Tempo, complessità, resilienza. Sono i tre concetti chiave su cui si basano la salute e la sopravvivenza di qualsiasi ecosistema forestale. Tre caratteristiche correlate in una stretta catena di causa-effetto: serve molto tempo a una foresta per sviluppare il complesso tessuto di interrelazioni fra i vari organismi che la compongono, e quel tessuto sarà fondamentale per garantire la sua capacità di auto-rigenerazione e la sua resistenza di fronte a calamità naturali e cambiamenti climatici. Ma i tempi lenti della natura si scontrano con i ritmi frenetici dello sfruttamento produttivo, che impongono alle foreste strutture semplificate in nome dell’efficienza, e in barba alla resilienza.

Trovare un punto di equilibrio è sempre più urgente, visto che dalle foreste dipendono innumerevoli servizi ecosistemici, a partire dalla protezione della biodiversità e dalla mitigazione climatica. Ne abbiamo parlato con Miroslav Svoboda, capo del Dipartimento di Ecologia forestale dell’Università Ceca di Scienze della Vita (CZU) di Praga, studioso dei meccanismi di rigenerazione naturale ed esperto di dendrocronologia, la disciplina che studia il tempo degli alberi.