L’economia circolare o si fa insieme o non si fa, e questo è tanto più vero per il settore della mobilità elettrica. Si può riassumere così l’edizione 2023 di e_mob, festival della mobilità elettrica che si è tenuto a Milano dal 7 al 10 ottobre.

In quattro giorni di evento e due di conferenze si è resa evidente la sinergia ‒ almeno nelle intenzioni ‒ tra aziende nell’identificare criticità e punti di forza del settore per accelerarne lo sviluppo, soprattutto in vista degli obiettivi 2030. Che sono ambiziosi, visto che nei primi nove mesi del 2023 in Italia i veicoli elettrici registrano un +28% di immatricolazioni, ma in totale restano meno di 50.000: numeri con cui non sarà facile arrivare ai 4 milioni di Ev circolanti auspicati per il 2030 dal PNIEC.

Le istituzioni

La partecipazione istituzionale si è manifestata soprattutto nella giornata di lunedì 9 ottobre, con gli interventi, tra gli altri, dell’Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, e dell’Assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, Giorgio Maione, che hanno affrontato il tema del coinvolgimento della cittadinanza.

“Dobbiamo riuscire come istituzioni a trovare soluzioni per fare in modo che le fasce con minor reddito della popolazione e le imprese più piccole sappiano vedere la transizione non come un’ennesima nube ma come un’opportunità”, ha dichiarato Granelli.

Maione ha ammesso che "i temi che riguardano la mobilità elettrica sono complessi, a volte divisivi dal punto di vista politico”, ma che è comunque “importante favorire la libertà di scelta dei cittadini. Se riusciremo a creare una filiera locale e nazionale che riguarda elettrico e mobilità elettrica, dalla produzione allo smaltimento, se troveremo una modalità di formazione dei giovani, riusciremo ad avere quel consenso sociale per i cambiamenti di mobilità e abitudini di vita personale, che impatteranno positivamente anche sulla qualità della vita".

Foto di Stefano Monticelli

Informazione scientifica contro i pregiudizi sull’elettrico

Dal canto loro, le aziende riunite a e_mob hanno chiesto alle istituzioni di cooperare non solo per raggiungere gli obiettivi del PNIEC ma anche per diffondere una corretta informazione sulla mobilità elettrica.

A farsi portavoce di questo appello l’on. Camillo Piazza, che ha denunciato come anche in questi giorni “l’incidente di Mestre mostra fortemente quanto è necessario fornire le giuste informazioni al pubblico” che “ha ancora molti pregiudizi sulle macchine elettriche, come la paura che si incendino”.

Ma ad allontanare l’utente medio dalle auto elettriche, continua Piazza, sono anche i prezzi ancora troppo proibitivi. Incentivare la mobilità sostenibile permetterebbe all’Italia di stare al passo con gli altri Paesi europei, oltre che a crearsi una posizione di leadership in settori in cui è avvantaggiata, come la mobilità nautica e aerea. Per farlo, però, la politica deve mettere in atto una concreta visione industriale, capace di cogliere le opportunità della transizione ecologica.

In foto: On. Camillo Piazza. Foto di Stefano Monticelli

Energia elettrica e mezzi pubblici

Altro nodo da sciogliere è l’uso dell’energia elettrica. Per Paolo Marchetti, Direttore strategia e sviluppo business di ATM, “la domanda chiave è dove reperire questa energia. Dobbiamo evitare di produrla da fonti fossili".

ATM già oggi effettua il 70% di tutto il servizio di trasporto pubblico con energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Ma la questione non è da poco, visto che la città di Milano è impegnata nella transizione dell'intera flotta del trasporto pubblico verso l'elettrico entro il 2030. Cosa che comporterà un aumento della domanda di energia elettrica. E d’altronde, come spiega FS Sistemi Urbani, rappresentata a e_mob dal CEO Umberto Lebruto, le città sono responsabili per il 40% dell’uso di energia elettrica a livello globale (oltre che del 70% di emissioni di gas serra).