Con un annuncio che segna una tappa importante nell’evoluzione dei sistemi digitali per l’industria, Dassault Systèmes ha presentato “3D UNIV+RSES”: una nuova architettura tecnologica che integra intelligenza artificiale generativa all’interno della gestione globale del ciclo di vita della proprietà intellettuale (IPLM).

L'evento, rivolto alla stampa, si è tenuto a Milano giovedì 20 novembre e ha visto anche la partecipazione di Materia Rinnovabile, che ha così potuto provare il visore di Apple con il programma 3D UNIV+RSES, mentre l'amministratore delegato italiano, Umberto Arcangeli, e Chiara Bogo, strategy & marketing senior director di Dassault Systèmes hanno illustrato il valore di questa piattaforma, pensata non solo per progettare le tecnologie del futuro ma anche per valorizzare il patrimonio di informazioni accumulato negli anni dalle aziende, dai modelli 3D ai gemelli virtuali, e proiettarlo verso nuove forme di servizi e innovazione.

Un’evoluzione che si inserisce nel percorso della società verso quella che si chiama economia generativa: un modello che nasce dall’incontro tra economia dell’esperienza ed economia circolare e che considera la proprietà intellettuale un vero e proprio valore di scambio.

Una nuova architettura digitale per industria e knowledge transfer

La generative economy apre un nuovo paradigma, ispirato ai processi della natura e della vita. Per questo la piattaforma “3D UNIV+RSES” rappresenta, secondo Dassault Systèmes, una nuova classe di rappresentazione del mondo: sistemi che combinano modellazione, simulazione, dati reali e contenuti generati dall’AI in un ambiente protetto. Grazie alla capacità di generare modelli virtuali che includono prodotto e contesto, è così possibile creare un universo virtuale in cui sperimentare scenari what if, affinché le aziende possano prendere decisioni consapevoli e informate prima di lanciare nuovi prodotti. L’obiettivo è offrire un contesto in cui gemelli virtuali e motori multi-AI possano essere combinati e testati.

Come evidenzia Umberto Arcangeli, la nuova sfida è trasformare il patrimonio di conoscenze dell’azienda in un valore dinamico e condivisibile, senza rinunciare alla sicurezza. Capitalizzare le conoscenze, il cosiddetto knowledge transfer, rappresenta infatti un processo lungo e complesso, soprattutto in ambito meccanico; il supporto della realtà aumentata rende questo passaggio più capillare e fluido, senza interferire con i processi produttivi.

Dai prodotti alle persone: il gemello virtuale del mondo vivente

Nel panorama dei prodotti, Dassault Systèmes non si limita alla tecnologia, ma lavora da anni anche alla virtualizzazione del vivente, dalle cellule agli organi fino al singolo paziente. Un approccio che apre scenari rilevanti per la medicina personalizzata e per la sicurezza dei prodotti farmaceutici. Secondo Pascal Daloz, CEO della società, l’integrazione profonda dell’AI generativa renderà più sostenibile l’intero ciclo di vita dei prodotti e dei servizi: “Sfruttare l’era dell’AI in ogni fase del ciclo di vita permetterà ai nostri clienti di creare soluzioni più sostenibili. Questo, in ultima analisi, migliorerà la vita quotidiana di consumatori, pazienti e cittadini”.

Al centro della visione di Dassault Systèmes c’è il passaggio da un’economia basata sul consumo a una basata sulla generazione di valore e conoscenza. La proprietà intellettuale diventa la nuova valuta, e i gemelli virtuali il mezzo attraverso cui produrre innovazione riducendo sprechi, rischi e impatti ambientali. La società immagina un modello in cui le aziende saranno “game-changer”, non tanto per ciò che consumano ma per ciò che generano e restituiscono al pianeta. Una prospettiva in linea con la crescente attenzione verso la sostenibilità e la necessità di ottimizzare risorse, processi e materiali.

Leggi anche: Steve Levine: "Il cuore digitale che sta rivoluzionando la medicina"

 

In copertina: foto Dassault Systèmes