priorità di ricerca per il programma annuale CBE, con uno stanziamento di fondi pari a 213 milioni di euro per il 2024.

Ma se la ricerca, come detto, è promettente, l’appello degli stakeholder privati non è al mondo dell’innovazione, bensì ai decisori politici dell'UE. È necessaria un'azione politica coerente per garantire una bioeconomia circolare fiorente, motore del cambiamento. Le raccomandazioni degli osservatori del consorzio BIC puntano all’atteso lancio della EU biotech and biomanufacturing initiative, previsto entro il primo trimestre 2024, che costituirà l'aggiornamento della strategia dell'UE per la bioeconomia e porrà le basi politiche e normative necessarie al suo pieno sviluppo, nel senso più ampio, con impatti ambientali e sociali ed economici.

Credit: Stakeholder Forum CBE JU 2023

Le raccomandazioni e il Manifesto BIC

Su fondi, investimenti, idee, ricerca, innovazione, per sbloccare il massimo potenziale della bioeconomia circolare, l'UE dovrebbe intraprendere un approccio sistemico. Uno degli aspetti chiave è il riconoscimento del ruolo cruciale che la bioeconomia circolare svolge già nel creare nuovi mercati, generare opportunità economiche, ridistribuire capillarmente gli investimenti.

Nello specifico, per esempio, serve una revisione della legislazione che influisce sulla disponibilità e sull'uso delle biomasse, per garantire un uso a cascata delle stesse e l'applicazione coerente di criteri di sostenibilità. È inoltre cruciale stabilire un quadro normativo chiaro per ridurre la dipendenza da materie prime fossili delle nostre industrie, per raggiungere l'obiettivo di ridurre la plastica e i prodotti chimici del 20% entro il 2030, come indicato nella EU Communication on Sustainable Carbon Cycles.

Il Manifesto del BIC (il partner privato del CBE JU), lanciato al forum degli stakeholder per dare risposte e raccomandazioni, avanza delle proposte e si concentra su incentivi per l'uso di materiali rinnovabili, lo sviluppo di standard specifici e codici NACE, la creazione di condizioni paritarie tra materie prime fossili e rinnovabili. Raccomanda, inoltre, il sostegno mirato per l'innovazione biobased e la creazione di partenariati pubblico-privati che potrebbero essere le chiavi per accelerare la transizione e la creazione di nuove catene del valore per rafforzare la competitività industriale dell'UE.

Credit: Stakeholder Forum CBE JU 2023

Una bioeconomia locale per la sostenibilità diffusa

La valorizzazione consapevole ed efficiente delle biomasse riduce la dipendenza da risorse fossili e può significativamente stimolare la creazione di posti di lavoro, particolarmente nelle aree rurali e più marginali, contribuendo a generare opportunità e valore distribuito in tutti i territori europei.

Negli ultimi anni, la volontà di accelerare sul piano della creazione e distribuzione di prodotti biobased su larga scala ha portato l’UE a canalizzare la maggior parte degli investimenti in ricerca verso gruppi industriali, favorendo un modello troppo sbilanciato sui grandi investitori anziché sulla creazione di un nuovo paradigma industriale.

Una tendenza che rischia nel lungo periodo di creare oligopoli, polarizzando il mercato delle materie prime derivate da biomasse. La bioeconomia funziona in modo sostenibile quando basata su piccole filiere locali, e d’altro canto la sfida urgente per la UE è l’affrancamento rapido e definitivo dalla dipendenza dai Paesi fornitori di fonti fossili.

L’8 febbraio 2024, si incontreranno a Bruxelles i soci del BIC, rappresentanti di enti di ricerca pubblici e privati e Innovation broker come NeroSuBianco, per organizzarsi in nuovi consorzi che candideranno i progetti ai prossimi bandi CBE JU in apertura ad aprile 2024. La sfida è l’inclusione di imprese startup, ma anche di piccoli produttori di biomasse e bioraffinerie, per favorire la pluralità di soluzioni e il coinvolgimento di comunità locali.

Credit: Stakeholder Forum CBE JU 2023

 

Immagine di copertina: Steven Weeks, Unsplash